Negli ultimi tempi, la Polizia Postale ha registrato un aumento significativo delle segnalazioni da parte di ragazzi e ragazze vittime di sextortion, un fenomeno in cui presunti coetanei, attraverso i social network, richiedono immagini intime e minacciano di diffonderle in cambio di denaro.
Tutto ha inizio con un’interazione apparentemente innocua: un like, un commento o un messaggio privato. La conversazione si sposta poi sulle chat, dove si instaurano rapporti di fiducia che portano a scambi di immagini personali.
È a questo punto che scatta il ricatto: le vittime ricevono richieste di denaro, spesso sotto forma di versamenti su carte prepagate, accompagnate da minacce di diffusione delle immagini ai contatti personali. La pressione aumenta con messaggi insistenti, chiamate e ultimatum.
Chi subisce questo tipo di estorsione si trova intrappolato tra il timore delle conseguenze e la vergogna per aver condiviso immagini intime. Tuttavia, cedere alle richieste non porta alla fine del ricatto, ma al rischio di richieste sempre più pressanti.
Come proteggersi. La Polizia Postale fornisce una serie di indicazioni per contrastare la sextortion:
- Non pagare mai le somme richieste: chi ricatta continuerà a farlo se capisce che la vittima è disposta a cedere.
- Non provare vergogna: molte di queste truffe sono gestite da criminali esperti nel manipolare le persone.
- Non cancellare le conversazioni e non chiudere i profili coinvolti: raccogliere prove come screenshot può essere utile per le indagini.
- Segnalare il caso al portale della Polizia Postale (commissariatodips.it) e chiedere aiuto.
- Parlare con una persona di fiducia, come un genitore, e ricordare che dai 14 anni in su è possibile sporgere denuncia in autonomia presso un ufficio di Polizia.
Anche le famiglie possono giocare un ruolo chiave nel contrastare il fenomeno. In caso di sospetti o se un figlio subisce un ricatto online, è importante:
- Evitare giudizi e comprendere il senso di vergogna e panico che può provare il ragazzo o la ragazza.
- Ascoltare attentamente e rassicurare che non è un caso isolato.
- Conservare prove del ricatto, come screenshot delle conversazioni.
- Segnalare immediatamente l’accaduto alla Polizia Postale e sporgere denuncia senza cancellare immagini o profili prima di aver fornito tutte le informazioni agli investigatori.
La sextortion è un fenomeno in crescita che sfrutta la vulnerabilità dei più giovani nel mondo digitale. La prevenzione, la consapevolezza e la collaborazione tra ragazzi, famiglie e autorità sono strumenti essenziali per contrastare questa forma di ricatto online.