A Villanovaforru la presentazione del documentario/reportage sui processi di lavorazione, conservazione e consumo de “su piriciolu”

L’uomo beve il vino non per sete ma per piacere e, in giusta dose, per elevare l’anima e lo spirito. La storia della vite e del vino ha segnato la civiltà dei sardi fin dall’età nuragica.

Ogni paese ha il suo vino millenario! Il territorio di Villanovaforru è particolarmente vocato alla cultura della vite. Si producono ancora oggi uve di pregio. Negli anni Settanta la superficie vitata superava i 200 ettari. I vigneti erano realizzati col sistema a spalliera o controspalliera. La resa media degli impianti era di circa 50-70 quintali per ettaro.

Grazie ad un accurato lavoro di ricerca e documentazione sulle tradizioni vitivinicole la Confraternita Don Pirició ha riscoperto la bevanda de su “piriciolu”: un prodotto genuino, fatto con mosto d’annata, vinacce, acqua di pozzo e lasciato macerare 2-3 giorni. Per condividere in allegria questa “delicata” riscoperta, dal 2012, a novembre, il Comitato organizza un originale concorso e degustazione pubblica che richiama enotecnici, sommelier, estimatori e produttori di vino, dove l’elemento aggregante è su piriciolu che conquista e consola tutti.

Quest’anno, la 8ª rassegna con 34 produttori, è stata fatta oggetto di un reportage, firmato dal regista Piero Tatti che ha raccolto le impressioni a caldo e le testimonianze in presa diretta dei protagonisti al fine di documentare i processi di lavorazione, conservazione e consumo de su piriciolu, senza dimenticare i documenti (eno)archeologici.

Venerdì 31 gennaio 2020, alle ore 17:30 presso la biblioteca comunale di Villanovaforru sarà presentato, in prima assoluta, il filmato in alta definizione della durata di 30 min., l’ingresso è libero.

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