Cagliari si aggiudica il primo posto nell’Indice di Vivibilità Climatica 2024, la classifica realizzata da iLMeteo.it in collaborazione con il Corriere della Sera. La città sarda ha beneficiato di condizioni particolarmente favorevoli, con un numero ridotto di giorni di pioggia e la presenza costante della brezza marina, che ha contribuito a mitigare le temperature estive. Rispetto ad altre città italiane, Cagliari ha registrato solo 16 giorni di caldo africano, un valore significativamente inferiore rispetto ai 58 giorni rilevati a Cremona.
Seguono Napoli e Salerno, mentre Brindisi e Agrigento completano la top five. L’analisi evidenzia il ruolo chiave della vicinanza al mare e della bassa frequenza di precipitazioni nel determinare le condizioni climatiche più vivibili dell’anno.
L’Indice, frutto di un’indagine su 108 capoluoghi di provincia, si basa sul confronto di 17 parametri meteorologici dal 2000 al 2024. L’edizione di quest’anno ha visto l’elaborazione di oltre 400 milioni di dati, supportata per la prima volta dall’intelligenza artificiale. L’obiettivo è sensibilizzare sul cambiamento climatico attraverso strumenti di analisi sempre più precisi e accessibili.
Dopo anni in cui il primato era stato conquistato da città del Nord e del Centro come Imperia e Macerata, il 2024 segna un cambio di tendenza con la vittoria di una città del Sud. Il clima del Meridione ha beneficiato delle condizioni più favorevoli, mentre le città del Nord sono state penalizzate da precipitazioni abbondanti e frequenti. L’anno appena trascorso si conferma inoltre il più caldo mai registrato in Italia e nel mondo, con temperature che superano i limiti fissati dall’Accordo di Parigi. Secondo i dati del CNR-ISAC, le anomalie termiche hanno toccato i +1,63°C al Centro-Sud rispetto al trentennio 1991-2020.
L’edizione 2024 ha introdotto nuove metodologie di analisi grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale. Questa tecnologia ha permesso di elaborare in modo più dettagliato le serie temporali meteorologiche, migliorando l’interpretazione dei dati e la coerenza delle informazioni. Modelli avanzati di machine learning hanno aiutato a comprendere meglio le isole di calore urbane, evidenziando le differenze di microclima tra le città e le zone rurali.
Tra le novità di quest’anno, quattro parametri dell’Indice sono stati perfezionati per fornire un quadro più accurato: caldo africano, temperatura percepita, siccità e piogge intense. A questi si aggiungono i tredici indicatori già consolidati, brezza estiva, comfort per umidità, escursione termica, giorni freddi, nebbia, nuvolosità, ondate di calore, giorni di pioggia, eventi estremi, notti tropicali, raffiche di vento, giorni di gelo, soleggiamento.

Oltre a individuare le città con il clima più vivibile, l’Indice ha analizzato alcuni record meno confortanti. Cremona ha registrato il maggior numero di giorni di caldo africano, con temperature superiori ai 34°C per 58 giorni. In confronto, a Cagliari questa soglia è stata superata solo per 16 giorni.
Reggio Calabria ha segnato il primato per il numero di notti tropicali, con temperature minime superiori ai 20°C per 129 giorni all’anno, seguita da Napoli e Salerno. Anche la temperatura percepita oltre i 32°C ha rappresentato un elemento critico, con Siracusa in testa alla classifica per il numero di giorni in cui questa condizione si è verificata, seguita da Roma e Firenze.
Il 2024 ha visto un forte contrasto tra le regioni più piovose e quelle più siccitose. La Lombardia ha registrato un incremento del 47% delle precipitazioni rispetto alla media storica, con picchi del 58% a Milano e Mantova. In particolare, tra febbraio e marzo, Milano ha accumulato 420 mm di pioggia, facendo del 2024 il terzo anno più piovoso dal XVIII secolo.
Al contrario, la Sicilia si conferma la regione più siccitosa, con 16 episodi di siccità rilevati, seguita da Sardegna e Basilicata. Il cambiamento climatico continua a influenzare in maniera significativa la distribuzione delle precipitazioni in Italia, con conseguenze rilevanti per l’ambiente e l’economia.
Le grandi città non sono state risparmiate dall’aumento delle temperature. Milano ha vissuto la sua terza annata più calda degli ultimi due secoli, con ondate di calore particolarmente intense nella prima metà di agosto, quando la temperatura ha raggiunto i 37,5°C. Anche Roma ha sperimentato un’estate particolarmente torrida, con temperature massime spesso tra i 33 e i 38°C e notti tropicali per quasi due mesi consecutivi.
L’analisi dei dati conferma che il riscaldamento climatico non accenna a rallentare e che gli effetti sulle città italiane sono sempre più evidenti.