Un progetto artistico ispirato alla grande tradizione del teatro musicale, pensato, per riportare in luce un sanguinoso fatto di cronaca ormai quasi dimenticato: l‘eccidio dei sardi ad Itri, accaduto oltre un un secolo fa ma dai risvolti drammaticamente attuali. Questo il concept della nuova produzione dell’associazione Laborintus “Ora è buio, chiedete, Sardi a Itri” opera cantata in due parti nata da un’idea di Gianni Marras e realizzata su libretto di Emanuele Floris e musica di Gabriele Verdinelli.
In attesa della riapertura dei teatri Laborintus racconterà al pubblico la genesi dell’opera e le fasi di ricostruzione storica, di scrittura del libretto e delle musiche domani, domenica 20 dicembre alle 21:00 con un evento-spettacolo in diretta streaming dal teatro civico di Alghero.
All’incontro interverranno oltre a Marras, Floris e Verdinelli anche altri ospiti tra cui lo scrittore Pino Pecchia autore di due volumi sulla vicenda dei sardi ad Itri e lo storico Daniele Sanna. L’incontro presentato dalla giornalista Monica Demurtas sarà visibile sulla pagina @unconcettounidea e in podcast sul canale YouTube Laborintus.
Nel corso della serata si potranno gustare in anteprima alcuni passaggi musicali dell’opera cantata eseguiti da: Angela Carta, Marta Raviglia, Simone Sassu. In streaming dal Civico anche il Coro di Uri diretto da Marco Lambroni e il coro dell’associazione Polifonica Santa Cecilia diretto da Matteo Taras.
L’eccidio dei sardi ad Itri. Nel luglio 1911 un oscuro fatto di cronaca sconvolse una comunità sarda che si era stabilita ad Itri, in provincia di Latina. In quegli anni molti operai per lo più provenienti dalle miniere isolane erano impegnati nella costruzione della linea ferroviaria Roma–Napoli. L’immigrazione, allora proprio come adesso, portò a fenomeni di intolleranza e tensione sociale che sfociarono in una strage compiuta dagli abitanti della cittadina laziale ai danni dei sardi, per cause che non furono mai del tutto accertate.
Una successiva inchiesta ufficiale parlò di 3 morti e decine di feriti. L’eccidio di Itri fu ben presto dimenticato e seppellito dagli orrori della Grande Guerra, e subito dopo dall’epidemia Spagnola che decimò la popolazione soprattutto nei luoghi narrati dai fatti.
“Ora è’ buio, chiedete! sardi a Itri” nasce con l’idea di ricostruire questa vicenda dai risvolti sociali emblematici eppure mai entrata nella storia. Nel titolo riecheggia l’invito a conoscere la tragica vicenda che il protagonista dell’opera, Antoni, lancia sul finale al mondo.
Il gruppo di lavoro. Accanto al regista Gianni Marras hanno lavorato al progetto un gruppo di artisti sardi con esperienze in ambito nazionale e internazionale. A scrivere il libretto è stato il drammaturgo, regista e giornalista Emanuele Floris Autore delle musiche dell’opera cantata è Gabriele Verdinelli compositore e docente del Conservatorio Canepa di Sassari
“Scrivere un’opera al giorno d’oggi – dice Verdinelli – è qualcosa di utopico, fuori dal tempo. Non solo per una pandemia in corso che blocca le attività artistiche e chiude i teatri, ma anche per il doversi cimentare in un’impresa che richiede tempi, modalità e sforzi produttivi che ormai si riservano esclusivamente a un ristretto numero di titoli del grande melodramma del passato.
Questo progetto nasce dall’idea di lavorare a un’opera di teatro musicale contemporaneo che possa contemplare una struttura legata alla cultura e alla storia della Sardegna, ma con aspetti proiettati verso un moderno linguaggio universale”
Il risultato è un’agile opera-cantata divisa in due parti, per una durata totale di un’ora e un quarto, strutturalmente radicata nella tradizione colta europea ma con uno stile e colore sicuramente apprezzabili anche per il pubblico non specializzato.