Visioni Sarde: “Island for rent” di Salvatore Cubeddu ed Elio Turno Arthemalle trionfa nell’undicesima edizione della rassegna

La pellicola si aggiudica anche il Premio “Cinema in Limba”, menzione speciale a “S'ozzastru” di Carolina Melis

“Island for rent” di Elio Turno Arthemalle e Salvatore Cubeddu

“Island for rent” di Elio Turno Arthemalle e Salvatore Cubeddu

Grande successo per il gran finale di “Visioni Sarde” che si è tenuto ieri a Roma presso il cinema Farnese di Campo de’ Fiori.

“Island for rent” di Salvatore Cubeddu ed Elio Turno Arthemalle ha vinto il 1° Premio dell’undicesima edizione della rassegna. Il film si è aggiudicato anche il premio “Cinema in limba”. Un vero trionfo per un cortometraggio in lingua sarda prodotto da Terra de Punt e Teatro Impossibile.

Nella motivazione si legge: “Tra distopia ed ucronia, la Sardegna di Island for rent racconta un Mondo che scivola verso una claustrofobia tecnocratica e che rischia di divenire solo merce. Un futuro senza futuro in una regione svuotata della sua anima, piattaforma nel Mediterraneo per le mafie internazionali. Il film riesce a rendere evidente, attraverso una sorta di fantageopolitica una problematica di tutti i territori fragili del Globo, territori dove però emergono prima o poi giovani “patrioti” che non si arrendono alla inevitabilità della Storia. Carismatica e magnetica, su tutto, l’interpretazione della protagonista Lia Careddu”.

La giuria, composta da Paola Cireddu, Simonetta Columbu, Peter Marcias, Gino Marielli, Simone Pisano, Raffaele Rivieccio, Luca Telese ha assegnato aIsland for rent”anche il Premio Cinema in Limba con la seguente motivazione: “Si apprezza un uso particolare del sardo, per la verità non inedito anche nei media isolani, impiegato come lingua veicolare anche dai non sardi. Un’icastica e penetrante Lia Careddu occupa costantemente la scena esprimendosi in una lingua alta, colta ora formale ora aperta a espressioni più quotidiane, senza perdere di intensività, sempre e comunque convincente. Per il resto si ha talora l’impressione di trovarsi davanti a professionisti di una sorta di lingua liturgica che, anche quando non userebbero il sardo nella quotidianità, se ne servono consapevolmente e efficacemente ricercando moduli espressivi drammatici e asciutti allo stesso tempo”.

La Menzione Speciale è stata tributata a “S’ozzastru” di Carolina Melis Per la capacità di unire il tema dell’ambiente alla tecnica dell’animazione rendendo universale la storia dell’albero millenario, testimone silenzioso della Storia del popolo sardo e di tutti i popoli”.

Le due pellicole, insieme “Amare ancora” di Giuseppe Carrieri, “Come siamo diventati” di Christiano Pahler, “Fratelli” di Matteo Manunta, “Mio babbo è Superman” di Giovanni Maria D’Angelo, “S62” di Niccolò Biressi, “Il servo pastore non dorme la notte” di Arianna Lodeserto e “Shakespeare in smoke” di Francesco Cocco formeranno la rassegna itinerante “Visioni Sarde” destinata a girare nelle capitali dei cinque continenti nel 2025

La serata finale si è tenuta a Roma presso lo storico cinema Farnese con la perfetta organizzazione di Anna Di Martino, direttrice di Visioni Italiane della Cineteca di Bologna.

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