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Dal 17 al 26 ottobre a Cagliari la quinta edizione di “Love Sharing” il festival di teatro e cultura nonviolenta organizzato da Theandric Teatro

di Redazione
7 Ottobre 2019
in Cagliari, Spettacolo
🕓 9 MINUTI DI LETTURA
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Spegne le sue prime cinque candeline Love Sharing, il primo festival internazionale dedicato alla cultura della pace e della nonviolenza: dal 17 al 26 ottobre a Cagliari, negli spazi del Teatro Adriano, Ex Art, Lazzaretto e Cineteca Sarda saranno tanti gli appuntamenti che avranno come filo conduttore l’approccio nonviolento alla soluzione dei conflitti, pubblici e privati, sociali e politici, declinato in molteplici versioni.

Il tema della manifestazione, organizzata da Theandric Teatro Nonviolento (compagnia di innovazione e sperimentazione nell’ambito del teatro politico) sotto la direzione artistica di Maria Virginia Siriu, quest’anno si concentrerà su “Famiglie e Comunità” affrontando la tematica da una prospettiva nonviolenta.

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“Cosa spinge gli individui a creare legami duraturi e vivere insieme, riconoscendosi come un’entità unica, anche se al suo interno composta e variegata? Quali sono le diverse forme sociali che ne derivano? In che modo interagiscono tra loro? E, soprattutto, quali sono quelle che maggiormente riescono a fare dei propri membri delle persone libere, cercando di eradicare la violenza che da sempre affligge le società umane? Come sempre, Love Sharing punta a mostrare la ricchezza insita nella diversità, abbandonando la dittatura del singolare (il mito di una famiglia, una comunità) per la libertà del plurale – afferma la direttrice artistica Maria Virginia Siriu -, porteremo in primo piano le famiglie multiculturali, non presentandole come mostri mitologici, bensì passando direttamente a loro la parola, così come le famiglie arcobaleno (in collaborazione con associazioni attive nel settore); presenteremo forme di associazione straniere, a noi per lo più sconosciute, come i kibbutz israeliani, fino a scoprire le comuni anarchiche del mondo teatrale, come il Living Theatre di Judith Malina e Julian Beck. Famiglie e comunità verranno considerate non solo nella loro varietà osservabile nel mondo contemporaneo, ma anche nel loro cambiamento diacronico: dalla famiglia mononucleare, chiusa e poco solidale con il resto della società, fino alla nascita di forme di mutua assistenza come il co-housing, espressione di una forte esigenza di solidarietà a livello comunitario.

Love Sharing inizierà ufficialmente giovedì 17 ottobre alle 21 al Teatro Adriano (via Sassari, 16 – Cagliari) con l’inaugurazione del festival affidata all’intervista-spettacolo “A tu per tu con Vladimir Luxuria”, con al centro la brillante attivista, scrittrice, personaggio televisivo, attrice, cantante, drammaturga ed ex politica italiana (biglietto a 10€, ridotto a 5€ per gli under 26). Un’intervista, dunque, volta a riflettere sugli interrogativi di questa edizione: cosa spinge gli individui a creare legami duraturi e vivere insieme, riconoscendosi come un’entità unica, anche se al suo interno composta e variegata? In che modo le diverse comunità interagiscono tra loro, quali sono le soluzioni possibili ai conflitti che le contrappongono? Un incontro che punta a mostrare la ricchezza insita nella varietà, abbandonando la dittatura del singolare (il mito di una famiglia, una comunità) per la libertà del plurale, passando la parola a chi ha sempre cercato di valorizzare la diversità, invece di demonizzarla. Modererà l’incontro il giornalista Simone Cavagnino.

