“Io creo canzoni perché faccio fatica a parlare”. Che Matteo Castellano (1981) non sia del tutto a posto si vede; dalla figura lunga e sottile dalla quale spunta la faccia allampanata, dai grossi piedi che strascica in una camminata molleggiata. Dalle frasi che usa, talvolta inconcludenti. Ai suoi concerti però si resta colpiti da quanto trasmette. Un mondo tenero e terribile dal quale Matteo sembra uscire con le sue canzoni e le sue performances che rivelano significati sociali inaspettati. Dopo qualche anno torna sull’isola per alcuni concerti.
Domani, 11 Novembre, dalle 19:30 ospite della cripta del Ticcu socialclub. Castellano, nel 2005 stampa il suo primo disco autoprodotto, “I Funghi Velenosi”, “un piccolo capolavoro” per Blow Up, inizia la sua attività live come cantautore e conquistando palchi di tutto rispetto come il Nuvolari Libera Tribù (CN) e il FolkClub di Torino. Nel 2010 firma un contratto con K-Brothers che produce il suo primo disco ufficiale, “Ezio”. Il secondo disco arriva a Dicembre 2017 per Egea music un disco dal titolo “SOLO LA PUNTA”.
“Le canzoni arrivano, mentre stai camminando, mentre parli con qualcuno, a volte mentre le dai la caccia con la chitarra o il pianoforte. Sono un’antenna capace a mio modo di riconoscere un segnale che deve essere trasmesso. Non è una regola ma registro, scrivo o ricordo tutto quello che mi diverte, quello che mi dà il brivido, quello che non capisco perché mi piaccia e neanche cosa significhi, poi c’è anche una voce interiore che ti fa dire che una cosa si e una cosa no. Il resto è conseguenza, arrangiare, comporre, suonare e cantare.”
Prima e dopo il concerto una gustosa selezione musicale a cura del musicologo Antonio (Pibus) Abbotto e possibilità di cenare. L’ingresso è riservato ai soci, ed è consigliabile la prenotazione.