Salviamo i nuraghi! Un modello matematico per predire il degrado dei siti archeologici

Sviluppato da un gruppo di ricerca dell’Università di Cagliari un algoritmo in grado di prevedere la vulnerabilità dei nuraghi alle aggressioni del tempo

Nuraghe Genna Maria di Villanovaforru. ? UNICA

Nuraghe Genna Maria di Villanovaforru. ? UNICA

Gli sbalzi di temperatura, i cicli di gelo e disgelo, le infiltrazioni d’acqua e la cristallizzazione salina sono i principali agenti di degrado dei siti archeologici.

Un gruppo di ricerca del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali (DIMCM) dell’Università di Cagliari composto da Marta CappaiGiorgio Pia Ulrico Sanna, ha sviluppato un innovativo modello matematico in grado di predire la cinetica di questi eventi.

Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Case Studies in Construction Materials”. Il modello matematico utilizzato sfrutta la logica fuzzy, vale a dire una procedura che si avvale dell’interazione di diverse variabili senza classificazioni rigide.

Il test, effettuato sul nuraghe Genna Maria di Villanovaforru, è stato subito ribattezzato come il modello salva nuraghi. Attraverso la comparazione dei materiali e delle condizioni ambientali (temperatura, umidità, radiazioni solari, vento) è emerso che il nuraghe di Villanovaforru subisce maggiore vulnerabilità nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio.

La ricerca rappresenta uno strumento fondamentale, sia dal punto di vista scientifico che culturale, per la conservazione di tutto il patrimonio archeologico in cui è possibile monitorare le variabili impiegate nella modellazione.

Un prossimo possibile sviluppo potrebbe essere la creazione di un database da mettere a disposizione degli esperti del settore così da facilitare le scelte progettuali per la conservazione dei beni culturali.

Fonte: UNICA.it

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