Dal 30 ottobre al 6 novembre tra Cagliari, Selargius e Ussana si terrà la sedicesima edizione del festival Signal Reload, la rassegna dedicata alla musica elettronica e d’avanguardia, alla sperimentazione, improvvisazione con uno sguardo trasversale sulle ricerche in campo visivo, performativo e live media. La manifestazione è curata e organizzata dall’associazione Ticonzero, centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare con la direzione artistica di Daniele Ledda.
Il festival quest’anno si articolerà in sedici appuntamenti con al centro artisti sardi, nazionali e internazionali, con l’obiettivo di utilizzare l’improvvisazione guidata, la composizione, la scrittura e il video al servizio della narrazione.
Tra i protagonisti dell’imminente edizione, ci saranno il progetto Clavius Chamber di Daniele Ledda, Jozef Van Wissem, Økapi, Emma Grace, Laura Agnusdei, S A R R A M, Tobjah e Pororoca, Mumucs, Stziopa, Margot Madness e Macromassa, tra gli altri.
“Quest’anno abbiamo deciso di tenere vive le risorse creative del territorio valorizzando gli artisti sardi, affiancandoli con ospiti nazionali e internazionali”, spiegano gli organizzatori. “Tra gli ospiti di punta avremo il liutista e compositore Jozef Van Wissem, il compositore e DJ Økapi e l’artista musicale Tony Cutrone con il progetto Mai Mai Mai. Le tematiche programmatiche riguarderanno il cambiamento climatico e la parità di genere. Sensibilizzeremo il pubblico premiando i virtuosi che raggiungeranno i luoghi del festival con mezzi pubblici o a impatto zero, offrendo loro una riduzione sull’acquisto del biglietto e omaggi di produzioni musicali di Ticonzero.
L’intero festival sarà organizzato al fine di ridurre l’impatto ambientale delle performance, finanziando opere di riforestazione attraverso concreti progetti come “Adotta un Albero” e “Vulcani: Sentieri nel Montiferru”, che prevede la riattivazione di piste pedonali che collegano aree boschive di grande interesse ambientale, duramente compromesse durante il grande incendio dell’estate 2021.L’associazioneTiconzerosottolinea il suo costante impegno volto al raggiungimento di una maggiore inclusività, volto a superare con forza e convinzione il binarismo di genere.”
Il biglietto per la giornata di domenica 30 ottobre al Ghetto di Cagliari costa €7(ridotto €3). Per gli appuntamenti di giovedì 3 novembre al Teatro Si’ e Boi di Selargius, invece, il costo dei tagliandi sarà di €15 (ridotto €7). Per accedere al festival domenica 6 novembre negli spazi di Campidarte (Ussana) il biglietto costerà €7 (ridotto €3).
L’abbonamento per le 3 giornate costa €20. I biglietti sono acquistabili in prevendita presso il circuito Boxoffice Sardegna, o direttamente al botteghino presente nei giorni del festival. Per accedere alla tariffa ridotta bisogna acquistare in loco e arrivare agli eventi con mezzi sostenibili: automobili ibride, servizio pubblico, biciclette, monopattini, eccetera. Per informazioni scrivere alla mail info@ticonzero.org o sui canali social del festival.
Domenica 30 ottobre – Il Ghetto (Cagliari)
La sedicesima edizione del festival Signal Reload vivrà la sua prima giornata domenica 30 ottobre al Ghetto di Cagliari: alle 17:00 a inaugurare gli appuntamenti sarà il progetto solista “Maggot Madness” di Simone Mura, caratterizzato da sonorità psych-pop in chiave lo-fi, dettate da batterie sintetiche, chitarre bucate, synth space che raccontano un viaggio musicale solo apparentemente senza meta. Alle 17:45 spazio a “Stziopa”, al secolo Stefano Manconi, musicista e produttore di musica elettronica originario di Sant’Antioco. La sua ricerca musicale trascende le distinzioni di ambient, techno e house attraverso un approccio minimalista, caratterizzato da pochi elementi e teso a esaltare la coesistenza tra questi in un continuum spazio-temporale. Gli elementi stilistici dei suoi brani, costruiti sull’improvvisazione e prodotti principalmente tramite sintetizzatori modulari, spaziano da melodie “fluttuanti” a beat “storti-finchè-dritti”, attraverso pattern ripetitivi e in lenta evoluzione.
