La Scuola Sarda di Pastorizia è un’iniziativa del GAL Anglona Coros nata grazie ad un finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna e attuata con la collaborazione di esperti delle agenzie regionali AGRIS e LAORE, di docenti delle Università di Sassari, Torino, Molise, di ricercatori dell’Istituto per il Sistema Produzione Animale in Ambiente Mediterraneo del CNR, del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari.
Obiettivo della scuola è creare nuovi spazi di apprendimento per aiutare i pastori a continuare la propria attività nelle aree interne della Sardegna ed impedirne lo spopolamento. Le attività formative sono curate dal Consorzio Edugov di Sassari diretto da Alessio Cabizzosu. La prima edizione della Scuola ha ricevuto riconoscimenti importanti tanto che la Regione Sardegna ha deciso di rifinanziarla.
La Scuola Sarda, infatti, è stata presa a modello a livello nazionale grazie anche al percorso che ha permesso di validare la qualifica di pastore nel Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione (RRPQ): «Paradossalmente assente da qualsiasi repertorio italiano, da oggi questa qualifica rappresenta lo standard nazionale di riferimento per tutti gli operatori del mercato del lavoro sardo e italiano, – sottolinea Giusy Piccone, coordinatrice didattica Edugov – attraverso il quale è possibile esplicitare le competenze per le diverse finalità».
La Scuola Sarda di Pastorizia quest’anno rivolta a pastori dell’intero territorio regionale. Essa prevede 24 ore di teoria e 96 di formazione esperienziale nel corso di visite studio con attività da svolgersi all’interno di aziende virtuose e innovative appositamente selezionate. Le iscrizioni devono arrivare via email all’indirizzo [email protected] entro e non oltre il 27 settembre.
Col bando, verranno selezionate 12 allievi che tra ottobre e novembre svolgeranno un percorso altamente professionalizzante e totalmente gratuito. Come avvenuto nella prima edizione, l’esperienza è aperta ai soli allevatori, o loro coadiuvanti e collaboratori. Essi dovranno essere maggiorenni, tra i criteri di selezione però verrà data priorità ai candidati più motivati a intraprendere percorsi imprenditoriali innovativi che generino un cambiamento nelle comunità di riferimento. La domanda dovrà essere accompagnata da un curriculum vitae e da carta d’identità.
Agli studenti sarà offerta formazione sia pratica sia teorica con visite studio presso aziende altamente innovative sparse in tutta la regione, in Italia e all’estero. Sono previsti degli approfondimenti su varie materie (mercato del latte ovino, genetica e riproduzione, pascolamento, sistemi foraggeri, nutrizione animale, tecniche e strategie di marketing, ecc.), per imparare pratiche e saperi da chi questo mestiere lo fa. «Il metodo didattico adottato è quello della peer education, in cui il tradizionale rapporto gerarchico docente-allievo nelle aule viene sostituito dagli scambi di esperienze alla pari integrate dal supporto tecnico scientifico dei docenti che opereranno “sul campo” e con strumenti didattici originali.» integra Giusy Piccone.
































