Negli anni ‘50 vivevano in Malesia almeno tremila tigri, una settantina di anni dopo ne sono rimaste meno di 150. Uno spopolamento feroce, dovuto soprattutto alla distruzione del loro habitat, alla diminuzione delle prede, ma anche al bracconaggio e ai conflitti con le comunità locali.
Così, avvistare l’animale simbolo della Malesia (indimenticabili i libri di Emilio Salgari con protagonista Sandokan e i suoi ‘tigrotti’) è diventata un’impresa.
Il fotografo Emmanuel Rondeau ha installato per cinque mesi 8 fototrappole ad alta definizione in una delle ultime roccaforti delle tigri in Malesia, la foresta di Belum-Temengor, nel nord della penisola. Il progetto è stato possibile grazie al sostegno delle squadre di pattugliamento della comunità indigena e del WWF Malesia, che si è occupato dell’identificazione delle aree e delle attività di campo necessarie per montarle e controllarle.
Il risultato sono delle foto spettacolari che mostrano l’animale in tutta la sua bellezza, mentre si aggira libero nella foresta. Insieme, indigeni e Wwf, hanno lavorato anche per eliminare le trappole dei bracconieri e aiutare così le tigri – e le loro prede – a preservarsi.


Fonte Agenzia DIRE.it
































