Sassari. Sono oltre trenta le attività che in tutta la città hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione e informazione sull’endometriosi, consentendo alle due giovani attiviste che hanno chiesto la collaborazione dell’Amministrazione comunale di esporre materiale divulgativo sulla patologia, che colpisce in Italia almeno 3 milioni di donne.
Il Comune di Sassari ha da subito sposato e patrocinato l’iniziativa “Facciamo luce sull’endometriosi” promossa da Endomarch Team Italy e il 27 marzo illuminerà di giallo il Palazzo di Città, in occasione della Giornata mondiale sull’endometriosi. Il 28 marzo, a partire dalle 10, la pagina Facebook del Comune di Sassari rilancerà il Convegno con esperti italiani e stranieri organizzato dal Endomarch Team Italy.
Inoltre, in questi giorni, negli uffici comunali aperti al pubblico, è stato distribuito ed è a disposizione materiale informativo sulla malattia che nel mondo colpisce almeno 176 milioni di donne.
«Non ci saremmo mai aspettate una partecipazione simile da parte della città – commentano entusiaste Elena Crobu e Laura Maninchedda, che hanno dato l’avvio a tutto, chiedendo il supporto del Comune -. Anche gli organizzatori nazionali ci hanno chiamato per complimentarsi. Per noi è stata una iniezione di forza e ottimismo e da qui vogliamo partire per costituire una sede territoriale delle associazioni nazionali, perché nessuna donna che soffre come noi si senta più sola».
L’endometriosi è una malattia subdola, invalidante, pressoché sconosciuta ai più e tra le patologie croniche più diffuse, con una donna in età fertile su dieci che ne soffre. Colpisce l’identità femminile dal punto di vista individuale, relazionale, sessuale, sociale e psicologico. Alcune cellule della mucosa uterina si impiantano fuori dall’utero in altri organi come ovaie, tube, vagina, ma anche intestino, vescica, peritoneo, e in certi casi perfino polmoni. Stimolate dagli ormoni del ciclo mestruale, crescono e causano sanguinamenti interni, infiammazioni croniche, tessuto cicatriziale, aderenze. La reazione della società a una patologia cronica così invalidante e invisibile porta la donna che combatte contro l’endometriosi a sentirsi sola e incompresa e questo può sfociare in grave depressione.