Lo sport come forma di prevenzione ma anche, e soprattutto, come momento di supporto e svago per chi da oltre un anno è in prima linea nella battaglia al Covid. La Fondazione Dinamo e il Banco di Sardegna, che durante l’emergenza hanno sostenuto gli ospedali sardi con una raccolta fondi, credono fortemente nel potere dello sport ed è così anche per i tanti partner del club che da anni condividono il cammino nelle principali ribalte italiane ed europee, stagione dopo stagione. Per questa ragione la società di via Roma e il suo main sponsor, da oltre trent’anni insieme non solo sul campo ma soprattutto in numerose iniziative benefiche, hanno deciso di premiare il progetto “Comfort Zone” ideato e portato avanti da maggio a settembre 2021 dalla Palestra Sport Club 900, struttura di riferimento per la Dinamo Banco di Sardegna.
Il progetto, che ad oggi rappresenta un caso unico in Italia, è nato con l’obiettivo di regalare un momento di benessere a tutti coloro che hanno combattuto fin dall’inizio la pandemia: un modo per dire grazie a tutto il personale sanitario, dando l’opportunità di ritagliarsi uno spazio dove ritrovare benessere fisico e psicologico. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo sia dai tanti professionisti che hanno messo al servizio le proprie competenze sia dagli utenti per cui è stato pensato.
Si tratta di uno spazio riservato nella sede di viale Italia della palestra dedicato a medici, infermieri e OSS che, sotto l’attenta e competente assistenza e guida di personale professionale, hanno avuto per tre mesi la possibilità di praticare gratuitamente diverse discipline. A queste pratiche si unisce il prezioso supporto di una psicologa e di un mental coach, dedicati al benessere emotivo e psicologico.
Oggi, nonostante la speranza che la fase più critica dell’emergenza pandemica sia alle nostre spalle, il personale sanitario resta una delle categorie che ne subiscono maggiormente le conseguenze, fisiche e psicologiche. Per questo Barbara Ivaldi– tra le fondatrici della Palestra Sport 900 – ha deciso di continuare con il progetto anche dopo la fine dell’estate, questa volta con il supporto della Dinamo, del Banco di Sardegna e della Fondazione Dinamo.
“Durante il lockdown e nei mesi successivi, quando le palestre erano chiuse, ho avuto modo di riflettere su quanto il benessere sia legato anche all’attività fisica, una consapevolezza che è centrale in alcuni paesi europei, dove lo sport è considerato un diritto”. – racconta Barbara Ivaldi – “In Italia siamo ancora lontani da questa mentalità, ma sono orgogliosa che il mio lavoro sia stato apprezzato dal personale sanitario e lo sono ancora di più per essere riuscita a esportare il progetto in altri centri fitness che, ognuno secondo le sue possibilità, stanno offrendo al personale sanitario il sostegno di cui hanno ancora bisogno”.