Abbiamo ormai superato la metà della V edizione del Festival Note Senza Tempo, che tra location d’eccezione e serate di grande musica si conferma come unica ed imperdibile rassegna di musica antica nel Nord Sardegna. L’APS Dolci Accenti ci riserva ora, per il sesto appuntamento, una vera e propria chicca: in collaborazione con il Comune di Sennori e la Confraternita del Moscato, questo sesto appuntamento con la musica antica realizzerà una vera e propria esperienza sensoriale sposando la musica del MiniM Ensemble medievale con la degustazione a fine concerto del moscato, antico prodotto vinicolo che da sempre dona lustro alla Romangia.
Questo concerto si configura infatti come anteprima di “A Chent’Annos”, la tre giorni celebrativa del Moscato DOC Sorso Sennori che ne festeggerà i 50 anni dal 13 al 15 ottobre.
I protagonisti della serata del 7 ottobre saranno gli artisti del MiniM ensemble medievale: Germana Di Cara alla voce, Lucio Garau all’organo portativo e Emanuele Buzi alla viella.
Il MiniM ensemble medievale nasce nel 2018 da Emanuele Buzi e Lucio Garau, che dopo l’esperienza di concerti di musica barocca, classica e contemporanea intraprendono un lavoro di studio, trascrizione ed interpretazione della musica del Duecento, Trecento e primo Quattrocento. Insieme approfondiscono lo studio su ricostruzioni contemporanee di strumenti d’epoca e avviano un progetto di ricerca, coordinato dal M° Kees Boeke, sostenuto della collaborazione con il Conservatorio di Palermo e gli Amici della Musica di Cagliari.
“Suoni dal Medioevo” è il suggestivo titolo del concerto proposto dal MiniM ensemble medievale. Non lascia spazio a dubbi: quello che ci aspetta è un viaggio nel tempo nelle suggestive sonorità medievali.
Tra il XIV e il XV secolo vengono compilati in area fiorentina e francese diversi lussuosi volumi manoscritti che contengono musica francese e dell’Italia centrale: alcuni sono arrivati ai giorni nostri, e sono una fonte importante di conoscenza sulle musiche del XIV secolo. Vi si trovano esempi di danza cortese ma soprattutto forme fisse come ballate, rondeau, virelais, e mottetti isoritmici.
Alcuni, come il Codice Squarcialupi, con i suoi madrigali (Non al so amante di Jacopo da Bologna ne è un mirabile esempio) e le sue ballate e cacce, riassumono l’Ars Nova italiana. Altri, come il Codice di Chantilly (che prende il nome dal museo nel quale si trova attualmente) e quello di Modena, costituiscono una fonte imprescindibile per lo studio dello stile dell’Ars subtilior, un termine usato per definire un repertorio formato da musiche complesse e scritte in una notazione estremamente precisa; la sofisticatezza di questa musica, oggi difficile da eseguire e da apprezzare appieno, stava soprattutto nelle ardite sperimentazioni ritmiche (che a causa dei ritardi e delle sincopi nelle varie voci si ripercuotevano anche sull’armonia) e nelle invenzioni grafiche adottate nella notazione.
I testi contengono occasionalmente riferimenti a personaggi ed eventi del mondo reale, ma sono più spesso di argomento astratto soprattutto amoroso.
I prossimi appuntamenti
La V edizione del Festival “Note Senza Tempo” propone una splendida e variegata rassegna concertistica che ci terrà compagnia fino a dicembre, portandoci in location d’eccezione nel Nord Sardegna.
- 3 novembre – Orchestra d’archi del Conservatorio L. Canepa, Sassari
- 18 novembre – Tomeu Segui Campins, Sassari
- 2 dicembre – Scarlatti Project Orchestra, Sassari
- 16 dicembre – Cenacolo Musicale, Sorso.