Alle 18:30 avanguardia e credenze popolari al centro del concerto dell’artista e programmatore ”Lcc01234art”, un viaggio che si imbatte in concetti d’avanguardia, in cui coesistono estetiche diverse tra loro. L’artista proporrà la performance live audio/visiva “Everything is FAKE” che propone un viaggio all’interno di mondi virtuali in cui arte, suono, natura e tecnologia si fondono. L’ artista, attivo nel campo dell’arte generativa, crea paesaggi surreali per portare lo spettatore al di fuori della realtà, in una sorta di sogno, dove tutto è possibile.
Alle 19:15 amplificatori accesi per il progetto “Macromassa” di Juan Crek e Tina Valent (in collaborazione con il LEM festival di Barcellona), artisti che mescolano elementi di hard noise, ambient, folk e tecniche estese di suono e improvvisazione vocale. Attraverso l’utilizzo di percussioni, loop, sequencer, generatori di rumore, i due artisti creano un’atmosfera primitiva e giocosa, ma allo stesso tempo riflessiva e capace di andare contro ogni autorità sonora.
Alle 20:00 riflettori puntati sul performer Hexn, che proporrà la sua musica contaminata da elementi psichedelici, beat technoidi primitivi, canti rituali e droni oscuri. Al Signal Festival 2022 presenterà un set con brani inediti con la partecipazione di Natura Morta, progetto solista della cantautrice, performer e illustratrice colombiana Marìa Mallol Moya, e il suo set condito da improvvisazione e i brani del suo ultimo lavoro discografico “Diotima”.
Alle 21;50 a chiudere la serata ci penserà il progetto “Mai Mai Mai” di Toni Cutrone, artista capace di tradurre in musica e immagini un viaggio oscuro nella tradizione e nel folclore dell’Italia meridionale. Un’indagine sonora che sviscera l’interrelazione tra riti pagani e cattolicesimo, tra natura e magia nella vita rurale, attraverso la manipolazione di suoni d’archivio e field recordings (registrati da Alan Lomax e Diego Carpitella negli anni ’50 e ’60) e la collaborazione con musicisti “avant/etnici” contemporanei (Luca Venitucci, Lino Capra Vaccina). Un’“hauntology mediterranea” che, lontana da essere un semplice sguardo nostalgico, risveglia rumorosamente quegli spettri di cui racconta e li evoca ad accompagnarci nella quotidianità.







Giovedì 3 novembre – Teatro Si’ e Boi (Selargius)
Gli appuntamenti di Signal Reload continueranno giovedì 3 novembre al Teatro Si’ e Boi di Selargius: alle 21:00 protagonista sul palcoscenico sarà il progetto Clavius Orchestra ideato dal musicista Daniele Ledda, compositore e docente di Musica Elettronica al Conservatorio di Cagliari. Clavius è un progetto originale di ricerca, costruzione e modifica, il cui nome abbraccia una famiglia di strumenti auto-costruiti partendo dal concetto di “pianoforte preparato” di John Cage. Lo strumento sperimenta le possibilità di fusione tra suoni analogici e digitali, spingendo al limite l’idea di preparazione fino a giungere alla definizione più consona di strumento aumentato pilotato analogicamente da una tastiera.
Il concerto vedrà il coinvolgimento di un ensemble da camera composto da un quintetto di archi (Alessia Casalino e Luca Tosini al violino, Chiara MOccia alla viola, Alessandro Mallus al violoncello e Alberto Locci al Basso), e un quintetto di fiati (Miriam Picciau al corno, Pietro Nonnia al flauto, Edoardo Fanni all’oboe, Paolo Pontillo al clarinetto e Stefania Loddo al fagotto) e Paolo Susnik al vibrafono, alla cui orchestrazione ha collaborato il musicista e compositore Alberto Locci.
