Quartu Sant’Elena. L’educazione stradale nelle scuole per capire già da giovanissimi la mobilità in città e acquisire quanto prima la necessaria consapevolezza, con l’obiettivo di costruire una società più matura e magari, quando occorre, provare a correggerla già nel presente, con un inedito flusso educativo inverso, da figlio a genitore, da nuove generazioni a cittadini adulti. È l’obiettivo del Progetto Carreralonga, ben avviato in diversi istituti scolastici della città.
I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie riscosse per via delle infrazioni al Codice della Strada vengono destinati, tra le altre cose, anche a finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale. Un obiettivo che passa attraverso la tutela e anche la formazione degli utenti vulnerabili, in primis i bambini, oltre che anziani, disabili, pedoni e ciclisti. Lo svolgimento di corsi didattici nelle scuole è indubbiamente un investimento mirato alla costruzione di una società più educata.
Con questi presupposti, l’Amministrazione comunale ha voluto puntare sul Progetto Carreralonga, condiviso e portato avanti in diversi istituti scolastici della città, da via Vico a via Foscolo, da via Fieramosca a via Alghero, sino a via Perdalonga, riferibili quindi sia alla Scuola Primaria che alla Secondaria di Primo grado, con il coinvolgimento di diversi studenti delle classi 4ª e 5ª elementare, e 3ª media, per tornare a una terminologia ormai superata.
Il programma di educazione stradale proposto dalla ditta di Andrea Angioi si materializza in 3 step: una prima parte teorica, una seconda teorico-pratica, con il supporto di un plastico, e infine una terza, esclusivamente pratica, effettuata generalmente negli spazi esterni dei plessi, dove viene realizzato un percorso, comprensivo di segnaletica stradale, e utilizzati dei miniveicoli.
E se la prima fase è sostanzialmente dedicata allo studio, al rispetto delle regole, la seconda e soprattutto la terza vede gli studenti interfacciarsi tra loro, impersonando diversi ruoli. Stop, attraversamenti pedonali, segnali di direzioni… i giovani imparano così anche il comportamento da tenere dal punto di vista civico, una base fondamentale per sapersi muovere con disinvoltura quando si troveranno alla guida di un veicolo o anche più semplicemente a interagire con gli stessi in qualità di pedoni.