“DONNE + DONNE, storie di rinascita” torna a Sassari dopo tre anni con il progetto “Per Mano a… Donne+Donne”

L’associazione culturale “DONNE+DONNE”, con il contributo della Fondazione di Sardegna, in collaborazione con l’AOU di Sassari, con il patrocinio del MIBAC, presenta progetto e mostra della fotografa Daniela Cermelli che sarà inaugurata venerdì 4 ottobre ore 17:30 alla Biblioteca Universitaria di Sassari, via Enrico Costa, 57.

La mostra sarà visitabile fino al 23 ottobre dalle 9 alle 20 con orario continuato.

“Per Mano a… Donne♀Donne” realizzato grazie alla sensibilità dell’AOU di Sassari, al direttore sanitario Dott. Orrù che per primo ha creduto nella sua efficacia e forza comunicativa, grazie alle DonnePerMano e alla loro linfa vitale infinita. Sarà un progetto fortemente comunicativo che tutti potrete vedere nelle prossime settimane. Dal 30 settembre, nei punti principali della città verranno affissi maxi manifesti. Immagini di solidarietà e forte empatia tra donne che hanno affrontato e stanno affrontando le terapie verso la guarigione. Un lavoro indispensabile a sensibilizzare le donne di tutte le età a rispondere alle chiamate dello screening mammografico, nonostante le oggettive difficoltà organizzative da parte del sistema sanitario. L’età di incidenza della malattia si è modificata, interessando ragazze in giovane età e donne ormai tranquille di non ammalarsi più. “Mai abbassare la guardia”!

Le stesse immagini saranno presenti in mostra, in una sezione dedicata, ma solo dal punto tecnicamente espositivo. Unione e comunione continuano ad essere filo conduttore della mostra.

“Torniamo a Sassari, e questo con immensa emozione, con un lavoro che racchiude tutta la vera essenza di questi anni di lavoro, della dedizione, del coraggio, la forza e la speranza che accompagna la vita di tutt* noi. La realizzazione di uno spot televisivo a dare forza alla campagna di prevenzione e sensibilizzazione per il tumore al seno, che ha visto protagoniste tutte le partecipanti ai progetti fotografici e alcune socie particolarmente vicine a noi. Per la realizzazione abbiamo scelto una location fortemente evocativa, un sito archeologico di Sardegna di incomparabile bellezza e un team di straordinari professionisti della cinematografia isolana. Nominiamo tra tutti Viola Ledda, la regista che ci ha dirette con grande maestria. Ringraziamo il MIBAC per l’ospitalità e la ArcheoTour Soc.Coop per aver compreso le nostre esigenze.”

“La Prevenzione è un Luogo Magico” è dunque il titolo dello spot televisivo che sarà presentato durante la serata d’inaugurazione. Andrà in onda su Videolina a partire dal 7 ottobre per 2 settimane, e sarà in programmazione all’interno dei notiziari. Trenta classici secondi di spot televisivo, intensi ed emozionanti grazie anche alle musiche originali firmate Gabriele Masala, che l’autore ha voluto donare.

“Dunque, torniamo a Sassari cariche di entusiasmo per ciò che in questi primi 3 anni di vita abbiamo creato. Torniamo anche con la tristezza per la recente scomparsa di Grazia, una tra le Donne + Donne più entusiaste e attive in questo progetto fotografico. Se n’è andata qualche settimana fa, lasciandoci davvero più sole. Torniamo da dove siamo partite, da dove tutto è nato per fare il carico di energie positive in una città che tanto ci ha dato.”

“Donne + Donne è il figlio prediletto e mi rendo conto che, per me, non è facile parlarne – continua la fotografa Daniela Cermelli – da tempo avevo in animo di realizzare un lavoro simile e quando è arrivato il momento giusto, non mi sono fermata troppo a pensare ai dettagli. In questo lavoro c’è molto coinvolgimento emozionale, è stata una forte crescita personale, come donna e non solo come fotografa. Ho realizzato tutto in pochissimo tempo. Scelta della location, ricerca di quelle che sarebbero diventate le Donne + Donne. Ciò che arriva dalle immagini è un forte messaggio di speranza, di rinascita appunto. Il ritorno alla vita attraverso un percorso doloroso. Non è semplice raccontare il dolore e la sofferenza fisica per immagini senza scioccare l’osservatore. Inevitabilmente le ferite sono evidenti, così come lo sono le motivazioni. Questo progetto porta in sé più di un messaggio: la denuncia, la speranza, il coraggio delle donne, l’invito alla prevenzione, ma, uno su tutti, il dovere di liberarsi della Vergogna. Ancora oggi, la malattia è considerata una vergogna. È un muro che si può abbattere solo uscendo allo scoperto con clamore, a muso duro.”

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