È allarme negli allevamenti sardi per l’aumento dei prezzi delle materie prime, schizzati ai massimi storici nel mezzo di una delle peggiori crisi economiche. A sollevare il problema sono i vertici della Coldiretti isolana, che esprimono preoccupazione per il cortocircuito che si sta creando con l’aumento dei costi di produzione, e il blocco del mercato, soprattutto delle carni, dopo un anno di chiusura del “canale Horeca” a causa del Covid.
In Sardegna, ricorda il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, la crisi sta interessando circa 20.000 aziende di ovini e caprini, oltre 14.000 di suini, circa 10.000 di bovini e 1.800 di equidi. A pesare, sottolinea, è, in particolare, la crescita delle quotazioni di soia, orzo e mais che hanno avuto un incremento, in meno di un anno, rispettivamente di oltre il 60, 27 e 45%. In particolare, per la soia stanno incidendo l’aumento delle importazioni cinesi e la pressione sul mercato internazionale esercitata dalle incertezze che hanno caratterizzato le politiche Usa sui dazi internazionali. Costi che incidono maggiormente in un Paese come l’Italia, dove il costo dell’alimentazione animale è superiore di circa il 30% rispetto alla media europea per via della maggiore attenzione per la qualità.
“La crisi economica dovuta alla pandemia ha mandato in tilt il mercato di molti allevatori– spiega Cualbu-. Pensiamo, come abbiamo più volte sottolineato, ai suinicoltori, già colpiti da oltre 40 anni di peste suina e 10 consecutivi di embargo, con vendita limitata al mercato sardo. Ora l’aumento indiscriminato dei mangimi, che sta mettendo a dura prova le aziende. Bene ha fatto la nostra organizzazione, con il presidente Ettore Prandini, a chiedere al ministro delle Politiche agricole la convocazione del tavolo zootecnia”.
Sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba: “È fondamentale in questo momento drammatico garantire liquidità alle aziende agricole. Chiediamo alla Regione di sbloccare e accelerare il pagamento dei ristori ai settori più colpiti duramente dal Covid, della siccità e calamità naturali del 2017 e 2018, e di tutti i premi comunitari”.
Fonte «Agenzia DiRE.it»