La Camera di Commercio di Nuoro mette in guardia imprese e cittadini contro comunicazioni ingannevoli che imitano il formato e il linguaggio del portale ufficiale registroimprese.it. L’avviso arriva dopo la segnalazione di un episodio che ha coinvolto un’impresa del territorio, rimasta vittima di una pratica commerciale scorretta.
Il caso è emerso nei giorni scorsi, quando la titolare di un’attività ha ricevuto per posta un modulo apparentemente destinato all’aggiornamento dei dati aziendali. Il documento, recante il logo “Registro-Dati-Imprese” e simboli riconducibili alla grafica istituzionale, è risultato essere un’iniziativa privata di una società con sede all’estero, la NovaAd Marketing SL. Dopo aver compilato e rispedito il modulo, l’impresa si è vista recapitare una fattura superiore ai mille euro, relativa alla pubblicazione in una banca dati commerciale non ufficiale, per un servizio mai richiesto.
In seguito alla segnalazione, la Camera di Commercio ha precisato di non avere alcun rapporto con soggetti privati che utilizzino denominazioni simili a “Registro Imprese” o “Registro Dati Imprese”. L’ente non invia moduli o richieste di aggiornamento tramite email o posta, e invita le imprese a consultare esclusivamente il sito ufficiale registroimprese.it.
«Come ente pubblico al servizio delle imprese, riteniamo doveroso segnalare con chiarezza qualsiasi iniziativa che, sfruttando ambiguità grafiche o linguistiche, possa trarre in inganno operatori economici e cittadini – dichiara il Segretario Generale della Camera di Commercio di Nuoro, Carmelo Battaglia – Episodi come quello segnalato ci ricordano quanto sia importante verificare con attenzione l’origine delle comunicazioni ricevute ed affidarsi sempre ai canali ufficiali. La Camera di Commercio di Nuoro continuerà a svolgere un ruolo attivo di tutela e informazione, a fianco delle imprese e dei professionisti del territorio.»
L’ente camerale invita chiunque riceva comunicazioni sospette a contattare direttamente i propri uffici o le associazioni di categoria per verificare la legittimità della richiesta. Nei casi più gravi, è possibile rivolgersi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato o intraprendere azioni legali, come già avvenuto nel caso segnalato.
































