Senza Fiato di e con Pierpaolo Baingiu domenica al Teatro Euclide di Roma per La Magia di un Respiro

"Senza Fiato", Pierpaolo Baingiu

“Senza Fiato” nella capitale per un nuovo appuntamento nella Penisola per Pierpaolo Baingiu, protagonista domenica 28 aprile alle 18 al Teatro Euclide in piazza Euclide 34/A a Roma con il suo monologo satirico che racconta una vita in compagnia della fibrosi cistica. La pièce multimediale firmata Teatro del Segno affronta i diversi aspetti della convivenza con la rara malattia genetica con umorismo e leggerezza, intrecciando dettagli clinici e piccole tragedie del quotidiano, tra cronache di ordinaria (in)sensibilità e accenti surreali.

Sotto i riflettori – insieme al protagonista – l’attore e regista Stefano Ledda, che leggerà alcuni frammenti poetici “a tema” e il sassofonista Luciano Sezzi che eseguirà dal vivo la colonna sonora, per un insolito itinerario alla scoperta della FC: Pierpaolo Baingiu, autore e interprete dell’originale “monologo satirico” descrive i momenti critici di un’esistenza caratterizzata dai sintomi e dai sempre più invasivi ricoveri e interventi, resa più complicata da questioni burocratiche e distanze geografiche.

“Senza Fiato / Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” – dopo la ribalta televisiva in occasione di Telethon ritorna in teatro per un evento organizzato dall’associazione La Magia di un Respiro che si occupa di sensibilizzare e informare e offrire supporto alle persone colpite da FC.

Focus sulla malattia genetica ereditaria (dovuta ad alterazioni del gene CFTR) che colpisce in Italia un neonato su 2500/3000 (una persona su 25 è portatrice sana della malattia e una coppia di portatori ha una probabilità su quattro di generare un figlio malato): una malattia che toglie il respiro, perché altera le secrezioni rendendole più dense, disidratate e poco fluide, con il conseguente danno per i vari organi – in primis polmoni e pancreas. Si parlerà dei progressi della ricerca, dell’importanza dei presidi medici e delle terapie esistenti, del ruolo chiave dei trapianti, dell’aspettativa e della qualità della vita dei malati – fortemente migliorate negli ultimi decenni. Uno sguardo capovolto sulla realtà che mette a confronto la diversabilità con la cosiddetta “normalità” tra i paradossi del sistema e paure e pregiudizi, attraverso una testimonianza in prima persona sul vero significato di un’esistenza vissuta pericolosamente… “fino all’ultimo respiro”.

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