Vladimir Luxuria

Venerdì 18 ottobre alle 21 gli spettacoli del festival proseguiranno al Teatro Adriano e per l’occasione Theandric Teatro Nonviolento presenterà in prima nazionale la nuova produzione “Duennas. Storia di una donna tra magia e musica” (biglietto a 10€, ridotto a 5€ per gli under 26), nuova produzione della compagnia cagliaritana diretta da Maria Virginia Siriu, presentata in anteprima in Ecuador nella prima parte di agosto al festival internazionale “Revuelta a la Mitad del Mundo por una Cultura de Paz”.  L’opera consiste in una performance multimediale, con la regia e interpretazione di Maria Virginia Siriu, le musiche dal vivo di Gavino Murgia e gli interventi di arte visiva di Batash. Tratto dal romanzo “Addia” di Paola Alcioni e Antoni Maria Pala, vincitore del Premio Deledda. È il viaggio di una donna contemporanea nell’ancestralità dell’isola sarda: segue le tracce di un’isolana del 1500, figura centrale per la propria comunità. Addia è maista de partu, bruxia, accabadora: aiuta a entrare e uscire dalla vita, guidata da un sentimento di pietà. Per questo è accusata di stregoneria, carcerata dall’Inquisizione e liberata dai suoi conterranei. Una messa in scena immersiva in cui prende vita la partitura di physical theatre con la musica eseguita dal vivo dal sassofonista Gavino Murgia, artista affermato a livello internazionale., che si contraddistingue per la ricerca tra tradizione e innovazione. L’elemento teatrale e musicale è esaltato dal video in cui vengono proposte le immagini della Sardegna medievale con le sue architetture e la bellezza dei paesaggi naturalistici.

Duennas, Gavino Murgia e Maria Virginia Siriu

Il giorno dopo (sabato 19 ottobre) Love Sharing si sposta negli spazi dell’Ex Art (in piazza Dettori) per la proiezione documentario “Le stagioni di Nughedu” (a ingresso gratuito) di Vincenzo Ligios. Il lavoro affronta il tema dello spopolamento molto attuale in Sardegna. Il rischio è alto, tutti gli studi lo confermano e ancora di più lo evidenzia la realtà dei centri interessati: la popolazione di molte comunità invecchia, i censimenti vari denunciano una diminuzione della popolazione e la qualità della vita, complessivamente, sta peggiorando. Studi recenti confermano che, nei prossimi sessanta anni, trentuno comuni su trecentosettantasette in Sardegna rischiano l’estinzione. Il film di Vincenzo Ligios è il risultato di un lungo lavoro di convivenza dentro la comunità di Nughedu Santa Vittoria. In questo intervallo di tempo, 365 giorni, il regista ha realizzato nel 2015 circa mille ore di girato per raccontare la storia attuale di una comunità che vuole resistere il più possibile per non uscire fuori dalla storia. A seguire si terrà un interessante incontro con l’autore.

Lunedì 21 ottobre il festival si trasferisce alla Cineteca Sarda (viale Trieste, 118) per un’altra proiezione: questa volta al centro ci sarà il documentario di Roberto Minervini intitolato “Ferma il tuo cuore in affanno (Stop the Pounding Heart)” (ingresso gratuito). Il lavoro (in lingua originale con i sottotitoli), vincitore del David di Donatello nel 2014 come miglior documentario, racconta la storia di Sara, che vive circondata dai suoi tanti fratelli educati in casa da mamma e papà, allevatori di capre in Texas. Figlia maggiore dei Carlson, la giovane conduce una vita serena accudendo gli animali della fattoria, collaborando all’economia domestica e all’educazione dei suoi fratellini. La sua vita è scandita dalle preghiere e dalla lettura della Bibbia, che commenta e argomenta con la madre e le sorelle. L’incontro con Colby Trichell, allevatore di tori e cowboy senza sella, turba la sua esistenza ordinata, precipitandola in una crisi profonda. A scompigliarla è un sentimento nuovo che la conduce frequentemente davanti al recinto e al sorriso accogliente di Colby. Ma un giorno nel suo ranch, Sara scopre una coetanea più intraprendente e il suo cuore si ferma. Rifugiatasi nell’imperturbabilità bucolica del suo mondo, diventerà più grande attendendo il domani dentro un abito bianco. Come nei migliori romanzi di formazione, “Ferma il tuo cuore in affanno (Stop the Pounding Heart)”, segue l’evoluzione della sua protagonista verso l’età adulta e dentro l’America rurale, che ‘coltiva’ un sentimento religioso e conservatore.

