Stasera Castelsardo si è trasformata nel palco del giornalismo isolano e nazionale. La settima edizione del “Genera Festival”, il cui tema predominante è stato quello della sostenibilità, ha premiato abili professionisti della carta stampata e della tv. I conduttori della serata, Giampaolo Cassitta e Tiziana Ribichesu, hanno accompagnato i tanti presenti alla scoperta di un mestiere che è prima di tutto una vocazione: “Essere giornalisti significa, in qualche modo, preoccuparsi del mondo, di ciò che accade, saper raccontare le storie, saper essere credibili”, ha detto la storica madrina del Premio.
Un premio che si celebra in un momento storico complicato, tra pandemie e guerre. Scenari dove si muovono giornalisti che raccontano ciò che non è sostenibile, ciò che fa male leggere. “Questo è il giornalismo e stasera siamo qui a percorrere alcuni passaggi per provare a comprendere le difficoltà di uno dei mestieri più belli del mondo ma anche più difficili”, ha detto Giampaolo Cassitta, direttore artistico insieme a Simone Campus del “Genera Festival”. Ad accompagnare la serata sono state le musiche di Ennio Morricone. “Colui che ha saputo musicare gli sguardi e le parole”, ha precisato Tiziana Ribichesu.
Ad interpretare i temi di uno dei massimi autori della musica cinematografica sono stati Daniele Ricciu al sax tenore e Simone Sassu al piano.
Tante le novità di quest’anno: un premio per il giornalismo enogastronomico, andato ieri a Maria Grazia Marilotti dell’Ansa; uno dedicato a Manlio Brigaglia, per l’impegno politico, civile e sociale; il premio “Le storie” che condensa l’attenzione del giornalista nel saper raccontare i fatti oltre la cronaca e la classica inchiesta, così come tutto il lavoro di Giuseppe Fiori, a cui è titolato il premio.
La giuria del Premio Castelsardo, presieduta da Gianni Garrucciu, giornalista Rai, è composta da notevoli esponenti del mondo del giornalismo isolano: il presidente dell’Ordine regionale Francesco Birocchi, il direttore de La Nuova Sardegna Antonio Di Rosa, la direttrice di Radio Internazionale Costa Smeralda Maria Pintore, il direttore della Rai Sardegna Andrea Caglieris, la free lance Erika Pirina e il presidente dell’associazione della stampa Celestino Tabasso.
I giurati hanno deciso di assegnare il premio per lo sport “Pino Pinna” a Bruno Pizzul, decano dei telecronisti. Pizzul non ha potuto essere presente per problemi di salute ma ha rilasciato una lunga intervista, realizzata dalla giornalista Alessandra Mura, di cui si è proposto un breve estratto. La versione integrale dell’intervista è visibile sul sito e sulle pagine social di Genera e del premio Città di Castelsardo.
Il telecronista è apparso visibilmente emozionato: “Sono felice di ricevere un così alto riconoscimento e di avere un contatto con la Sardegna, terra che amo da sempre”. Consegna il premio Filippo Capula della Sun Service – sponsor dell’evento – nelle mani di Roberto Pinna, figlio di Pino Pinna, giornalista al quale è stato intitolato il premio.
Il premio “Giovanni Canu” per la cronaca è andato, a pari merito, a Roberta Dore (Rai) e a Gianni Bazzoni (La Nuova Sardegna). A consegnare il premio a Roberta Dore è stato il figlio dello storico corrispondente della La Nuova Sardegna, Massimiliano Canu. “Sono molto emozionata e onorata, ringrazio chi nella giuria ha pensato a me e al mio lavoro, che spero di continuare a fare al meglio”, ha detto la giornalista Rai.
Il premio a Gianni Bazzoni è arrivato dalle mani di Donatella Sini, corrispondente locale de La Nuova Sardegna. “Felice e orgoglioso di ricevere questo premio – ha detto il redattore de La Nuova – in una città di mare come la mia Porto Torres. Dedico questo premio alla mia città che oggi paga colpe non sue, legate all’inquinamento. Oggi sono stati fatti dei progressi enormi, come le bonifiche. Bisogna ricominciare a prendersi cura di una città che ha una storia bellissima.”
Il premio “Manlio Brigaglia” è stato assegnato a Pasquale Alfieri (Corriere della Sera). Giampaolo Cassitta ha ricordato una dichiarazione rilasciata dall’illustre intellettuale durante un’intervista, molto significativa: “Non comunicare significa non stare nella realtà, non vivere”. Pasquale Alfieri ha ricordato la sua attività di formazione delle giovani leve del giornalismo, attraverso la sua agenzia di stampa Primapress: “I giovani sono molto attivi intellettualmente”. Presente anche la moglie del compianto intellettuale, anch’essa professoressa, visibilmente commossa. Il premio è stato consegnato dal prefetto di Sassari, Paola Dessì.
