Inutile nasconderlo: il crimine informatico sta diventando una vera e propria piaga mondiale. Mentre il fenomeno del cybercrimine era una volta qualcosa di esoterico, oggi se ne parla diffusamente anche nei telegiornali, con ultime operazioni quali l’attacco di un collettivo di hacker al sito dell’Agenzia delle Entrate che ha riscosso grande attenzione da parte del pubblico.
E tanti hanno iniziato a pensare: e se accadesse anche a me?
Le nostre attività su internet e la sicurezza
Ormai utilizziamo internet per qualsiasi cosa, ma soprattutto, utilizzando la rete wireless. Il numero di dispositivi che usano internet per collegarsi è aumentato a dismisura, e gran parte di essi sono smartphone. Usiamo il nostro cellulare per comunicare e per rilassarci: mandiamo e-mail ai nostri colleghi di lavoro, leggiamo le notizie, oppure guardiamo un film o giochiamo ai giochi di ruolo online, immergendoci in una realtà alternativa dove diventiamo eroi, maghi, e principesse grazie ai nostri cellulari.
Peccato che il traffico wireless, per sua natura, è quello più facilmente aggredibile da parte degli hacker, che potrebbero semplicemente mettersi ad “ascoltare” i dati che noi trasmettiamo. Pensate quindi a cosa accade quando si tratta di dati sensibili, come i nostri dati personali, le password dei nostri conti correnti, oppure le nostre informazioni sanitarie.
Come difendersi dai cyberattacchi?
La prima difesa è la conoscenza del nostro “nemico”. Un comportamento consapevole online aiuta a diminuire i rischi connessi con il crimine informatico. Per esempio, evitando di collegarsi a siti “dubbi” che potrebbero essere pericolosi.
Per esempio, quando ci colleghiamo a un sito, vediamo che nella barra del browser dove si legge l’indirizzo c’è la figura di un lucchetto. Quando c’è l’icona di un lucchetto chiuso, significa che la connessione a quel sito è sicura, e i dati che trasmettiamo non sono intercettabili. Se invece il lucchetto è aperto, o mostra un segnale di avvertimento, bisogna evitare di trasmettere dati sensibili attraverso il browser. Ricordatevi che i criminali informatici sono molto bravi a creare siti quasi uguali a quelli originali, come quello della vostra banca. Se vi collegate a un sito “clone” potreste essere derubati.
Attenti anche alle mail truffa
Una delle tattiche preferite dagli hacker è quella di mandare delle mail false spacciandosi per qualcun altro, come un sito del governo, la vostra banca, un corriere, un cliente o un fornitore. Queste mail hanno un messaggio principale e uno o più allegati, che vi chiedono di aprire, o un pulsante da schiacciare per collegarvi con un sito.
Ovviamente, se lo fate, attiverete un virus che si diffonderà nel vostro sistema, e potrebbe carpire i vostri dati o addirittura bloccare il vostro computer finché non pagate un riscatto all’hacker.
La miglior difesa è la conoscenza
A parte software quali antivirus e sistemi VPN, che sono utilissimi, la difesa più efficace è il nostro buonsenso. Evitare di collegarsi a siti dubbi è una scelta personale, esattamente come non aprire le e-mail sospette.
In sintesi, evitare di comportarsi da vittima vi assicura che non lo diventerete. Soprattutto perché gli hacker generalmente colpiscono i bersagli più facili: e se voi siete un obiettivo difficile da inquadrare, è molto probabile che rivolgeranno le loro sgradite attenzioni su qualcun altro.