Maria Lucia Aramu: “La natura stessa del mondo è arte”

Maria Lucia Aramu. 📷 Danilo Lucisano

📷 Danilo Lucisano

Un percorso artistico in continua evoluzione, quello di Maria Lucia Aramu. Sperimentatrice di varie tecniche pittoriche: olio, pastello, acquerello e grafite, è nata a Olbia nel 1995. Maria comincia ad interessarsi all’arte sin da bambina, prima da autodidatta, poi iscrivendosi all’Accademia d’Arte di Cagliari, dove attualmente insegna. Abbiamo chiesto a questa giovane e talentuosa artista di raccontarci il suo lavoro, le sue opere, e anche qualcosa di sé.

Ciao Maria, al momento ti trovi in Spagna, alla Barcelona Academy of Art, per seguire un corso di disegno intensivo con l’artista Xavier Denia. Ci racconti qualcosa riguardo quest’esperienza?
Giusto un anno fa l’Accademia di Cagliari mi ha dato la possibilità di vivere questa realtà a Barcellona, mi sono trovata benissimo, e non vedevo l’ora di tornare. Dopo un anno, con un po’ di sacrificio, ce l’ho fatta. L’accademia è internazionale, con ragazzi e ragazze che vengono da tutto il mondo, conoscere e vivere tutto ciò è molto stimolante. Si ha la possibilità di mettersi in discussione come artista, come persona, si cerca di migliorarsi sempre di più. Quello che apprezzo maggiormente è che in questo percorso non ci siano età prestabilite, non c’è competizione tra noi ma solo il desiderio di condividere la stessa passione e di crescere.

Negli ultimi anni il tuo modo di disegnare è cambiato molto, attraverso la sperimentazione sei arrivata ad avere chiara la tua idea di arte? (Pensi che ce ne sia bisogno?)
È vero, negli ultimi anni ho sperimentato molto, ma penso che non sia mai abbastanza. Non si smette mai d’imparare e conoscere nuove tecniche, nuovi approcci: l’Arte è un mondo vastissimo. La chiarezza – purtroppo o per fortuna (a mio parere) – non fa parte dell’artista. Io so che desidero esprimere ciò che ho dentro attraverso le mie opere, ma si tratta di un continuo mettersi in discussione, ciò aiuta a migliorarsi, a cercare di fare sempre di più. Credo che quando una persona si senta “arrivata” come artista, si fermi la sua crescita. La stessa natura del mondo è arte, è un nostro bisogno, una necessità. Come si potrebbe vivere senza la musica, senza l’espressione, il colore, la bellezza? È impossibile.

Cosa cerchi di comunicare con le tue opere e cosa ti colpisce di più del risultato finale?
Mi piace concentrarmi molto, su ciò che vivo e ciò che sento. Nella quotidianità trovo l’ispirazione, osservando da prospettive differenti. Ciò che vorrei comunicare è questo, che nel cosiddetto “banale” ci sono le risorse, c’è l’arte. Quando finisco di realizzare un’opera provo la soddisfazione di esserci riuscita e di aver ottenuto un risultato, ma già il giorno seguente voglio iniziarne un’altra, per provare a migliorare e ad approfondire certi aspetti che non sono riuscita a rendere come avrei voluto.

Hai ricevuto l’incarico dall’ASPO (Azienda Servizi Pubblici Olbia SPA), di realizzare opere murarie per il centro storico della città. Dove si possono ammirare e cosa hai scelto di rappresentare?
L’ASPO è stata un po’ il trampolino di lancio, perché dopo mi si è aperto un mondo bellissimo, quello dell’arte muraria. Da lì ho avuto anche richieste da altri enti privati e pubblici. Per il centro storico ho realizzato un’opera nel mercato di Porto Romano, in occasione di un evento dedicato alla street art. Il tema era “Il mare e il riciclo”; io ho rappresentato una rosa dei venti con un cuore al centro, per indicare una scelta consapevole, a fianco ho aggiunto un breve scritto: “Tutto intorno c’è una guerra, viviamo nell’errore, segui il cuore della Terra, ci salverà l’Amore”. Un’altra opera è sita nel piazzale Dott. Marco Agostino Amucano, e rappresenta due piante tipiche della macchia mediterranea, importanti per la nostra isola: il mirto e il corbezzolo. In via Gabriele D’Annunzio ho ripreso la composizione floreale di una fioriera su un marciapiede, per dare la sensazione che i fiori continuassero fino ad arrivare alla strada.

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