I valori della resistenza e dell’antifascismo sono oggi elementi di riflessione e pratica quotidiana fondamentali. In un periodo storico in cui sempre di più si assiste all’avanzare di pericolosi populismi, il ripresentarsi di forme di razzismo e sessismo, la messa in discussione di conquiste civili e sociali simboliche e fondamentali, è di vitale importanza creare momenti di resistenza culturale condivisi, recuperare le memorie della storia per farne azione. Con questi presupposti nasce “Resistenze, piccola rassegna partigiana”, organizzata dall’Associazione Il Colombre in collaborazione con la Libreria Dessì.
Tre serate, momenti di riflessione e allo stesso tempo costruzione di orizzonti creativi in cui genealogicamente il passato diventa forza nel presente e visione del futuro.
Si comincia mercoledì 24 Aprile, alle ore 19:00, nello spazio Eventi della Libreria Dessì, in l.go Cavallotti 17 a Sassari, con “E io ti darò notizie di una rosa che ho piantato e di una lucertola che voglio educare Antonio Gramsci e i racconti”, spettacolo di narrazione orale con il teatrino “kamishibai” per adulti, ragazzi, bambini (dagli 8 anni in su) di Enedina Sanna.
Il Kamishibai è un teatrino di legno diffuso in Giappone dagli anni ’30, viaggia su una bicicletta con il narratore e porta le storie nelle strade e nelle piazze. Attraverso il Kamishibai Enedina Sanna intreccia una narrazione tra racconti, storielle e apologhi che troviamo nelle Lettere e nei Quaderni dal Carcere, come omaggio a Nino, il Gramsci bambino che si sviluppa e cresce in un mondo grande e terribile, accompagnato sempre da durissime costrizioni fisiche, ma sorretto da una grandissima forza intellettuale. Un esempio vivo per le generazioni di oggi.
La narrazione orale ristabilisce il legame primordiale tra esseri umani attraverso la voce, la potenza del racconto crea immagini mentali che si fissano nella memoria e creano mondi immaginari personali, potenziano il pensiero creativo e l’atteggiamento assertivo di fronte alle grandi domande dell’esistenza.
Stare nel cerchio della narrazione, imparare l’arte dell’ascoltare, tremare di paura insieme e insieme gioire per la vittoria del nostro eroe significa allenarsi ad essere forti e solidali.
Antonio Gramsci, il filosofo materialista e marxista, conosceva questa funzione fondamentale dell’arte della narrazione per averne avuto esperienza diretta nella sua infanzia. Nelle sue Lettere dal Carcere c’è il mondo delle leggende popolari e quello dei libri d’avventura, c’è anche il grande amore per l’ambiente naturale e gli animali. La sua infanzia, poverissima e segnata dalla malattia, è dipinta come un mondo ricco di esperienze e di felicità. L’interesse di Gramsci per i racconti popolari ritorna in carcere con le traduzioni di fiabe dai fratelli Grimm, un esercizio per tenere la mente allenata, da una parte, ma anche una prova della sua attenzione al folklore e a tutte le forme di espressione delle classi subalterne.
Il 26 Aprile, alle ore 18:30, sempre nello Spazio Eventi della libreria Dessì, l’incontro dibattito “Da Merlin ad oggi” sull’attualità, il valore storico e politico della legge Merlin e sulle reali problematiche odierne delle prostitute. Intervengono le volontarie dell’Acos associazione di contrasto alla prostituzione schiavizzata e Caterina Mura, presidentessa di Anpi provinciale Sassari. Un incontro che vuole approfondire il valore storico e l’attualità della legge portata avanti da Lina Merlin ma soprattutto portare alla luce le reali problematiche che oggi deve affrontare la realtà della prostituzione, una realtà complessa che certo non può essere ridotta alla soluzione semplicistica della riapertura delle case.
La rassegna si conclude, sabato 27 Aprile, alle ore 19:00, nello spazio Eventi della Libreria Dessì, con la drammatizzazione scenica “Resistere: infinito presente. “Aver resistito: infinito passato” di e con Luana Mulas. Resistere… tra infinito presente e infinito passato. Dal passato arriva la voce di Renata Viganò, partigiana e staffetta, a raccontarci la sua vita e il suo cuore resistente, irrompe Pasolini dal nostro inconscio a ricordarci che i regimi non nascono dal nulla ma sono il portato di veleni antichi, in una Italia che non ha memoria. E per concludere una fiaba per raccontare resistenze presenti. La fiaba che, nel suo genere, tramanda, educa, “Ondeja” scritta da Luana Mulas, dà voce alle tante donne vittime di tratta, arrivate a noi dal mare, a insegnarci nuove battaglie di resistenze, a dare nuovi significati alla parola resistenza. Una performance in cui la voce di Luana Mulas diventa un coro di voci in cui la temporalità è vissuto del presente.