A poco meno di un mese dal Natale, le sale cinematografiche e le piattaforme streaming sono invase dalle pellicole che raccontano l’atmosfera delle festività, declinata attraverso generi differenti: se commedie romantiche e favole edificanti rappresentano la fetta più cospicua della proposta natalizia, black comedy e action movie si sono progressivamente ritagliati uno spazio nel cuore del pubblico, che sembra apprezzare un racconto meno tradizionale e decisamente più dissacrante del periodo che molte carole natalizie definiscono come “il più bello dell’anno”.
“Una notte violenta e silenziosa” si inscrive a pieno titolo in questo filone, che annovera precursori negli anni ’80 come “Gremlins” di Joe Dante e “Die Hard – Trappola di cristallo” di John McTiernan: nelle sale cinematografiche a partire dal 1° dicembre, il film diretto dal regista norvegese Tommy Wirkola vede David Harbour nei panni di un Santa Klaus disilluso, convinto che l’umanità abbia definitivamente smarrito il significato del Natale; quando però, proprio durante la notte della Vigilia, la piccola Trudy Lightstone (Leah Brady) viene presa in ostaggio da una banda di mercenari desiderosi di impadronirsi degli ingenti capitali della sua famiglia, Santa si risveglia dall’apatia e decide di entrare in azione. Trudy, infatti, fa parte della “lista dei buoni” e non ha perso la fiducia nella magia del Natale, nonostante la sua situazione familiare non sia affatto rosea: suo padre Jason (Alex Hassell) e sua madre Linda (Alexis Louder) stanno attraversando una profonda crisi coniugale e decidono di trascorrere la sera della Vigilia insieme solo per fare felice la loro figlioletta; come se non bastasse la famiglia Lightstone, proprietaria di un ingente impero industriale, è vessata dalla matriarca Gertrude (Beverly D’Angelo), che fomenta la rivalità tra i suoi figli Jason, il papà di Trudy, suo fratello Morgan (Cam Gigandet) e sua sorella Alva (Edi Patterson).
Così, quando la banda di mercenari capitanata da Mr. Scrooge (John Leguizamo) irrompe nel residence della famiglia Lightstone e la prende in ostaggio, Santa Klaus interviene in soccorso della bambina che è stata capace di risvegliare il lui la scintilla della speranza: forse l’umanità merita ancora di assaporare la gioia del Natale e di essere aiutata, anche se questa consapevolezza, per il “nostro” Babbo Natale alternativo, significa tornare al passato, alla vita piuttosto oscura che conduceva prima di indossare il celebre costume rosso.
Armato di “skull crusher”, il suo martello preferito, Santa si impegna per punire i sequestratori, che ovviamente occupano un posto d’onore nella “lista dei cattivi” e richiamano, anche nei nomi, alcuni personaggi non troppo edificanti delle tradizionali storie di Natale, come l’avido Ebenezer Scrooge di Charles Dickens, già citato, e Krampus (Brendan Fletcher), il celebre demone di tante leggende popolari che trascina i bambini cattivi direttamente all’inferno; non mancano poi Gingerbread -Pan di Zenzero- (André Eriksen) e Sugarplum -Confetto, come la Fata de Lo Schiaccianoci di E.T.A. Hoffmann- (Stephanie Sy).
Il gioco di rimandi e citazioni, evidente fin dal titolo del film che, in originale, è “Violent Night” e richiama immediatamente “Silent Night” -uno dei brani natalizi più famosi che allietano le festività- contribuisce a rendere ancor più irriverente questo film natalizio, capace di unire a una massiccia dose di violenza un’anima da commedia dei buoni sentimenti, che emerge una volta lavato via il sangue.
Il regista Tommy Wirkola, del resto, divenuto famoso per i suoi “Dead Snow” 1 e 2, action in salsa horror popolati di nazisti zombie, e per i thriller “Seven Sisters” e “The Trip”, ha dichiarato nelle interviste promozionale di aver sperimentato con “Violent Night” una nuova cifra narrativa: “Di certo la pellicola possiede molti elementi che rimandano alla mia produzione, come l’umorismo, il gore, l’azione”, ha raccontato. “Ma la sceneggiatura scritta da Pat Casey e Josh Miller ha degli elementi inediti per me: è una storia di Natale con un cuore pulsante”.
La scelta di David Harbour -il ruvido sceriffo dal cuore d’oro Jim Hopper di “Stranger Things”- per il ruolo di Santa Klaus è apparsa per Wirkola quasi scontata: “Di certo il nostro è un Babbo Natale brutale, che trasuda sarcasmo, ma non si tratta di un villain; in fondo, è un bravo ragazzo, ha solo perso la fede nell’umanità”; Harbour ha accettato con entusiasmo la parte e ha collaborato a approfondire il personaggio: “È stato meraviglioso lavorare con lui, i suoi suggerimenti hanno davvero arricchito il film. Il rapporto che il suo Santa instaura con la piccola Trudy è molto tenero, hanno un legame speciale, che contribuisce a creare una vera atmosfera natalizia”.
Che film di Natale sarebbe, senza un’adeguata colonna sonora? Il compositore Dominic Lewis, già curatore quest’anno del musical “Spirited” -trasposizione del dickensiano “Canto di Natale” con Ryan Reynolds, Will Ferrell e Octavia Spencer disponibile su Apple TV- si muove con spirito goliardico nel vasto mare delle canzoni a tema natalizio, reinterpretandole in chiave decisamente rock; non resta, dunque, che prepararsi a vivere la magia delle feste, tenendo ben presente il motto del film, tratto proprio da un brano di Natale di Mark Mothersbaugh: “You better watch out”, “Sarà meglio che tu stia attento”…