La Dinamo cerca continuità tra segnali incoraggianti.
Tre vittorie e due sconfitte, è questo il bilancio della Dinamo Banco di Sardegna Sassari nel primo scorcio della stagione 2016/17. Due successi arrivati in campionato, entrambi tra le mura amiche, nell’esordio con la Openjobmetis Varese e poi alla terza giornata con la neopromossa Germani Basket Brescia, mentre la terza vittoria è quella nella prima di Fiba Basketball Champions League, contro i polacchi dello Zielona Gora.
Le due sconfitte, invece, sono maturate entrambe in campionato, lontano dal proprio fortino: a Bologna, campo da gioco della GrissinBon Reggio Emilia, diventata acerrima rivale dei biancoblù negli ultimi anni e a Desio, casa della Red October Cantù. Due passi falsi che, seppur arrivati in modi decisamente differenti, fanno un po’ male: a Bologna si è giunti alla sconfitta in volata, cosa peraltro piuttosto comune nelle sfide tra queste due squadre, dopo un buonissimo primo tempo, mentre a Desio si è trattato di uno schiaffone mica da ridere, con la Dinamo in difficoltà per lunghi tratti della partita, fino ad un ultimo quarto in cui non ha opposto resistenza agli avversari. C’è però da dire che in quest’ultima occasione il Banco ha dovuto rinunciare all’infortunato Tautvidas Lydeka e, già dal terzo quarto, a Savanovic, uscito troppo presto per cinque falli. Non a caso, la Dinamo ha sofferto molto sul piano della fisicità, contro una squadra che, sicuramente, farà bene in campionato, tra l’altro guidata in panchina da un ex atleta che sa come si vince e vanta anche un oro olimpico (Seoul ’88 con l’Urss), Rimas Kurtinaitis.
In ogni caso, la Dinamo ha dato, in generale, segnali confortanti e, per questa ragione, non è il caso di stare a rimuginare troppo sul passo falso di Desio, cosa che sarebbe solo dannosa. La stagione è appena iniziata e può capitare che, in una situazione di “emergenza” si smarrisca un attimo la rotta. La squadra è messa bene in campo ed ha un buon gioco, fatto anche, in certi momenti, di difesa fastidiosa, così come di rapidità in attacco. Alcuni singoli stanno già emergendo, come ad esempio Darius Johnson-Odom e Dusko Savanovic, entrambi leader in maniera diversa fino a questo momento. Se Savanovic ha dalla sua il carisma, l’esperienza, l’estrema utilità, la malizia e la capacità di dare equilibrio alla squadra, Johnson-Odom sta guidando l’attacco biancoblù in termini di cifre, senza disdegnare aggressività difensiva, grinta ed agonismo. Poi c’è Brian Sacchetti che, come aveva già lasciato intendere nel precampionato, si è presentato ai nastri di partenza della stagione tirato a lucido ed in forma strepitosa. In queste prime partite ha fatto tutto, ne sono testimonianza i 16 punti messi a segno contro Varese o gli 8 rimbalzi e 9 assists con Brescia.
Un altro dato interessante è che tutti hanno già “assaggiato” il campo, con coach Federico Pasquini propenso a dare profondità alle rotazioni, compresi i due giovani Diego Monaldi e Michele Ebeling. Monaldi, peraltro, nel suo esordio stagionale con Brescia, ha mostrato di che pasta è fatto appena messo piede in campo, con una tripla immediata, poi tanta difesa ed altri due punti. Buone cose anche da Gabriel Olaseni, nonostante si sia unito alla squadra alla vigilia dell’inizio del campionato, così come dal compagno di reparto Lydeka, che dà “durezza” e prestanza fisica che non si vedevano da tempo sotto le plance. E che infatti, contro Cantù, sono mancate come il pane.
Chi, invece, sta faticando un po’ di più è Trevor Lacey. Il venticinquenne nativo di Huntsville non riesce ancora a trovare continuità, quando sembra che faccia dei passi avanti, arriva quello indietro. Lo scorso anno è stato fondamentale nel raggiungimento della salvezza da parte di Pesaro, quest’anno deve trovare un suo equilibrio all’interno di un gruppo che ha un numero maggiore di spiccate individualità rispetto a quello in cui era inserito la scorsa stagione. Il tempo e le sue qualità sono dalla sua parte.
Il mese di novembre sarà bello tosto. Tra campionato e Coppa, la Dinamo è attesa da appuntamenti piuttosto difficoltosi. Per quanto riguarda il campionato, si parte con due trasferte consecutive, a Pistoia, che potrebbe portare alla prima vittoria esterna, e poi sul campo dell’EA7 Emporio Armani Milano, per quella che si può considerare la “partitissima”. Negli ultimi anni il Banco ha fatto spesso qualche scherzetto ai meneghini, al loro domicilio, ma quest’anno sembra quasi impossibile. Lo strapotere milanese è più marcato, ma è vero che ogni tanto il basket riserva qualche sorpresa. Un’altra partita molto ostica, sempre per ciò che concerne il campionato, sarà quella con la Sidigas Avellino, incontrata due volte in precampionato (una vittoria per parte), mentre l’ultimo impegno del mese, sempre casalingo, sarà con Cremona. In Fiba Basketball Champions League, invece, il Banco giocherà tre gare in casa e due in trasferta. Arriveranno al PalaSerradimigni lo Spirou Charleroi, il Besiktas ed il MHP Riesen, mentre si farà visita all’AEK Atene ed al Partizan Belgrado. Nella prima giornata il Besiktas ha battuto agevolmente lo Charleoi, il Partizan si è imposto di una sola lunghezza sul MHP Riesen e Atene ha “passeggiato” con il Szolnoki Olaj. Insomma, non ci sarà la possibilità di rilassarsi nemmeno un secondo, sarà un mese da vivere tutto d’un fiato.
Intanto a Cagliari, sabato 15 ottobre, si sono svolte le elezioni per il rinnovo della carica di presidente del comitato regionale della Federbasket, del consiglio direttivo regionale e dei delegati della 45a assemblea generale ordinaria. Fiducia ampiamente riconfermata a Bruno Perra, che dunque presiederà il comitato regionale anche nel prossimo quadriennio olimpico. Vittoria schiacciante per Perra, che ha ottenuto 72 voti su 84, contro gli 11 dell’altro candidato Aldo Limbardi (una scheda nulla). I consiglieri eletti sono Salvatore Serra, Sandro Muscas, il dirigente della Dinamo Giampiero Sechi e Luca Pala, mentre il delegato della 45a assemblea generale ordinaria del prossimo dicembre è Alessandro Delrio, presidente del Centro Minibasket Porto Torres.