“Pathos è stato per me medicina e spero possa esserlo per chi deciderà di ascoltarlo e accompagnare chiunque lo vorrà, verso un tempo nuovo per se stessi, per osservare ciò che viviamo e sentiamo nel presente”
Dopo aver partecipato al progetto “Giovanni Gaias with Giuseppe Spanu – T.O.T.B. – Think Outside The Box” pubblicato dall’etichetta di Paolo Fresu Tük Music, con il suo nuovo EP “Pathos”, Giuseppe Spanu ci conduce lungo un viaggio tra riff di chitarre e synth che raccontano una nuova era nella sfera musicale così come in quella privata dell’artista, che mette in risalto una spiccata propensione alla sperimentazione sonora, caratterizzata da un’elettronica elegante e mai invasiva.
Non esercizi di stile fine a se stessi, ma riferimenti al rock, soul, blues e jazz, tutto caratterizzato da note e suoni ricercati, sentiti e vissuti, stati d’animo che si evolvono e consapevolezze che emergono.
Ogni brano presente nell’EP viene introdotto da una breve riflessione personale dell’artista, nella quale condivide le sue personali esperienze e il percepito che lo hanno accompagnato durante la creazione di “Pathos”, facendo emergere come la sua musica sia il riflesso del suo mondo interiore e come quest’arte sia riuscita a diventare medicina curando le ferite più profonde dentro di sè.
“Pathos” rappresenta dunque un percorso verso una vita più autentica, dove sensibilità e vulnerabilità risultano punti di forza che ci permettono di poter esplorare noi stessi, per ritrovarci ed essere più forti e consapevoli e sentire di poter superare ogni cosa nonostante tutto.
Come quando impariamo a spingerci da soli nell’altalena, la soddisfazione e la consapevolezza di non dipendere più da qualcuno per darci lo slancio e dondolarci, ne siamo felici perchè scopriamo di poterlo fare da soli, decidere se accelerare o se cullarci, scegliere noi il nostro tempo e osservare come niente intorno a noi apparentemente muti, ma come invece noi ci muoviamo rispetto a quello che abbiamo intorno, scoprendo così nuovi posti, nuove forme e nuovi pensieri, attribuendo alle cose che ci circondando un nuovo significato, ridistribuiamo valori, compreso quello per noi stessi.
Una continua trasformazione, all’interno e all’esterno di noi, fatta di sensazioni ed emozioni opposte e contrastanti che convivono nello stesso istante e tutte valide. Giuseppe spinge con gentilezza la sua altalena, ed ogni brano è una carezza, una storia che ci viene raccontata, da ascoltare e immaginare, è una pagina bianca da riempire e colorare con le nostre esperienze, per condividerle e sentirci più vicini e meno soli.