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Oro Rosso di Sardegna: sulle strade dello zafferano di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca

Alla scoperta dell’oro rosso sardo che profuma e colora la tradizione culinaria

di Alba Marini
15 Novembre 2018
in Food, Sardegna
🕓 4 MINUTI DI LETTURA
58 4
Raccolta dello zafferano. ? ©AdobeStock | Joe McUbed

Raccolta dello zafferano. ? ©AdobeStock | Joe McUbed

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Profumi intensi, gusti decisi, colori vivaci. Siamo nel mondo delle spezie, oro per il commercio antico e brio sulle nostre tavole. In Sardegna, dall’alba dei tempi, si coltiva e raccoglie una pianta dal gradevole fiore violaceo chiamata in latino Crocus sativus e dalla quale si estrae una delle spezie più pregiate: lo Zafferano.

Su Tzaffaranu arrivò in Sardegna con la colonizzazione dei Fenici tra VIII e VII secolo a.C.. Fu questa popolazione di mare a far salpare sull’isola la pianta dello zafferano, la quale – originaria della Grecia – trovò nelle terre sarde il suo habitat ideale. Il profumo dello zafferano fece la sua prima comparsa nella Sardegna del periodo romano, in un’iscrizione presente nella Grotta della Vipera di Cagliari. Secondo le antiche trascrizioni e traduzioni delle incisioni presenti all’interno della tomba – ad oggi purtroppo illeggibili – nella dedica commovente fatta dal vedovo alla moglie Atilia, l’aroma dello zafferano sarebbe stato accostato alla rinascita dell’amata nella vita dopo la morte: “Dalle tue ceneri, o Pontilla, germoglino viole e gigli, e possa tu, così rivivere nelle foglie delle rose, dello zafferano profumato, dell’amaranto che non muore”. A livello commerciale, però, la prima attestazione di una consistente coltivazione del Crocus sativus in Sardegna risale al 1317, quando nel Breve Portus, regolamento del Porto di Cagliari, fu messo a punto un primo tentativo di disciplinare l’esportazione della spezia.

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Lo zafferano si ottiene dagli stigmi del fiore. Ogni fiore ha tre stigmi di colore rosso, i quali vengono raccolti manualmente con le mani unte di olio, posti ad essiccare davanti a una fonte di calore che non deve superare i 45 gradi e infine commercializzati. La fase di essiccazione degli stigmi ha una durata che può variare da qualche ora a un giorno. Il periodo di fioritura della pianta di zafferano è l’autunno, tra il mese di ottobre e quello di novembre. A rendere unico lo zafferano di Sardegna sono le sue proprietà organolettiche, derivate dalle caratteristiche morfologiche e pedoclimatiche dei terreni in cui la pianta viene fatta crescere. Su “tzaffaranu profumau” presenta un alto contenuto di crocina (il carotenoide responsabile del potere colorante) e di safranale (elemento associato all’aroma), ma soprattutto è coltivato e raccolto con tecniche tradizionali, motivi per il quale nel 2009 gli è stato attribuito il marchio Zafferano di Sardegna DOP.

©AdobeStock / Joe McUbed

Lo zafferano è un ingrediente comune nella cucina sarda, infatti è presente in molti piatti tipici, in particolare del sud e del centro della Sardegna. La spezia è usata per preparare sia piatti dolci che piatti salati. Ricetta sarda a base di zafferano è ad esempio quella oristanese di Su Succu, una minestra con tagliolini, brodo di pecora e casu axedu. Anche gli impasti delle pardulas e delle zippulas presentano lo zafferano come elemento aromatico. Un pizzico di zafferano, oltretutto, è d’obbligo per preparare il sugo dei celebri malloreddus alla campidanese.

La zona principale di raccolta dello zafferano in Sardegna è il Medio Campidano e, in particolare, il nucleo fondamentale si concentra nei tre comuni di San Gavino Monreale, Villanovafranca e Turri, i quali raccolgono il 66% della produzione di zafferano dell’isola. L’oro rosso della Sardegna rappresenta oltretutto ben il 60% della produzione nazionale di zafferano. Nei tre comuni sono in tutto 6 le aziende ad aver sottoscritto il disciplinare DOP e ad avvalersi quindi del marchio di origine protetta. Nella stessa zona sono presenti anche numerosi coltivatori hobbisti. Lo zafferano è un vero e proprio oro per l’economia dell’isola, infatti il suo prezzo sul mercato al grammo varia dai 10 ai 25 euro. A far lievitare il prezzo della spezia rossa è sicuramente la produzione limitata, data dalla volontà di mantenere le tradizionali tecniche di raccolta, le quali vedono prevalere l’utilizzo delle mani a quello delle macchine. Per produrre un solo grammo di zafferano, oltretutto, occorrono circa 150 fiori.

