“Para bellum”, ovvero, “prepara la guerra”, così recitava il titolo del terzo capitolo della saga dedicata a John Wick, l’ombroso assassino interpretato da Keanu Reeves e creato dallo sceneggiatore Derek Kolstad: nel 2019 il film ha posto le basi per la resa dei conti finale tra il protagonista e la Gran Tavola, ovvero l’organo di potere sotto la cui ala si sono sempre svolti i traffici di un mondo parallelo dominato dalla criminalità organizzata e regolato da un preciso codice di precetti e leggi.
Da allora sono trascorsi oltre tre anni: la pandemia ha contribuito a dilatare i tempi di uscita, ma finalmente, a partire da oggi, arriva nelle sale cinematografiche il quarto episodio di uno dei franchise più fortunati degli ultimi tempi, che vede ancora una volta alla regia lo stuntman e esperto di arti marziali Chad Stahelski: la formula di questo successo, cominciato nel 2014, risiede nella spettacolare e politicamente scorretta commistione tra contenuto e forma, in una storia che in quasi dieci anni è stata adattata a linguaggi differenti, dal cinema al fumetto per esempio, passando per i videogiochi.
L’epopea di John Wick, eroe romantico e maledetto che abbandona la carriera criminale per amore della moglie, ma dopo la sua morte per un male incurabile ritorna al mondo della malavita precipitando in una spirale di vendetta, si snoda attraverso ritmi implacabili e coreografie di maniacale precisione, che vedono il protagonista, spesso accompagnato dal suo fedele cane, e i suoi avversari “danzare” tra scontri a fuoco e duelli all’arma bianca, inseguimenti in auto -sempre bellissime- o a cavallo, proprio come in un balletto in cui una singola mossa sbagliata può costare la vita.
L’aspetto più originale della saga, tuttavia, non risiede nella pur spettacolare orchestrazione delle “prove” che John deve affrontare, bensì nella capacità di raccontare un universo alternativo ben definito, tratteggiato da personaggi e luoghi divenuti ormai iconici, oltre che familiari al pubblico: il nuovo capitolo, sulla cui trama sono finora trapelate ben poche indiscrezioni, riporta il pubblico alla sede newyorkese del Continental, una sorta di business hotel che ospita i sicari in viaggio per affari, offrendo loro una serie di servizi ad hoc, e entro i cui confini è proibito effettuare “transazioni”; i rapporti tra John e il direttore della struttura Winston (Ian McShane), suo vecchio amico, nonché con il concierge Charon (Lance Reddick), si sono complicati alla fine del terzo episodio, ma è certo che entrambi i personaggi parteciperanno alla guerra alla Gran Tavola, che impone le proprie regole in un modo divenuto insostenibile.
Con l’idea di scardinare i privilegi di questa istituzione, torna anche Bowery King (Laurence Fishburne), sovrano di un regno sotterraneo che ha accolto John nel momento del bisogno e che certamente lo sosterrà nel suo tentativo di rivoluzionare il mondo criminale: in viaggio tra Stati Uniti, Germania, Francia, Giappone e Giordania, il protagonista incontra vecchi amici, come Shimazu (Hiroyuki Sanada), proprietario del Continental di Osaka, e Caine (Donnie Yen), ora reclutato dalla Gran Tavola sotto minaccia e dunque nuovo pericoloso avversario di John, e molti nuovi, sgradevoli nemici, come il Marchese (Bill Skarsgård), deciso a scalare rapidamente i ranghi della Tavola. Tra i personaggi introdotti in questo nuovo capitolo, anche il Segugio (Shamier Anderson), che segue John a distanza insieme al suo fidato pastore belga, e i cugini Katia (Natalia Tena) e Killa (Scott Adkins), appartenenti al clan criminale Ruska Roma di Berlino, che accoglie e sostiene John nella sua missione.
Desta molta curiosità, infine, il personaggio del Messaggero, interpretato da Clancy Brown: si affianca al Marchese nel tentativo di eliminare il protagonista, ma come esponente della Gran Tavola potrebbe avere degli scopi meno contingenti alla trama di questo quarto episodio del franchise e fungere dunque da collegamento con il quinto capitolo già in lavorazione, che stando alle dichiarazioni del regista e della produzione sarà anche l’ultimo della saga.
L’universo narrativo legato a John Wick è tuttavia ben lontano dall’esaurirsi: è infatti prevista per il 2023 su Prime Video l’uscita della serie The Continental, che sarà ambientata negli anni ’70 e avrà come protagonista il giovane Winston (Colin Woodell) affiancato da un altrettanto giovane Charon (Ayomide Adegun). Winston, alle prese con un passato turbolento, sarà impegnato nella scalata ai ranghi della malavita newyorkese, che lo porterà a dirigere il famoso hotel per sicari; nel cast anche Mel Gibson. Uscirà invece nel 2024 lo spin-off “Ballerina”, con protagonista Ana de Armas nel ruolo di una giovane assassina decisa a vendicare la morte della sua famiglia; stando alle indiscrezioni, seppure per una manciata di scene, nel film dovrebbe comparire anche il personaggio di John Wick, mentre è confermata la partecipazione di Winston, Charon e del Direttore (Anjelica Huston).
La première del quarto capitolo si è svolta appena due giorni fa a Los Angeles ed è stata dedicata, così come il film, a Lance Reddick, interprete di Charon improvvisamente mancato all’età di 60 anni lo scorso venerdì; il cast e i membri della produzione hanno appuntato sul petto un piccolo fiocco blu, in onore dell’attore che ha dato il volto a uno dei personaggi più amati, cuore della saga, e che sarà presente nei film e nella serie di prossima uscita tra il 2023 e il 2024, già girati e in fase di post-produzione: anche questa, dopotutto, è la magia del cinema.