Come sarebbe oggi il mondo senza la tecnologia e i computer? Di certo non lo potrebbero mai immaginare coloro che hanno fatto dell’amore per i computer e della passione per la risoluzione dei problemi un mestiere di vita, i programmatori informatici.
Il programmatore non è, come si può comunemente pensare, un tecnico che effettua riparazioni, è invece colui che programma, scrive un codice che viene compreso dal computer, ed è così che nascono i sistemi operativi, i siti internet, i videogiochi e le applicazioni per smartphone, ormai di uso quotidiano. Un programma non è altro che una serie di istruzioni che vengono date ad un computer per risolvere un determinato problema e, in base alle istruzioni dettate dal programma, il computer restituirà un risultato, una soluzione. La “lingua” attraverso cui vengono scritte queste istruzioni è il codice – o linguaggio – di programmazione.
Questi linguaggi sono ormai talmente fondamentali da essere previsti di uso comune nel futuro. Ne è assolutamente convinto Michele Mereu, founder di Need for Nerd, una community nata nel 2016 all’interno del percorso universitario chiamato “Contamination Lab Cagliari”. Il Contamination Lab è un progetto dell’Università degli Studi di Cagliari nato nel 2013 con l’obiettivo di creare un ponte tra il mondo dell’università e quello delle imprese.
Michele Mereu fondatore di Need for Nerd
«Durante il Contamination Lab, – racconta Michele Mereu – avevamo un team in cui erano presenti tre programmatori che riscontravano un grande problema, la mancanza di una mentorship, di un senior che guidasse nella fase dell’orientamento professionale. Siamo nati come startup, dapprima attraverso una piattaforma dove i programmatori senior aiutavano i ragazzi junior, poi con una community Facebook, “Programmatori Need For Nerd – Code Community”, dove i programmatori postano delle richieste di aiuto e quelli più esperti rispondono, gratuitamente».
Ciò che distingue Michele Mereu e tutto il team di amministratori e moderatori della community è l’attenzione per le necessità dei programmatori che li contattano: «Facciamo continuamente questionari – spiega il founder – per capire come rispondere alle esigenze della community, ci lavoriamo e cerchiamo di soddisfarle. Speriamo di crescere nel tempo in modo da creare in futuro una vera e propria azienda che abbia come focus i programmatori. Oggi, con la nostra comunicazione, le nostre strategie e le dirette live, lavoriamo per aiutare concretamente i programmatori durante le diverse fasi della loro vita lavorativa, dalla formazione iniziale ai consigli su quali potrebbero essere gli ambienti lavorativi migliori. Non ci rivolgiamo solo ai programmatori ma anche alle aziende, soprattutto nella fasa di offerta del lavoro. Questa è la nostra battaglia».
Di sicuro Need for Nerd ha già raggiunto un importante traguardo, la consapevolezza dell’impatto che la digitalizzazione ha e avrà sempre di più sul mondo dell’occupazione.