Minervini scava nei volti auscultando i ‘battiti del cuore’ di Sara, calata in un rituale quotidiano in cui a parlare è solo la parola di Dio. Sulla limpida voce della natura, che ‘richiama’ nella foresta la protagonista, fluttua impalpabile il suo volto, in cui un vissuto e una cultura si esplicano in modo diretto. Sull’impossibilità di tradurre la sua inquietudine in amore, si interrompe invece il film e decide il suo destino di donna.

Martedì 22 ottobre alle 21 Love Sharing ritorna al Teatro Adriano per il concerto “Voci di donna” dell’Ensemble Trame Sonore (biglietto a 10€, ridotto a 5€ per gli under 26). Note, melodie, riflessioni sulla violenza alle donne con Francesca Viero (oboe), Olesya Emelyanenko (violino), Maria Cristina Masi (viola), Karen Hernandez (violoncello) e Juliana Vivian Carone (mezzosoprano e voce recitante) con le musiche di Christoph Wilibald Gluck, George Bizet, Giuseppe Verdi, Fiona Frank, Elizabeth Raum, Luisa Russo e i testi originali di Juliana Vivian Carone. Il progetto nasce dalla volontà dell’Ensemble Trame Sonore di aderire alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; giornata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare governi e opinione pubblica su questo argomento.  Il concerto è già stato eseguito al Teatro Lirico di Cagliari in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne nel 2017.

Voci di donna – Ensemble Trame Sonore

La danza sarà protagonista, invece, il giorno dopo (mercoledì 23 ottobre) al Teatro Adriano con la compagnia Tami Dance Company (in arrivo da Israele), che proporrà lo spettacolo “Peep Dance: The Body is the Last Space for Freedom” (biglietto a 10€, ridotto a 5€ per gli under 26) con la partecipazione delle ballerine Noa Bar e Polina Sonis, Kobi Shem Tov al sassofono e la regia di Nimrod Freed. Uno spettacolo di danza atipico, messo in scena anche alla Biennale di Venezia e Central Park a New York, in cui il tradizionale confine tra pubblico e performer viene completamente stravolto. Il coreografo israeliano Nimrod Freed spinge gli spettatori a farsi osservatori: l’azione non avviene su un palcoscenico aperto a tutti, ma all’interno di stanze chiuse, costruite ad hoc, in cui è possibile spiare (peep) attraverso delle fessure. La nostra società è sempre più focalizzata sullo spiare: stiamo perdendo il nostro diritto alla privacy? La Peep Dance indaga sul rapporto tra intimità e vita quotidiana, tra osservazione e voyeurismo. Nella stessa serata verranno proposte 3 repliche di 20 minuti ciascuna (alle 21, alle 21.35 e alle 22.10).

L’ultimo appuntamento del festival sarà venerdì 25 ottobre al Teatro Adriano (ore 21) con lo spettacolo della compagnia ligure Scena Madre, che sarà impegnata per l’occasione con lo spettacolo “Tre” (biglietto a 10€, ridotto a 5€ per gli under 26) con gli attori Simone Benelli, Francesco Fontana, Giulia Mattola e la regia di Marta Abate e Michelangelo Frola.

