Si prepara a raggiungere il pubblico internazionale e italiano il film “Nella colonia penale”, premiato al Locarno Film Festival con il Marco Zucchi Award, riconoscimento assegnato dalla giuria della Semaine de la Critique in memoria del delegato generale scomparso nel 2020. Il premio, offerto dalla famiglia del giornalista, intende ricordarlo “osservando i film in concorso con quel suo stesso sguardo curioso e rivolto al futuro”.
La giuria composta da Stéphane Gobbo, Mala Reinhardt e Simonetta Sommaruga ha motivato il riconoscimento sottolineando l’innovazione del film “in termini di immagine e linguaggio cinematografico”. Ambientato in Sardegna, il documentario esplora la vita quotidiana delle ultime colonie penali d’Europa attraverso quattro capitoli distinti, fino all’isola dell’Asinara, trasformata oggi in riserva naturale. “Riprendendo prigionieri, guardiani e animali attraverso un’estetica che intreccia queste diverse prospettive, i cineasti offrono una riflessione poetica e talvolta spiazzante sulla detenzione, sull’esperienza della reclusione e, più in generale, sul nostro rapporto con il mondo”, afferma la giuria.
Il film racconta le dinamiche di detenuti e agenti nelle case di lavoro all’aperto di Isili, Mamone e Is Arenas, dove i prigionieri, per lo più migranti extra-europei, scontano la pena coltivando la terra, allevando animali e occupandosi della manutenzione della struttura. Questi spazi, pur differenziandosi dalle carceri tradizionali per il contatto con l’ambiente naturale e gli animali, restano vincolati dalle regole del sistema penale. Le colonie penali italiane hanno origini coloniali e furono introdotte nel Codice Rocco del 1930. Storicamente, hanno ospitato criminali, mafiosi, dissidenti politici, antifascisti, omosessuali e renitenti alla leva. Oggi distinguono tra condannati, con pena certa, e internati, soggetti a misure di sicurezza a tempo indeterminato, spesso definita “ergastolo bianco”.
I registi Gaetano Crivaro, Silvia Perra, Ferruccio Goia e Alberto Diana, a partire da un’idea originale di Nicola Contini, hanno dichiarato: “È stato emozionante poter incontrare un pubblico così numeroso e partecipe a Locarno. Ringraziamo la giuria della Semaine de la Critique per il riconoscimento: un premio legato all’innovazione cinematografica in un contesto così importante per la cinefilia mondiale ci rende estremamente orgogliosi, ed è uno stimolo per rivendicare una pratica cinematografica che parte dal reale e dall’ascolto. Ci auguriamo di incontrare ancora tanto pubblico, sia a livello internazionale che in Italia, dove prevediamo di farlo a partire dall’inizio di ottobre”.
Prodotto da Mommotty con il contributo di MIC, RAS e FSFC, il film di 85 minuti ha già ricevuto il premio di post-produzione video a Cinecittà grazie al programma BFF New Wave (In)Emergenza 2023, ed è stato proiettato in anteprima mondiale al 43° Bellaria Film Festival. Il progetto gode inoltre del patrocinio dell’associazione Antigone, che monitora le condizioni di detenzione in Italia.