Alle 22:00 altro grande protagonista della serata sarà il compositore e liutista d’avanguardia Jozef Van Wissem (l’evento è realizzato in collaborazione con il festival Here I Stay). L’artista originario di Maastricht è rinomato per il suo approccio inusuale al liuto del Rinascimento e al liuto barocco, probabilmente gli strumenti meno usuali nel mondo della musica contemporanea. Egli copia e incolla brani classici, inverte melodie, aggiunge pezzi elettronici ed infine registra il tutto. Sebbene usi sottili manipolazioni elettroniche del suono, è rimasto in larga parte fedele al timbro e alla risonanza particolari dello strumento, oltre che alla tecnica classica utilizzata per suonarlo.
Van Wissem ha composto dei brani usando palindromi e strutture a specchio. La sua musica, quindi, non segue la tradizionale progressione lineare né sfocia in un climax, ma piuttosto rimane sullo stesso livello di intensità. Nel 2013 ha vinto il Cannes Soundtrack Award al Festival di Cannes per “Only Lovers Left Alive” di Jim Jarmusch e nel dicembre 2017 è stato invitato a eseguire il madrigale raffigurato nel dipinto di Caravaggio “Il suonatore di liuto” (1596) al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Il suo stile musicale unico l’ha portato a collaborare con artisti del calibro di Zola Jesus, Tilda Swinton, Jarboe e anche con il suo partner collaborativo di lunga data e amico Jim Jarmusch.
La mattina alle 10:00 Van Wissem terrà una masterclass al Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari (Aula Porrino) aperta agli studenti, e a dieci partecipanti esterni. Per informazioni scrivere alla mail info@ticonzero.org o sui canali social del festival.
Domenica 6 novembre – Campidarte (Ussana – CA)
L’ultima giornata della sedicesima edizione del festival Signal Reload si terrà domenica 6 novembre negli spazi di Campidarte, rinomato centro culturale di sperimentazione e produzione situato nelle campagne di Ussana (Strada Statale 128, chilometro 3, Località Monte Assorgia – CA).
Alle 17:00 ad aprire gli appuntamenti della giornata sarà il trio Pororoca capitanato dal batterista Alessandro Cau, con Federico Fenu al trombone e Tancredi Emmi al contrabbasso. La formazione nasce con l’intento di cambiare direzione, in maniera inaspettata, prendendo in prestito linguaggi della musica del mondo, plasmata, scomposta e riconnessa attraverso un linguaggio jazzistico contemporaneo intriso di contaminazioni.
Alle 17:45 a salire sul palco sarà “mumucs”, lo spazio in cui si rifugia la cantante e musicista oristanese Marta Loddoquando la sua voce ha voglia di moltiplicarsi, ripetersi, rincorrersi fino a sfinirsi. mumucs è il nome di un viaggio, ancora senza una destinazione, intrapreso dall’artista isolana nel 2012; un percorso in solitaria, una traversata sul mare che si compie facendo affidamento solo sulle proprie forze, è l’esplorazione di un sé musicale che resta ancora confuso, per scelta, per non privarsi della libertà di poter oscillare tra i generi senza dover percorrere una rotta già segnata. Ad accompagnarla una loopstation e i suoi effetti, equipaggiamento necessario per realizzare quell’unione tra improvvisazione, rock, musica elettronica che caratterizzano le sue canzoni.
Subito dopo (alle 18:30) al centro della scena ci sarà Tobjah, nome d’arte di Tobia Poltronieri, artista veronese che ha attraversato la scena musicale italiana degli ultimi dieci anni passando dalla psichedelia folk in lingua inglese degli inizi fino al recupero della lingua madre, contaminata da sonorità sperimentali ed ancestrali. Cofondatore del collettivo artistico C+C=Maxigross, con cui ha suonato centinaia di concerti in giro per il mondo dal 2010, ha registrato decine di dischi con svariati progetti (sia come musicista, che come compositore o produttore artistico) e suonato dal vivo e in studio con Miles Cooper Seaton, Marco Fasolo, Oliver Coates, Enrico Gabrielli, Lino Capra Vaccina, Hakon Gebhardt, Laetitia Sadier, Martin Hagfors, Alessandro Cau, Alioune Slysajah, Marco Giudici e molti altri. Oltre alla musica, inoltre, si è dedicato all’organizzazione di eventi culturali e sociali, alla scrittura e alla ricerca in campo artistico.
