Migliorarsi a distanza di quattro anni ha un che di stratosferico. Chiara Statzu, classe 1997 di Marrubiu, continua a lasciare stupefatti non solo i suoi amici della Sa.Spo, ma anche lo staff della Nazionale Italiana FISDIR che raccoglie sempre a mani piene dalle sue convocazioni. Agli Europei SUDS (Sports Union for athletes with Down Syndrome), di Padova, accumula tre medaglie d’oro. Negli 800, categoria Mosaico, ritocca il record del mondo (3: 40.46), che già le apparteneva dal giugno 2019, quando la sua cavalcata imperiosa vinse la sfida col cronometro durante i Campionati Italiani FISDIR di Macerata. Fu la replica al record mondiale, sempre sulla stessa distanza, realizzato a Madeira (Portogallo) nel corso dei Mondiali (ottobre 2018).
In Veneto, oltre a scrivere la storia nei due giri di pista, vince (realizzando il primato personale), nei 400 piani e poi, per non farsi mancare niente, ipoteca il metallo più prezioso, destinato ai 200 metri. Una tripletta fantastica, già vista lo scorso anno, quando Chiara, pur senza realizzare record, conquisto tre ori mondiali durante i DSWorld di Nymburk e Mladá Boleslav (Repubblica Ceca).
Il picchetto d’onore all’aeroporto di Elmas si forma spontaneamente, come tutte le altre volte che è atterrata sul suolo sardo con al collo medaglie d’oro, spesso evocatrici di riscontri cronometrici memorabili. Sopraffatta dagli omaggi floreali e dall’affetto di amici e familiari, tra cui la sua allenatrice Katia Pilia, la super campionessa prova a rivivere quei momenti fatati sotto il cielo patavino.
“La trasferta è iniziata benissimo, al di là delle mie aspettative – dichiara Chiara Statzu – perché mi sono subito integrata al gruppo dell’atletica leggera già dal primo mattino. Col passare dei giorni ho scambiato qualche parola con i compagni di squadra e con i tecnici sia fuori, sia dentro il campo. Poi, durante gli allenamenti, abbastanza duri, ci siamo confrontati tra atleti e i risultati, da parte mia, non si sono fatti attendere. In tutto tre successi inaspettati che ho accolto con grande piacere. Mi sono scese addirittura le lacrime”.
Ma in casa Sa.Spo quando c’è da fabbricare imprese nessuno si tira indietro. E a meditare qualcosa di grande ci sta pensando pure la nuotatrice FINP Francesca Secci che dopo aver “scortato” la leggendaria campionessa Novella Calligaris nella traversata non agonistica dello Stretto di Messina, assieme ad altri 15 campioni della disciplina, sta pianificando una replica seria, perché quello specchio d’acqua l’ha affascinata non poco. Intanto si prende una bella razione di complimenti per aver rappresentato il movimento natatorio paralimpico ad una manifestazione che ha celebrato i 75 anni della ANAOAI, (Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia), nel giorno in cui, 50 anni prima, la monumentale Novella, ai mondiali di Belgrado, si appropriava del record mondiale degli 800 metri stile libero.
In via Don Bosco i massimi dirigenti saspini, tra cui il presidente Luciano Lisci, il vice Antonio Murgia e Claudio Secci, il papà di Francesca, si congratulano con le due protagoniste dell’ultimo fine settimana. “Sono colpito positivamente dalle ultime, emozionanti prestazioni fornite da Chiara – esclama Lisci – perché a noi sportivi sta insegnando tante cose, come per esempio l’avere sempre voglia di migliorarsi anche quando si è già raggiunto un livello elevato di soddisfazioni. E sotto questo profilo non scherza nemmeno Francesca, anche lei, nonostante le molteplici avventure internazionali e l’infinità di titoli italiani, pensa sempre a qualcosa di più intrigante per coltivare con passione l’amore per il nuoto. A lei e a Chiara vanno i nostri complimenti e arrivati a questo punto, speriamo in nuove sorprese”.
Il tempo li ha aiutati, con lo specchio d’acqua piatto e le temperature perfette; insidiose come sempre le correnti marine ma gli esperti barcaioli della lega navale indicavano continuamente la rotta. “Aggiungiamo la bellezza dei colori dell’acqua – rimarca Francesca Secci – che assumono delle cromature incomparabili nella parte centrale dello Stretto. Lì non si vede il fondo perché la profondità è enorme. Non siamo stati tormentati nemmeno dalle meduse che in precedenza avevano assediato Novella durante gli allenamenti; abbiamo avuto a che fare solamente con delle innocue cassiopee”. E proprio l’ex primatista del mondo di Belgrado si è congratulata con Francesca: “Novella era contentissima che in mezzo a tanti azzurri ci fosse una rappresentante del movimento paralimpico, e questo mi ha fatto molto piacere. Abbiamo scattato foto, scambiato battute in attesa di quelli che erano un po’ indietro”. Insomma, in casa Sa.Spo probabilmente sentiremo parlare nuovamente di quel mix marino a base di Ionio e Tirreno.