©AdobeStock / Petar Bonev

Un prodotto di qualità merita di essere oggetto di una promozione e una valorizzazione mirata. È per questo che i comuni di Turri, San Gavino e Villanovafranca hanno scelto di unirsi sotto l’obiettivo comune di richiamare l’attenzione dei turisti e degli appassionati del buon cibo, dando vita ogni anno a una serie di sagre dello zafferano. Agende del gusto a rapporto: il primo evento da non perdere è la sagra di Villanovafranca del 4 novembre. Seguono altre due domeniche dedicate all’oro rosso: quella dell’11 novembre a San Gavino e quella del 18 novembre a Turri. Grandi eventi all’insegna della gustosa cucina sarda, ma non solo: musica e danze accompagneranno ogni giornata di festa per garantire un’immersione completa nella cultura dell’isola. Altri prodotti tipici faranno la loro comparsa negli stand e sarà possibile dilettarsi con i laboratori e le gite nei campi coltivati. Un aspetto molto importante sarà anche il coinvolgimento della comunità, i cittadini infatti apriranno le loro case ai visitatori per garantire quello che il sindaco di Villanovafranca, Matteo Castangia, definisce la “promozione della cultura del gusto”. Emozioni, sapori intensi, paesaggi autentici, realtà di gente comune: tutto questo è il cammino per le Strade dello Zafferano di Sardegna DOP.

Tags: San Gavino MonrealeSardegnaTurriVillanovafrancazafferanoZafferano di Sardegna DOP
Alba Marini

Alba Marini

Copywriter e giornalista pubblicista, ama viaggiare con qualunque mezzo: gli aerei, le navi, la penna e la fantasia. Per lei la scrittura è una finestra sul mondo, capace di raccontare ogni cosa, anche ciò che non esiste.

