La saga di “Animali Fantastici”, con cui la scrittrice J.K. Rowling ha continuato a raccontare l’universo della magia dopo la conclusione dell’epopea di Harry Potter, giunge al capitolo centrale: nelle sale cinematografiche a partire dal 13 aprile, il film -il terzo di una serie di 5 pellicole previste- promette fin dal titolo di svelare gli aspetti più misteriosi della vita di Albus Silente (Jude Law), personaggio tra i più complessi e amati dal pubblico.
Le avventure del magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne), dunque, dopo “Animali Fantastici e dove trovarli” (2016) e “I Crimini di Grindelwald” (2018) proseguono in questo prequel e spin-off della saga potteriana e si snodano tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, in un tempo attraversato dalla minaccia della Seconda Guerra Mondiale; il mago oscuro Gellert Grindelwald (Mads Mikkelsen) infatti, dopo essere sfuggito alla cattura e aver iniziato a reclutare seguaci, minaccia di attuare la sua idea di una società in cui i Babbani o No-Mag -gli umani non dotati di poteri magici- siano sottomessi con la forza a coloro nel cui sangue “puro” scorre la magia. Albus Silente si pone quindi alla guida di un gruppo di maghi e streghe che ha la missione di sventare i piani di Grindelwald, ma il suo ruolo è complicato dall’esistenza di un vincolo di sangue infrangibile stipulato con il mago oscuro: da ragazzi, infatti, i due erano legati da reciproco affetto e il vincolo vieta lo scontro tra chi ha siglato il patto.
Come potrà Silente combattere Grindelwald? Il vincolo di sangue potrà essere distrutto? Sono queste alcune delle domande più importanti a cui il film, come i precedenti capitoli diretto da David Yeats, dovrà rispondere, gettando finalmente una luce sul passato per molti aspetti nebuloso di Albus Silente; dopo aver mosso le azioni di Newt Scamander a distanza, infatti, il mago è chiamato a entrare in azione, confrontandosi con i propri sentimenti per Grindelwald e con i rimorsi legati alla sua vicenda familiare, segnata dai dissapori con il fratello Aberforth e dalla tragica morte di sua sorella Ariana. A complicare ulteriormente la situazione, il ruolo di Credence Barebone (Ezra Miller), un Obscurus -mago o strega in cui il potere magico è difficilmente controllabile e può consumare chi lo possiede- che Grindelwald ha portato a schierarsi dalla sua parte, rivelandogli di essere Aurelius Silente, presunto fratello segreto di Albus abbandonato dalla famiglia.
Tra le pareti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, dunque, si prepara la strategia attraverso cui sventare i piani di conquista del mago oscuro e dei suoi seguaci: accanto a Newt, nella nutrita squadra chiamata all’azione, ci sono il fratello Theseus Scamander (Callum Turner), il babbano Jacob Kowalski (Dan Fogler), Yusuf Kama (William Nadylam), Eulalie Hicks (Jessica Williams), Bunty (Victoria Yeats) e, per finire, Aberforth Silente (Richard Coyle); resta avvolto nel mistero, invece, il ruolo dell’auror Tina Goldstein (Katherine Waterston), protagonista femminile delle pellicole precedenti legata a Newt da un affetto palese ma non ancora dichiarato. Nei trailer ufficiali, così come nei poster, non c’è traccia di Tina, ma l’attrice è inserita nei credits del film; tra i fan si sono scatenate numerose ipotesi circa la sorte del personaggio, molto apprezzato dal pubblico, ma alcuni fotogrammi tratti dai teaser del film rilasciati in Giappone svelerebbero la sua presenza, seppure piuttosto defilata, nel corso dell’avventura. La spiegazione, stando alle voci più accreditate, risiederebbe nel fatto che la Waterston -presente l’8 aprile alla premiere londinese del film- sia stata colpita dalla sindrome del long Covid dopo aver contratto il virus e quindi il suo ruolo nel film sia stato necessariamente ridimensionato.






Del resto il Covid ha pesantemente segnato i tempi di realizzazione della pellicola, che esce ben 4 anni dopo il secondo capitolo, insieme allo spinoso licenziamento di Johnny Deep, costretto dalla Warner Bros ad abbandonare il ruolo di Grindelwald per timore della cattiva pubblicità derivante dalle sue traversie legali; l’attesa per questo capitolo della saga, quindi, è stata particolarmente lunga, costellata anche dalle polemiche che hanno investito la Rowling riguardo le sue dichiarazioni controverse su identità di genere e diritti delle persone trans. Oggi, a distanza di pochi giorni dall’uscita nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, sembra che queste vicissitudini siano dimenticate, anche alla luce dell’importanza che il film ricopre nell’intero universo potteriano: finalmente uno dei personaggi iconici della saga, Albus Silente, condivide la propria storia fatta di luci e ombre; non solo, il contrasto che attraversa la pellicola e che vede contrapporsi nelle opposte fazioni fratelli e sorelle -Albus e Aberforth a Aurelius Silente, ma anche Tina a Queenie Goldstein (Alison Sudol)- richiama nettamente la fase storica che stiamo vivendo. Il mondo magico, infatti, è sull’orlo di una guerra: lo scontro tra le opposte fazioni è duro e, oltre a investire legami affettivi e familiari, prefigura un conflitto più ampio, quella “Guerra Mondiale” che vedrà coinvolti, e protagonisti, i Babbani; la sovrapposizione tra fantasia e realtà appare evidente e, non a caso, l’uscita del secondo e più lungo trailer del film prevista per il 24 febbraio scorso, è stata rimandata in segno di rispetto per la triste coincidenza con l’inizio delle ostilità in Ucraina.
Del resto, la scrittura di J. K. Rowling, autrice insieme a Steve Kloves anche della sceneggiatura del film -che verrà pubblicata nei prossimi mesi-, possiede da sempre una profondità tale per cui l’aggancio con l’attualità, indipendentemente dal fascino del mondo magico, è evidente: prepariamoci, dunque, a tornare a Hogwarts e, nello specchio del grande lago vicino al castello, a vedere riflessa la nostra storia, le nostre sfide e il coraggio per affrontarle.