Protagonisti di video virali che circolano in rete e al centro delle cronache per i numerosi avvistamenti. I cinghiali da un po’ di tempo a questa parte popolano oltre alle campagne anche i centri cittadini, non solo di Roma, Genova e Torino ma anche di diverse città della Sardegna.
Nell’Isola, infatti, si susseguono da mesi le notizie di avvistamenti di questi animali selvatici nelle aree urbane, causando, in alcuni casi, addirittura incidenti – oltre 1200 solo nel 2022- e danni a persone e attività.
Sebbene nello scorso mese di dicembre avesse suscitato simpatia la notizia di un cucciolo di cinghiale intento a girovagare insieme alla sua mamma nei parcheggi di un centro commerciale di Olbia, particolarmente frequentato in quel periodo per via dello shopping natalizio, e in questi giorni stia destando tenerezza la storia di un cinghialetto, ferito a una zampa, che sosta nel quartiere Padule, a La Maddalena, è anche vero che nel corso delle settimane il quadro si sta facendo davvero allarmante.
Dalle continue scorribande di branchi di cinghiali in diversi quartieri di Sassari, all’investimento di un esemplare che attraversava la strada in una zona altamente trafficata di Nuoro da parte di uno sventurato automobilista che non è riuscito ad evitarlo. Così come un potenziale pericolo per gli automobilisti è stato causato, pochi giorni fa, anche dalla presenza di una famiglia di cinghiali a spasso di notte nella strada Ossi-Tissi.
Cresce, inoltre, anche la preoccupazione da parte degli agricoltori che lamentano danni ingenti alle colture. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), negli ultimi anni i cinghiali hanno causato danni all’agricoltura per 120 milioni di euro.
Paura e disagi che iniziano a sfociare in eventi estremi. L’ultima notizia, in ordine di tempo, riguarda infatti un episodio di cronaca avvenuto proprio nei giorni scorsi a Bultei, in provincia di Sassari, dove un 45enne del posto ha massacrato un cinghiale a bastonate, fino ad ucciderlo, all’interno di un piccolo parco giochi. Il responsabile, identificato e denunciato dai carabinieri, ora rischia una condanna che va dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione.
Un simile fatto non può che far riflettere sul perché questi animali siano sempre più presenti e sui comportamenti che i cittadini dovrebbero adottare nel caso di un incontro ravvicinato con loro.
I motivi che favoriscono l’ingresso in città dei cinghiali
La ragione principale che spinge i cinghiali ad avventurarsi nelle zone urbane è la facilità con cui riescono a reperire del cibo. Ciò è dovuto alla presenza di tanti, troppi rifiuti nelle vie cittadine, di scarti alimentari abbandonati al di fuori di ristoranti e supermercati e per la volontà di alcune persone di volerli sfamare.
Altre cause sono da ricercare nella caratterizzazione urbanistica delle nostre città, molto vicine agli ambienti naturali, e ad un incremento naturale del numero di esemplari dovuto all’esistenza di aree protette, alla crescita di cespugli e foreste e al controllo della caccia.
Infine, non bisogna dimenticare la grande capacità di adattamento di questo mammifero, che riesce tranquillamente ad abituarsi alla presenza dell’uomo e a sfamarsi con tutto ciò che trova.

La caccia potrebbe essere una soluzione?
Secondo un resoconto presentato dal WWF già nel febbraio 2022, l’attività venatoria è responsabile di un aumento del numero dei cinghiali perché, sotto pressione per il loro abbattimento e per la destabilizzazione dei gruppi familiari, tenderebbero a riprodursi di più.
In effetti a poco è servito l’emendamento inserito dal Governo nell’ultima legge di bilancio per consentire la caccia ai cinghiali anche in città e al di fuori del calendario venatorio, prevedendo che gli esemplari abbattuti siano sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e, in caso negativo, destinati al consumo alimentare. Una norma su cui ora l’Italia dovrà rendere conto alla Commissione europea che chiede garanzie sulla sua compatibilità con le Direttive Habitat e Uccelli. Intanto, la Regione Sardegna si è vista negare dal Ministero dell’Ambiente l’autorizzazione a poter estendere la caccia al cinghiale anche nel mese di febbraio.
Come comportarsi con i cinghiali
Pur non essendo particolarmente feroci, i cinghiali sono comunque animali selvatici e quindi potrebbero diventare aggressivi. Assolutamente non bisogna dar loro da mangiare, avvicinarsi, toccarli e ancora meno avvicinarsi ai cuccioli, perché le mamme diventano molto aggressive per proteggerli.
C’è da dire che i cinghiali non tendono ad avvicinarsi spontaneamente alle persone ma, se sono stati nutriti in passato, potrebbero farlo per chiedere altro cibo. Non dovrebbero attaccare nemmeno i cani, tuttavia, essendo il lupo uno dei loro principali predatori, potrebbero non riuscire a distinguerlo da un cane che gli abbaia contro e cercare, perciò, di difendersi.
È importante, infine, non passare in stradine strette o in vicoli senza uscita se si nota la presenza di cinghiali, e se per caso si incontrasse un cinghiale lungo la strada, non lanciargli pietre e non cercare di scacciarlo, perché il cinghiale potrebbe sentirsi in trappola e mettersi sulla difensiva.
Di fronte a questa emergenza, per ora senza soluzione, sembra fondamentale fornire una corretta informazione ai cittadini, in modo che possano evitare i pericoli connessi all’incontro con i cinghiali, senza dimenticare che una migliore gestione dei rifiuti e un’adeguata segnaletica che indichi le principali zone di ingresso di questi animali nelle città potrebbero rappresentare piccoli accorgimenti molto efficaci.