Un libro sul banco di un negozio, su una panchina in piazza o su un tavolino di un bar: nel territorio del Sistema Bibliotecario Coros Figulinas la lettura si incontra così, per caso. È il principio alla base di “Libri Sospesi”, un’iniziativa che prende spunto dalla tradizione napoletana del caffè sospeso e la trasforma in un gesto culturale aperto: lasciare un libro in un luogo pubblico, disponibile per chiunque voglia prenderlo e leggerlo, senza obblighi o formalità.
Il progetto coinvolge le biblioteche degli undici comuni aderenti – Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Ossi, Ploaghe, Putifigari, Tissi, Uri e Usini – e ha preso forma grazie alle donazioni degli utenti. I libri sono stati raccolti, inseriti in buste personalizzate e corredati da un segnalibro che identifica l’iniziativa. Poi sono stati distribuiti nei vari centri abitati, “liberati” in spazi quotidiani come strade, piazze o esercizi commerciali.
Alla base c’è la volontà di portare la lettura fuori dalle biblioteche, rendendola parte della vita di tutti i giorni. La dott.ssa Lisa Contini, coordinatrice del Sistema Bibliotecario, spiega che un libro trovato per caso può rappresentare l’inizio di una nuova passione o riaccendere un’abitudine dimenticata. L’iniziativa vuole quindi favorire l’accesso alla lettura come esperienza semplice, non mediata da barriere, e condivisibile.
Per stimolare la partecipazione, il progetto prevede anche un invito rivolto ai lettori: chi trova un libro può scattare una foto e pubblicarla sui social, taggando il Sistema Bibliotecario e la biblioteca del proprio comune. In questo modo, ogni lettore diventa anche promotore dell’iniziativa e contribuisce a diffondere l’idea che la cultura può essere accessibile, diffusa e gratuita.
I primi riscontri sono positivi. Nei paesi coinvolti, l’iniziativa ha già attirato curiosità e attenzione. I libri ritrovati diventano occasione di sorpresa e condivisione, piccoli segni tangibili di un’idea di cultura come dono alla comunità. La lettura, in questo contesto, non è soltanto un’esperienza individuale, ma anche un modo per sentirsi parte di una rete collettiva e attiva.