Si prepara a tornare il festival “Un filo bianco”, che giunge quest’anno alla sua quinta edizione, rinnovando l’impegno di proporre l’arte di Maria Lai come fonte di riflessione e stimolo per il presente.
L’edizione 2025 del festival porta il titolo “Caras e Mascaras”, ispirato a un gesto che la tradizione religiosa riconduce a Santa Veronica: la donna che, sulla via del patibolo, si china a tergere il volto martoriato di Cristo. Un atto semplice, che restituisce dignità al condannato e che pone al centro il tema dei volti e delle maschere, intesi come primo strumento di relazione, nella verità o nell’inganno.
“Da diversi anni la relazionalità cara a Maria Lai tesse le trame del festival che ne riprende il concetto. Quale migliore occasione del gesto della Veronica per rilevarne ancora l’importanza? In un gesto forse da discepola, forse, semplicemente, da essere umano interpellato dalla necessità dell’altro, questa donna racchiude il senso che il volto, i nostri volti hanno nei rapporti e nelle relazioni. Veri, nudi d’innanzi all’altro, o velati per chissà quale ragione, i nostri volti rimangono il primo e più immediato approccio: ‘Il volto è il teatro dell’uomo. Lì è il più nudo e il più mascherato’ (R. Judrin). Ancor più quest’anno, l’appuntamento de ‘un filo bianco’ vuole essere, luogo di relazione e dialogo, dietro le suggestioni dell’arte, della musica e della letteratura, guidati da esperti, artisti, musicisti, che ci accompagneranno nello stupirci di come tutto quel che siamo e vediamo sia e non possa non essere proprio in relazione, e che ciascuno di noi ha un ruolo preciso ed insostituibile nel costruire e nel ‘fare umanità’”, scrive don Roberto Corongiu, parroco di Ulassai e direttore dell’evento.
Ulassai, paese natale di Maria Lai, vive un momento di nuova vitalità anche grazie al progetto “Dove la natura incontra l’arte”, sostenuto dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza EU – Next Generation. Un progetto che coinvolge anche il festival, organizzato dalla Parrocchia di Sant’Antioco Martire in collaborazione con il Comune di Ulassai e con diverse realtà del territorio.
Il festival prenderà il via lunedì 14 luglio in Piazza Italia con “Caras e Caratzas”, una serata in cui si intrecceranno le sonorità di Gavino Murgia e dei suoi musicisti con le riflessioni di Bachisio Bandinu, in un dialogo tra musica e parola sul tema dei volti e delle maschere.
Il 18 luglio l’antico arco in pietra di Barigau ospiterà un incontro con Daniele Vinci e Salvatore Corrias, moderati da Paola Pilia. “Tornino i volti”, titolo tratto da una pubblicazione di Italo Mancini, sarà il filo conduttore di un viaggio tra filosofia e letteratura, alla scoperta delle diverse sfaccettature dell’animo umano. La serata sarà arricchita dalle musiche di Chiara Piras e Laura Busia, giovane duo di violino e arpa.
Un momento centrale del festival si terrà alla Stazione dell’Arte, dove il 21 luglio Angelo Branduardi, con la sua band al completo, proporrà “Il Cantico”, concerto dedicato al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, a ottocento anni dalla sua composizione. Un viaggio musicale e spirituale attraverso la vita e le parole del santo di Assisi.
Il 22 luglio al CaMuC andrà in scena una produzione di Insulae Lab: “La Storia siamo Noi” con Flavio Soriga e Gianluca Pischedda. Un racconto in musica e parole, che intreccia romanzo e memoria, dedicato alla Sardegna e alla sua relazione con la storia universale.
Il 24 luglio la chiesa di Sant’Antioco Martire farà da cornice a “Non solo tango”, concerto dell’Ensemble Ellipsis composto da Alberto Cesaraccio, Fabio De Leonardis e Alessandro Deiana. Il trio proporrà un viaggio musicale tra i brani di Bellafronte, Boutros, Aroztegui e altri autori del repertorio tanghero.
Il 25 luglio doppio appuntamento con i Tenores di Neoneli e l’Orchestra Popolare Sarda. La giornata si aprirà presso la chiesa di Sant’Antioco Martire con “Omines Ammentos”, racconto in musica e parole su tre figure chiave della storia sarda con respiro internazionale: Gramsci, Lussu e Berlinguer. In serata, presso la chiesa di San Sebastiano, sarà la volta di “Voci, suoni e radici”, dedicato alla musica tradizionale come strumento di memoria e identità comunitaria.
Il festival si concluderà il 28 luglio con il concerto “I mille volti di Utopia” nel piazzale della chiesa parrocchiale. Protagonisti saranno i Zirichiltaggia, band tributo a Fabrizio De André, insieme ad Andrea Cannas, per un viaggio tra i volti raccontati nelle canzoni di De André, tra immagini dell’umanità vissuta e sognata.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale unfilobianco.it. Per contatti è possibile scrivere a [email protected] o telefonare al numero 340/2434890.