Il premio per il giornalismo d’inchiesta, intitolato a Piero Mannironi, è stato assegnato a Lucia Annunziata (RAI). Le motivazioni del premio fanno leva sul “coraggio di analizzare i fatti, sapere presentare le diverse soluzioni, mantenere il giusto equilibrio” della giornalista Rai. Importante sono anche “le straordinarie capacità comunicative dimostrate in una lunga carriera attraverso la collaborazione con importanti testate, nonché attraverso la realizzazione di prestigiose rubriche di approfondimento politico e servizi presso le reti radiofoniche e televisive nazionali e regionali della Rai. Non da meno è il suo impegno civile e sociale”. Il premio è stato consegnato dalla figlia di Piero Mannironi, Bianca, e da Gianni Russo, Presidente del Consorzio Golfo dell’Asinara.
Il premio “Le storie” intitolato a Peppino Fiori è stato assegnato ex aequo a Silvia Sanna, (La Nuova Sardegna) e a Paolo Paolini (L’Unione Sarda). La giornalista de La Nuova ha detto: “Noi alla Nuova pensiamo che le storie siano importanti, con questi articoli abbiamo cercato di dare un messaggio a tutti quelli che hanno dei sogni e voglia di raccontarsi”. A premiare è stato Giovanni Pinna, direttore generale della Sella & Mosca.
A premiare Paolo Paolini è stata invece la figlia di Peppino Fiori, giornalista de La Repubblica, Simonetta Fiori, insieme a Maria Amelia Lai, vice presidente della Camera di Commercio di Sassari. “La generazione di giornalisti di mio padre ha lasciato un’eredità importante. Oggi, in un momento in cui l’umanità si impegna a salvare il pianeta, credo che tenere presente il ruolo civile del giornalismo sia fondamentale”, ha detto la giornalista di Repubblica.
Il Premio “Città di Castelsardo” è andato invece alla vaticanista Giovanna Chirri (free lance) e a Fabrizio Ferragni (Rai). Giovanna Chirri è la giornalista ad avere dato, per prima, la notizia del “gran rifiuto” di Benedetto XVI al Soglio Pontificio, traducendo dal latino le parole del Papa durante il Concistoro. Salvatore Rubino della Fondazione Sardegna e il sindaco di Castelsardo, Antonio Capula, consegnano il premio. “Questo premio mi dà tanta felicità. Lo dedico a mio padre, nato a Santa Teresa, e a mia madre che era nata a La Maddalena. È il primo premio che ricevo per questo scoop e che arriva dalla Sardegna”, ha detto Giovanna Chirri.
Fabrizio Ferragni riceve il premio non solo per la carriera, ma per un progetto che vede la nascita di una nuova rete del servizio pubblico. Ferragni ha infatti assunto la direzione dell’Offerta Estero, che coordinerà tutta l’offerta della Rai per l’estero. A viale Mazzini nasce una nuova direzione che accorperà, integrandole, tre realtà: Rai Italia, il canale in lingua inglese e Rai World Premium. A premiare Fabrizio Ferragni è il sindaco di Castelsardo, Antonio Maria Capula e Maria Amelia Lai, vicepresidente della Camera di Commercio di Sassari.
Il loro nome va ad aggiungersi all’albo d’oro del premio che annovera Enzo Biagi, Gianni Letta, Eugenio Scalfari, Indro Montanelli, Biagio Agnes, Gianni Letta, Luca Goldoni, Gianni Bisiach, Beppe Severgnini e Giovanna Pancheri.
Uno spazio speciale è stato dedicato ai “Sardi nel mondo” con le testimonianze di due castellanesi trasferiti in continente che hanno provato a portare con loro un pezzo di Sardegna: Gianluca Corso, che racconterà la sua storia nella serata di domani, e Salvatore Frassetto, imprenditore del marmo e del granito che vive in America da oltre quarant’anni, a cui l’assessora Valeria Sini ha consegnato una targa ricordo a nome del Comune.
La settima edizione del premio giornalistico giunge al termine, ma i conduttori ricordano che il tema protagonista quest’anno – la sostenibilità – non è qualcosa di cui si può smettere di parlare: “La salvaguardia del nostro pianeta è un tema che ci viene imposto dai giovani e sono proprio le parole a dover disegnare questo percorso verde e sostenibile”, ha detto Tiziana Ribichesu.
Domani, sempre in piazza del Novecentenario, alle ore 19:00, l’ultimo appuntamento del “Genera Festival” con “Quelli che la radio”: una chiacchierata informale su un mezzo di comunicazione che non passa mai di moda. Se ne parlerà con Gianni Garrucciu di Radio Rai, Maria Pintore di Radio Costa smeralda, Marco Baz Bazzoni di RDS Radio Dimensione Suono, Tiziana Ribichesu di Radio Rai e Giampaolo Cassitta, Teleradio Alghero 101. Presenti anche domani i musicisti Simone Sassu e Daniele Ricciu che interpreteranno alcuni successi senza tempo della musica italiana e internazionale del Novecento.