Due concerti immersi nel paesaggio storico di Villanova Monteleone daranno il via alla prima edizione del festival “Not(t)e delle Fate”, promosso dall’amministrazione comunale e affidato all’Associazione Blue Note Orchestra/Orchestra Jazz della Sardegna. Il nuovo progetto culturale nasce con l’obiettivo di unire musica e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico locale, in un momento di particolare rilievo per il paese: la necropoli di Pottu Codinu è stata infatti riconosciuta patrimonio culturale dell’umanità dall’UNESCO, insieme ad altri importanti siti archeologici della Sardegna.
L’edizione inaugurale del festival prenderà forma nel cuore del paese, attraverso due appuntamenti in luoghi fortemente legati alla memoria collettiva della comunità. Il primo concerto si terrà venerdì 18 luglio alle ore 21:30 in Piazza Remundu Piras, accanto al centro culturale Su Palatu e Sas Iscolas. Il secondo, mercoledì 30 luglio sempre alle 21:30, avrà come cornice Sa Pigada ‘e su Cantaru, il primo nucleo abitativo dell’attuale Villanova Monteleone.
L’idea di coniugare la musica con l’identità del territorio si riflette nella scelta dei luoghi, così come nei repertori e nelle formazioni coinvolte, capaci di proporre percorsi musicali diversi ma legati da una comune ricerca artistica e culturale.
Il primo concerto, intitolato “Swingin’”, vedrà sul palco l’Orchestra Jazz della Sardegna con la partecipazione della cantante Denise Gueye. Il progetto prende ispirazione dalla stagione dello Swing e dalle grandi orchestre americane del secolo scorso, come quelle di Count Basie, Benny Goodman e Duke Ellington.
Le atmosfere evocate sono quelle delle sale da ballo affollate e dei locali dove si sfidavano le regole del Proibizionismo, luoghi in cui la musica e la danza diventavano espressione di libertà e trasgressione. “Queste storiche formazioni nacquero negli Stati Uniti nel cuore di un’epoca magica che ha origine un secolo fa, quando un manipolo di musicisti suonava in sale affollate di gente che si ritrovava per abbandonarsi alla danza, seguendo l’irresistibile attrattiva rappresentata da orchestre solide ma leggere, agili ed ‘ondeggianti’”, spiegano gli organizzatori. Un’atmosfera che l’OJS intende ricreare in piazza Remundu Piras attraverso un repertorio che omaggia un periodo centrale nella storia del jazz.
Il secondo e ultimo appuntamento del festival sarà dedicato alla musica di Charles Mingus, tra i più importanti contrabbassisti e compositori del jazz del Novecento. Sul palco si esibirà il Blue Note Brass Sextet plus drums, una formazione cameristica interna alla Blue Note Orchestra, composta da Massimo Carboni (sax tenore), Francesco Lento e Luca Uras (tromba), Gavino Mele (corno), Salvatore Moraccini (trombone), Roberto Greco (tuba) e Luca Piana (batteria).
Il progetto si basa sugli arrangiamenti originali scritti da Duccio Bertini, arrangiatore e direttore d’orchestra toscano che ha collaborato con musicisti come Fabrizio Bosso, Randy Brecker, Scott Hamilton e Arturo Sandoval. Il repertorio proposto spazia da Goodbye Pork Pie Hat a Better Git It in Your Soul, da Moanin’ a Fables of Faubus, fino a Duke Ellington’s Sound of Love, restituendo la complessità e l’intensità espressiva della musica di Mingus in una veste pensata appositamente per l’ensemble sardo.
Attraverso la musica e la partecipazione di artisti e formazioni di rilievo, l’amministrazione comunale e l’Associazione Blue Note Orchestra propongono un percorso che coinvolge la comunità, attivando luoghi simbolici e rafforzando il legame tra tradizione, ricerca musicale e promozione culturale.