Scena Madre – Tre

Sulla scena tre persone. Un adolescente, il Figlio, combattuto tra l’insofferenza verso l’iper-protezione dei suoi genitori e la comodità di avere tutte le attenzioni solo per sé. Insieme a lui, due giovani adulti. Sono i suoi genitori, che a loro volta sono stati e sono anche figli. Sono due ex adolescenti cresciuti, forse non ancora del tutto adulti. Insieme a loro, come attrici sulla scena, tante sedie di diverso tipo. Sedie da cucina e poltrone da studio medico, sedie di scuola e sedie pieghevoli da bar. Sedie pronte a creare in un attimo tanti contesti e ambienti diversi, sedie capaci di diventare labirinto, gabbia e bersaglio mobile. Lo spettacolo prende vita a partire dalla relazione tra genitori e Figlio, tra Madre e Padre. Sospesi tra realtà e immaginario, i tre cercano un equilibrio – sempre precario e mai definitivo – nel loro essere famiglia, cercando di conciliare ciò che vorrebbero essere agli occhi della società con ciò che effettivamente sono, di scoprirsi e conoscersi non solo come familiari ma come esseri umani. Sono tre esistenze distinte che cercano però di muoversi nella stessa direzione, testardamente e comicamente impegnate a timonare una piccola nave in mare aperto. Li guardiamo da fuori e ci riconosciamo nei loro litigi stupidi, nelle loro piccole ripicche. Ascoltiamo i loro ricordi, proviamo tenerezza per le loro difficoltà, ridiamo della loro goffaggine. Ma è un riso pieno di comprensione. Perché sappiamo che siamo noi, quelli là in scena. Noi figli, genitori, fratelli; noi, la nostra famiglia.

Love Sharing ospita quest’anno all’interno del suo articolato programma il laboratorio teatrale “Le tecniche del Living Theatre” nei giorni 17, 18 e 19 ottobre (al costo di 70€) con Tom Walker, membro della omonima storica compagnia dal 1970, affiancato da Dario La Stella e Valentina Solinas della compagnia Senza Confini Di Pelle, con la collaborazione di Cosmomed. Il Living Theatre, fondato da Julian Beck e Judith Malina nel 1947 a New York, è la più antica compagnia statunitense di teatro sperimentale: ha portato il teatro tra il pubblico, superando la quarta parete e divenendo parte indissolubile della storia del teatro mondiale. Obiettivo del Living Theatre è sempre stato quello di stimolare il pubblico ad essere spettatore/partecipante perseguendo, in maniera “rivoluzionaria” e nonviolenta, ideali di pace e egualitarismo. Il laboratorio si concluderà il 20 Ottobre alle 17.00 con un esito scenico al Lazzaretto, dal titolo “Performance Overlap” (ingresso gratuito).

Tom Walker

Biglietti e abbonamenti. Per gli spettacoli di teatro, danza, musicali e per l’inaugurazione con Vladimir Luxuria biglietto a 10€, ridotto a 5€ per gli under 26 Biglietti in prevendita online su diyticket.it o direttamente al Teatro Adriano il giorno dello spettacolo a partire da due ore prima dall’inizio degli eventi.

Gli appuntamenti di cinema, gli incontri, la camminata meditativa, la visita guidata, la mostra e le degustazioni sono a ingresso gratuito.

Il laboratorio teatrale “Le tecniche del Living Theatre” nei giorni 17, 18 e 19 ottobre con Tom Walker costa 70€. L’esito scenico del laboratorio, il 20 ottobre, è a ingresso gratuito.

È inoltre attiva l’iniziativa “Un biglietto per Love Sharing. Regala uno spettacolo a chi ha bisogno!” un esempio di innovazione sociale applicata alla fruizione dello spettacolo. Perché il costo del biglietto non diventi un motivo di esclusione, chi vuole può acquistare uno più biglietti per gli spettacoli, o un abbonamento, da lasciare a disposizione di chi non può permettersi quell’investimento in cultura. Chi vorrà usufruire del biglietto o abbonamento sospeso, proprio come il caffè, può prenotare e ritirare direttamente al Festival.

Tags: CagliariLove Sharingteatro
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