Nel pieno del terzo millennio, tra evoluzione tecnologica e pandemia di Covid-19, non solo il lavoro, la formazione e i rapporti sociali ma anche l’intrattenimento e lo spettacolo viaggiano sempre di più verso una dimensione 2.0.
Dal 10 al 12 dicembre 2021, la Casa del Cinema di Roma aprirà le sue porte al Digital Media Fest, il primo festival internazionale nato in Italia dedicato a tutti i prodotti audiovisivi webnativi, giunto ormai alla sua terza edizione dopo aver preso il posto, nel 2019, del Roma Web Fest, il primo festival italiano ufficiale sulle serie prodotte e trasmesse direttamente sul web, nato nel 2013.
La fondatrice e direttrice di entrambi i festival è Janet De Nardis, che ha avvertito ormai da anni la necessità di realizzare in Italia un evento di respiro internazionale che focalizzasse l’attenzione sulle nuove realtà che stavano nascendo sul web, rappresentando, inoltre, una grande opportunità di incontro tra il mondo dei produttori e quello dei creativi.
Dopo un’edizione 2020 interamente online, quella di quest’anno sarà sia dal vivo che trasmessa in streaming, in parte su YouMovie e in parte sul sito del Digital Media Fest, e non mancheranno tanti collegamenti online. “L’edizione dell’anno scorso è stata una prova importante – dice Janet De Nardis -. Non ci aspettavamo un riscontro così positivo sia dal punto di vista artistico che mediatico, però è stata anche la conferma della necessità che gli appuntamenti festivalieri siano un’occasione di incontro. Il motivo per cui io ho sempre puntato sui festival dal vivo dedicati agli audiovisivi webnativi è dovuto proprio al fatto che, pur viaggiando sul web, è poi necessario che la creatività incontri l’industria per illustrarle i nuovi progetti e farle vivere le emozioni della sala. Fare questo online non è la stessa cosa. Certamente, per via della pandemia ancora in corso, anche questa edizione non potrà avere la grandezza dei tempi passati in cui partecipavano tanti ospiti internazionali, ma si tratterà di un festival ibrido dove, da una parte ci sarà il contatto con chi potrà intervenire dal vivo perché si trova a Roma e, dall’altra parte, ci sarà il modo di interagire con chi è lontano attraverso collegamenti”.
A caratterizzare anche quest’anno il Digital Media Fest, oltre alle opere in gara nelle diverse categorie, saranno spazi di dialogo e confronto dove si affronteranno diverse tematiche: “Ci saranno dei panel completamente gestiti in remoto, – spiega la direttrice – in particolare due incontri online, uno dopo l’altro, in cui interverranno una decina di direttori di Web Fest di tutto il mondo per analizzare il mercato dell’audiovisivo, anche estero, in questo periodo di pandemia. Poi workshop, anche dal vivo, come quello sulla video strategy dove alcuni creativi racconteranno come, iniziando quasi per gioco, sono arrivati a dar vita a un mestiere importante grazie ad una vera strategia. Non mancherà anche un incontro con il Ministero della Cultura e con la Direttrice di Roma Lazio Film Commission, in cui si parlerà, anche sulla base di dati Istat, di come si è riusciti a trarre degli aspetti positivi da questo difficilissimo periodo che stiamo attraversando, infatti, non potendoci dedicare alle coproduzioni e alla distribuzione, quest’anno abbiamo prodotto più di sempre in Italia”.
Una selezione proprio per questo molto complicata, quella di quest’anno, con circa 300 opere presentate, provenienti da 20 Paesi diversi, tra le quali sono state scelte 60 finaliste che si contenderanno i vari premi nelle diverse categorie: cortometraggi, webserie, puntate zero, Movieland, Fashion Film, Vertical video e video Vr. “Le categorie sono ancora più numerose quest’anno per puntare sempre di più sul digitale – precisa Janet -. Ci saranno tanti bei premi, tra cui il Premio Movieland, in collaborazione con Roma Lazio Film Commission, con cui cerchiamo opere audiovisive che possano promuovere la Regione Lazio, e il premio Rai Cinema che verrà conferito a un virtual reality. Avremo anche un partner radiofonico, RID 96.8, che premierà la migliore colonna sonora”.
Nel rispetto delle tre parole chiave del Digital Media Fest 2021, innovazione, digitale e audiovisivo, non mancherà uno sguardo attento verso nuove realtà virtuali. “Il nostro festival ha capito da sempre l’importanza del digitale – sostiene la sua fondatrice -. L’annuncio fatto proprio in queste settimane dal creatore di Facebook, Zuckerberg, dell’apertura di Meta, conferma ciò che noi, senza giudizio di merito, abbiamo sempre detto che accadrà, ossia che si sta andando verso una tecnologia “sfrenata” che mira ad un’immersione totale dell’utente. Chiaramente la pandemia ha accelerato i tempi. Sempre più giovani fruiscono quotidianamente di video creati con tecniche molto avanzate, ecco perché ci concentreremo anche su nuove piattaforme, come TikTok, Clubhouse e Twitch, che hanno cambiato il modo di percepire l’audiovisivo basandosi su formati brevissimi dove tutte le persone possono essere protagoniste”.
Nonostante la certezza che il futuro sarà sempre più virtuale, è importante sottolineare come non si debba mai perdere di vista la realtà. “La vera vita è l’unica cosa che conti davvero mentre l’audiovisivo, il web e la tecnologia sono solo degli strumenti – afferma Janet De Nardis -. Non dobbiamo mai dimenticarci di questo e dobbiamo insegnarlo ai nostri figli, prima devono imparare a vivere e poi imparare ad utilizzare dispositivi che possono aiutarli nella loro vita, ma mai confondere il reale con il virtuale e viceversa”.