“Senza Confini”: l’album di Bujumannu che abbraccia l’anima e cancella i limiti

L’artista regala un viaggio musicale empatico e coinvolgente, dove l'universalità dell'amore e la forza della resilienza si uniscono alle vibrazioni e ai colori della Sardegna

Bujumannu "Senza confini"

È uscito sabato 27 maggio “Senza confini” il nuovo attesissimo album da solista di Bujumannu. Coprodotto con centinaia di persone che hanno creduto nel suo “progetto” e che hanno partecipato attivamente al crowdfunding nella piattaforma “Produzioni Dal Basso”.

Si dice l’uomo sia libero solo quando è senza confini. Ed è proprio per questo che Bujumannu ha voluto intitolare così il suo terzo album, “Senza Confini”, per regalarsi quella libertà che tutti cercano e nessuno ha il coraggio di accettare.

È questo il disco della maturazione, dove l’artista per un momento lascia da parte la sua proverbiale leggerezza, per donarsi in una parte più intima e riflessiva. L’idea nasce nel periodo della pandemia, dove  quelle sensazioni che attraversavano la scala delle nostre emozioni cominciano a insinuarsi nell’anima artistica e per questo possiamo trovare riferimenti in qualche brano che tocca vari aspetti affrontati in quel periodo buio. I temi spaziano dal ricordo per chi non c’è più, alla voglia di libertà per una espressione senza limiti, al sentirsi davvero uniti con gli altri in una connessione empatica che ha attraversato tanti cuori. 

Queste canzoni riflettono i nostri stati d’animo, scavano nelle nostre coscienze per spronarci a sentirci vivi, a non sentirci mai sconfitti, ad essere unici e allo stesso tempo parte di tutto.

Un album ricco di calore, di colori, voci e suoni della Sardegna e di buone vibrazioni. Un album, insomma, che chiede solo di essere ascoltato perché parla di noi.

Nelle sonorità di questo album sono tante le sfumature che vanno dal reggae roots, dancehall, ska, afrobeat, hip hop sino alle caldissime ballate in acustico. Prodotto a Flumini nello studio “Sardinia Proud-Action” di Carlo Figus, dove sono state create le musiche con dei chiari riferimenti ai suoni della Sardegna come launeddas, sulittu, organetto sardo, liriche, cori e partecipazioni.

Nei testi si parla di Amore universale, di pace, serenità, di empatia e spiritualità, di voglia di lottare, di non mollare, di goderci la vita in ogni suo istante, ma ci sono anche riflessioni su quanto, a livello umano, si siano superati troppi limiti di sopportazione.

Tante le partecipazioni, Train To Roots (“Attimi”, “Lontano”), Forelock (“Il mio pensiero”), Yama (“Aria”), Anthony Screwface (“Movid”), Pierpaolo Vacca (organetto sardo su “Movid”), Matteo Muscas (launeddas Intro, “Senza Confini”), Fabio Sr. Merigo (“Old school”, “Indefinibile”), Lucio Manca (basso su “Il pilota”) e Pol Gieri che ha suonato le magnifiche batterie in “Indefinibile”, “Tottus uguallis”, “Aria”, “Come un mandorlo in fiore”, “Il mio pensiero”, “Il pilota”.

La copertina è stata disegnata dal muralista Giuseppe Todde di Serramanna, già autore della copertina del precedente album Atlantide. La grafica è stata curata da Simone Bardi, Master di Catchy Greezzly a Milano.

L’uscita dell’Album è stata accompagnata da un bellissimo video della canzone che dà il titolo all’album, realizzato da Francesco Mura.

Girato, nel #LeniZen, uno spazio recuperato, rivalutato e che è diventato un posto davvero magico, immerso nella natura sulle rive del Rio Leni in territorio di Serramanna. Una canzone dedicata a tutte le persone care perse strada facendo. Con la partecipazione del grande Matteo Muscas alle launeddas.

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