Con l’arrivo della primavera torna anche la stagione delle allergie, che in Sardegna coinvolge circa 400mila persone. A soffrire in particolare è chi presenta sintomi di rinite allergica, tra cui almeno un paziente su dieci sviluppa anche una forma asmatica. Lo evidenzia il professor Stefano del Giacco, allergologo e immunologo del Policlinico Duilio Casula di Monserrato, sottolineando come le difficoltà respiratorie nei soggetti asmatici peggiorino soprattutto nei giorni ventosi, un fenomeno piuttosto frequente nell’isola.
I sintomi tipici includono starnuti, prurito e lacrimazione, sia nasale che oculare. A questi si aggiungono, nei casi di asma, la difficoltà nel respirare, che tende ad accentuarsi quando l’aria si riempie di pollini e spore trasportati dal vento. Proprio i pollini rappresentano gli allergeni principali in Sardegna, provenienti da piante diffuse nell’area mediterranea come graminacee, composite (tra cui le margherite), parietaria e olivo. A questi si sommano le cupressacee, come cipresso e ginepro, e le spore di funghi come alternaria e cladosporium, particolarmente insidiose perché leggere e facilmente trasportabili.
Il cambiamento climatico sta contribuendo a modificare l’andamento delle allergie. L’aumento delle temperature e il prolungamento delle stagioni interferiscono con i calendari pollinici, rendendo sempre più difficile prevedere con esattezza quando e dove si concentreranno gli allergeni. I pollini e le spore, inoltre, non sono visibili a occhio nudo e possono essere presenti anche in ambienti dove non vi sono piante nelle immediate vicinanze, poiché vengono trasportati per centinaia di chilometri dal vento.
Non solo pollini: a influire sulle allergie ci sono anche gli acari della polvere, attivi tutto l’anno. La loro presenza è particolarmente accentuata nelle abitazioni rimaste chiuse a lungo, come le case utilizzate solo per le vacanze. Un ulteriore fattore da considerare è la reattività crociata, che può portare a reazioni allergiche anche dopo il consumo di alcuni alimenti. Chi è sensibile alle graminacee, ad esempio, può sviluppare sintomi anche dopo aver mangiato pesche, meloni o angurie, mentre crostacei, mitili e lumache possono risultare problematici per chi è allergico agli acari.
In presenza di sintomi sospetti, è consigliabile rivolgersi a un allergologo per una diagnosi precisa. Attraverso test cutanei, respiratori ed esami del sangue, è possibile individuare con chiarezza le cause e definire la terapia più adeguata. In Sardegna, il Policlinico Duilio Casula di Monserrato rappresenta il principale punto di riferimento per le malattie allergiche e immunologiche: è l’unico centro specialistico sull’isola, con 20mila prestazioni annue e un’attività che comprende anche la sperimentazione clinica di nuovi farmaci.