Visitiamo questo mese il cuore pianeggiante della penisola; quello spicchio di nord che tanto ha dato all’Italia in termini di crescita economica, in particolare agricola, industriale, turistica e artistica. Preparate il costume da bagno, un buon paio di scarpe da trekking e la forchetta. Questo viaggio attraverso l’Emilia Romagna sarà forse faticoso ma saprà di certo come deliziarvi.
Bologna è una regola. Infatti cominciamo proprio dalla città capoluogo di questa operosissima Regione e dal suo salotto buono: Piazza Maggiore. Se si vuole osservare e conoscere i bolognesi questo luogo è perfetto. Ai piedi della gigantesca statua del Nettuno, con tutt’intorno edifici secolari come Palazzo dei Bianchi, d’Accursio e del Podestà (aperti al pubblico) è bello incontrarsi, passeggiare e inoltrarsi nel dedalo di vie del centro storico di Bologna “La Rossa”, così chiamata per via del colore caratteristico dei tetti delle sue case. Cammina, cammina si arriva alla base di due edifici simbolo della città: la Torre degli Asinelli e la Garisenda. La prima, costruita agli inizi dell’anno 1100, prende il nome dalla famiglia che la volle e per tantissimo tempo rivestì funzioni difensive e di avvistamento. Oggi è possibile arrivare sulla cima salendo i suoi 498 gradini interni. Più tribolata la storia della seconda torre, anch’essa costruita nello stesso periodo e con le medesime funzioni. Le sue fondamenta, infatti, cedettero caratterizzandola con una eccessiva pendenza che, per motivi di sicurezza, portò all’eliminazione di diversi piani. Sopravvissuta nei secoli, oggi la struttura è chiusa al pubblico.
Non tutti sanno, poi, che Bologna è attraversata da alcuni canali, alla maniera di Venezia. Questi canali risultano nascosti perché si allungano coperti da una suggestiva distesa di edifici. Il modo più sorprendente per scoprirli è affacciarsi sulla finestrella di via Piella, un’apertura ricavata nel legno che offre una bellissima veduta sul Canale delle Moline. Ancora, la Basilica di San Petronio è l’edificio religioso più importante della città; il Palazzo dell’Archiginnasio offre uno splendido polo culturale e storico che ospita, tra le altre cose, il Teatro Anatomico. Realizzata nel 1637, questa sala deputata alle lezioni di anatomia ha mantenuto inalterato tutto il suo fascino.
Rimini Rimini. O anche “Sotto il sole di Riccione”. In effetti la riviera romagnola offre bellissime città e spiagge affacciate sul Mare Adriatico, dallo spiccato carattere turistico. Niente di meglio che sorseggiare un drink tra i tavoli di uno dei numerosi locali che si affacciano al continuo fluire di persone sul lungomare, fare qualche pedalata in bicicletta e conoscere persone nuove nelle tante occasioni di socializzazione che una festa o un gioco in spiaggia possono regalare, alla mattina o alla sera.
È probabile che non riusciate a vedere la gran parte dell’Emilia Romagna se il vostro soggiorno è troppo breve. Sono infatti tantissime le città e i posti da visitare. A Parma, così come a Piacenza, potrete effettuare un tour tra i bellissimi castelli medioevali, oggi custodi di antichissime opere d’arte e sedi museo con diversi allestimenti. A Parma, in particolare, le Terme Respighi di Tabiano sono considerate ai primi posti in Europa per qualità delle acque. Tra Forlì e Cesena, un ottimo contatto con la natura è garantito dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, come a Modena dal Parco dei Sassi di Roccamalatina o dalle Cascate del Bucamante: luoghi spettacolari, tra scorci degli Appennini e ricchi corsi d’acqua.
A tavola. Prosciutto, mortadella, Parmigiano Reggiano, Grana Padano, piadina romagnola, tortellini e tagliatelle sono solo alcuni tra i più famosi e gustosi prodotti tipici di questa Regione, e peraltro molto versatili. Sono infatti, ormai, ingredienti nazionalpopolari usati nelle cucine di tutto lo stivale e di tutto il mondo. Per i pasti del vostro viaggio vogliamo consigliarvi di prediligere i piccoli locali a conduzione familiare, dove tutto lo spirito Emiliano e Romagnolo viene vissuto e proposto genuinamente sulla tavola, anche attraverso le specialità gastronomiche sopra descritte. Da bere suggeriamo, tra i rossi, un buon Lambrusco, utilizzato anche per la sangria, oppure un bianco Pignoletto.