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  • 🗝️ Non solo un mobile, ma un simbolo di memoria collettiva. In Sardegna, sa cascia� rappresenta il cuore della casa: cassapanca antica, scrigno di corredi e di storie tramandate per generazioni. 
Le sue origini risalgono all’età nuragica, come testimonia un piccolo bronzetto custodito al Museo Archeologico di Cagliari, che riproduce un cofanetto su ruote, antesignano della cassapanca sarda. 
✨ Realizzata in legno di castagno, noce o rovere, finemente intagliata e decorata con motivi simbolici come la pavoncella o il sole, sa cascia� è oggi un ponte tra passato e presente. Un capolavoro che racconta la storia, l’identità e l’arte di un’isola in cui la tradizione continua a vivere nel segno dell’eleganza. 
📰 Leggi l’articolo completo di Raffaella Piras su SHmag.it  📷 Sardegna Artigianato |  Pierluigi Dessì Confinivisivi
  • 🎶 Pochi generi musicali hanno rappresentato così bene un’epoca come il Concerto Grosso, nato tra XVII e XVIII secolo e fondato sul dialogo tra solisti e orchestra. Ma la sua storia non si è esaurita con il Barocco: nei secoli successivi ha conosciuto sorprendenti rinascite, contaminazioni e reinvenzioni, arrivando persino a intrecciarsi con il rock. 
🎭 È proprio a questa straordinaria vitalità che la Cooperativa @teatroeomusica dedica la nuova edizione dei Salotti culturali del Teatro Verdi di Sassari. Quattro appuntamenti, dal 9 ottobre al 5 novembre, porteranno sul palco capolavori di Corelli, Stradella, Bach, Händel, fino alle riletture di Bloch, Bacalov e Schnittke, mostrando come un genere nato più di tre secoli fa riesca ancora a parlare al presente. 
Ogni concerto sarà introdotto da autorevoli voci della critica musicale – Andrea Ivaldi, Antonio Ligios, Maurizio Salvi e Sandro Cappelletto – che guideranno il pubblico nell’ascolto, insieme alla Teatro Verdi Chamber Orchestra e agli ospiti solisti. 🎻 
📰 Scopri di più sulla rassegna, tutti i dettagli sono nell’articolo completo su SHmag.it
  • 🦉🌙 Tra rapace notturno e strega, “Sa Stria” attraversa i secoli della tradizione sarda con un profilo ambiguo: presagi, cure popolari, paure collettive e un lessico di gesti codificati nel tempo. 
👁️‍🗨️ Le prime tracce affiorano già in età romana; nell’isola, la creatura entra nella cronaca orale: un verso acuto come avvertimento, lo sputo rituale per scongiurare la sventura, l’ombra sui tetti dei villaggi di pietra. 
🧵☕️ Attorno a lei ruotano diagnosi e protezioni: la “Sa Striadura”, il filo da imbastire che confronta apertura delle braccia e statura, le piume ridotte in cenere mescolate al caffè, il fumo che accenna una croce sul malato all’ultimo quarto di luna. 🌘 
🌸 Tra Gallura e Sassarese, la leggenda converge sulla donna-strega: unguenti di peonia, trance, metamorfosi, voli notturni che traducono l’inspiegabile in rito e linguaggio condiviso, tra brebus e antiche paure del malocchio. 🧿 
Un mosaico di mistero e memoria, dove la comunità tenta di ordinare l’ignoto con narrazioni, simboli e piccoli gesti apotropaici. Ce ne parla Chiara Medinas: l’articolo completo continua sul nostro sito web SHmag.it 👆🏻
  • 🌊 La Gallura torna protagonista mondiale del nuoto in acque libere! Per la terza volta consecutiva, Golfo Aranci ospita la Coppa del Mondo, organizzata da Acquatic Team Freedom in collaborazione con FIN Sardegna. Atleti da tutto il mondo sfideranno resistenza e tecnica in gare di 10 km, staffette e knockout, con paesaggi naturali mozzafiato e la fauna marina ad accompagnarli. 🏊‍♂️✨ 
📺 L’evento sarà trasmesso in diretta Rai, un’occasione unica per vivere da vicino lo spettacolo delle acque libere e scoprire la forza di uno sport che unisce l’agonismo alla promozione del territorio sardo. 
Scopri tutti i dettagli e le storie dietro questa grande manifestazione sul nostro sito ➡️ SHmag.it
  • 🏺🌿 Al MAP di Perfugas la conoscenza prende forma attraverso la sperimentazione. Il Museo Archeologico e Paleobotanico, gestito dalla cooperativa di servizi didattici Sa Rundine, è un punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio dell’Anglona e della Sardegna. Qui storia e natura si incontrano in un percorso che abbraccia milioni di anni: dalla foresta pietrificata risalente a 18 milioni di anni fa ai reperti archeologici che raccontano la vita dell’uomo dal Paleolitico al Medioevo. 
👩‍🏫👨‍🎓 Cuore pulsante del museo è l’attività didattica rivolta alle scuole. Un ricco calendario di laboratori trasforma gli studenti in protagonisti: dallo scavo simulato alle tecniche paleolitiche, dalla manipolazione dell’argilla alla tessitura, fino alla gamification con Escape MAP e giochi interattivi. Ogni esperienza diventa così un ponte tra passato e presente, capace di unire studio e divertimento. 
📸 Oltre alle esposizioni permanenti, il @map_perfugas ospita due mostre fotografiche: “La Sardegna oltre al mare” di @aless_arda e @fabrizio_bibi_pinna, e “Preziose Architetture del Paesaggio a bassissima entropia” di Giovanni Andrea Paggiolu. Racconti visivi che arricchiscono lo sguardo sul territorio e i suoi paesaggi. 
Un museo che non si limita a custodire la memoria, ma la rende viva e condivisa. 👉🏻 L’articolo completo su SHmag.it approfondisce tutte le attività e i progetti in corso.
  • 🌍 Nel cuore di Bari Sardo c’è un luogo dove arte, memoria e comunità si incontrano: il MAB – Centro d’Arte Contemporanea, nato nel 2024 e già punto di riferimento in Ogliastra. Qui la ricerca dialoga con il territorio, tra pratiche partecipative, linguaggi digitali e una rete di relazioni che unisce locale e globale. 
🖼 Dopo un anno di mostre e incontri – dalla fiber art di “Intricato” alla retrospettiva “Michele Mulas. Ritorno a Gardalis”, passando per “CIBARTI” e “Orizzonti – Impressioni dall’isola” – il @mabcentroarte presenta “Archeologia del presente – Corpo, materia, memoria”. Un percorso collettivo che intreccia scultura, pittura, fotografia e digitale per sondare i segni arcaici che abitano il contemporaneo: ferro, pietra, legno e cenere diventano tracce vive, mentre il digitale trasforma l’eredità in visione. 
🗣️ «La cultura è un mezzo di sviluppo delle comunità» afferma la direttrice artistica Nicoletta Zonchello, «vogliamo un luogo vivo, in cui arte e territorio si trasformano reciprocamente». 
📅 Inaugurazione: sabato 4 ottobre, ore 18:30. Visitabile dal martedì alla domenica, h 18–20. 
Scopri di più e leggi l’articolo completo su SHmag.it
  • 🏊‍♂️🚴‍♂️🏃‍♂️ 21 giorni, 21 Ironman consecutivi.  È la sfida che ha visto protagonista Gabriele Catta, 23 anni, atleta e studente universitario di Cagliari. Un’impresa di resistenza estrema che ha unito sport e solidarietà: ogni metro percorso è stato dedicato a chi affronta difficoltà silenziose, sostenendo ABOS e ADMISS. 💙  Numeri impressionanti raccontano il viaggio: quasi 80 km a nuoto, 3.780 km in bici e 886 km di corsa. Ma più dei dati restano le emozioni, gli abbracci e l’energia di chi ha seguito passo dopo passo questa avventura. Una storia di forza, condivisione e speranza da non perdere.  L’articolo completo con l’impresa di @gabriele_catta_01 è su SHmag.it.
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