Alle 19:15 sarà invece il turno di Laura Agnusdei, sassofonista e musicista elettronica bolognese, in scena con il suo progetto solista che esplora le possibilità della composizione elettroacustica, creando paesaggi sonori all’interno dei quali il sax rimane la principale voce narrante. Sospesa tra l’uso della melodia e la ricerca timbrica, residui di forma canzone e squarci improvvisativi, la sua musica amalgama diverse fonti sonore (acustiche, digitali e analogiche). Dopo il suo esordio con Night/Lights, un Ep composto da 4 brani di elettroacustica sentimentale, uscito nel 2017 per l’inglese The Tapeworm, sotto la medesima etichetta è uscito nel novembre 2019 il suo primo album “Laurisilva”, un lavoro che invita l’ascoltatore a esplorare un paesaggio immaginario formato da suoni che proliferano e si stratificano come gli organismi viventi di una foresta.
Dal 2016 la sua attività dal vivo l’ha vista esibirsi in diversi festival e venues tra i quali Rewire, EYE Filmmuseum (NL), Cafè Oto (UK), Node, Macao, MAST (IT) e aprire per artisti come Colin Stetson e Moor Mother. Dal 2015 al 2019 Agnusdei è stata inoltre sassofonista nei Julie’s Haircut, band con la quale ha inciso 3 dischi e si è esibita estensivamente in Europa.
Alle 20:00 gli appuntamenti proseguiranno con il concerto di Emma Grace, compositrice italo americana, cantante e violinista -attualmente con base in Umbria -, incentrato sulla ricerca compositiva tra strumenti acustici ed elettronici, field recording, registrazioni low-fi, stratificazioni orchestrali, musica per immagini e live set. Lo scorso ottobre ha pubblicato l’album Cravings of Pegasus.
Quarantacinque minuti più tardi (ore 20:45) protagonista sarà S A R R A M, progetto di Valerio Marras, musicista proveniente da Nuoro, che andrà in scena con il suo progetto solista di matrice drone/ambient in cui convivono elementi di natura doom, postrock e noise. Già in attività con Thank U For Smoking, Charun e Spheres, nel febbraio 2017 ha pubblicato il suo primo album, “A Bolu, in C” (Talk About Records, 2017), composto da una suite di trentasette minuti in cui il suono di chitarra viene miscelato attraverso effetti e loop, improvvisando a tratti un percorso armonico che si muove attraverso l’esplorazione di diverse scale, e circondando l’ascoltatore di un paesaggio sonoro ora elettrico, ora etereo e riflessivo oppure nervoso e rapido. Dell’anno successivo è il disco “FourMovements Of A Shade” (MidiraRecords, 2018) composto da quattro tracce, che si muovono attraverso generi diversi come drone, ambient, doom e in qualche modo minimal post-rock, suonate solo con una chitarra e alcuni sintetizzatori.
A calare il sipario sull’edizione numero sedici del festival Signal Reload sarà alle 21:50 il live set di Økapi (al secolo Filippo Edgardo Paolini) artista originario di Versailles ma residente a Roma, musicista, compositore e disc jockey particolarmente noto per la sua attività di collagista musicale. Attivo nella scena musicale internazionale sui vinili e giradischi fin dai primi anni Novanta, è stato influenzato dalla nuova scena musicale diplagiaristi e dj radicali, mantenendo sempre l’approccio classico “acusmatico” della musica concreta edelettroacustica. Ha inciso diversi album da solista, oltre a registrare nel duo Metaxu e con il trio Dogon. Si è esibito dal vivo per trasmissioni radiofoniche di italiane e con numerosi artisti internazionali come Christian Marclay, Peter Brotzmann, Mike Patton, Matt Gustafson, tra gli altri.