Lo stress è una delle problematiche più comuni tra i lavoratori, tanto da essere diventata una causa frequente di congedo per malattia. Sebbene si tratti di una condizione spesso sottovalutata, può avere delle conseguenze piuttosto pesanti sulla salute psicofisica di coloro che ne soffrono. Vediamo insieme quali sono i suoi effetti e che strumenti abbiamo a disposizione per combattere quella che oggigiorno è conosciuta come sindrome da burnout lavorativo.
Cos’è lo stress da lavoro? Lo stress da lavoro non è altro che una risposta fisiologica alle pressioni eccessive ricevute sul lavoro. Si tratta di un vero e proprio stato di tensione che può essere causato da numerosi fattori, quali carichi di lavoro elevati, scadenze stringenti, mancanza di controllo sulle proprie attività o conflitti interpersonali con colleghi o superiori.
Uno degli aspetti più insidiosi di questa condizione è la sua capacità di accumularsi nel tempo, il che significa che incluso quelle situazioni che inizialmente sembravano gestibili, alla lunga, possono diventare logoranti, influendo negativamente sul benessere fisico e mentale dei lavoratori.
Principali cause dello stress da lavoro. Le cause dello stress da lavoro tendono a variare da persona a persona. Tuttavia, una delle più comuni è il sovraccarico, condizione spesso accompagnata dalla sensazione di non riuscire a far fronte alle richieste altrui.
Un altro motivo frequente di stress è rappresentato dall’incapacità di gestire il proprio tempo, fattore che è spesso causa di procrastinazione e accumulo di lavoro. L’assenza di supporto da parte dei colleghi tende ad amplificare ulteriormente questa sensazione di perenne rincorsa alle scadenze, fino a convertirla in una vera e propria fonte di malessere.
Problemi psicofisici associati allo stress da lavoro. Logicamente, vivere in una condizione di stress prolungato incide in modo negativo sia sulla vita personale che su quella professionale. Lo stress cronico, infatti, è spesso causa di numerosi problemi di salute, quali malattie cardiovascolari e patologie gastrointestinali, a cui si aggiungono disturbi mentali come ansia e depressione, che ostacolano il normale svolgimento delle attività quotidiane.
A livello professionale, invece, lo stato di ansia generato dallo stress tende ad ostacolare la produttività, con conseguenze negative sul proprio rendimento.
Come gestire la sindrome da burnout. Fortunatamente, lo stress lavorativo può essere contrastato mediante l’adozione di una serie di comportamenti che aiutano a ristabilire l’equilibrio psicofisico e riconquistare il benessere mentale.
Prendersi del tempo per sé. Uno dei modi migliori per combattere lo stress associato al lavoro consiste nel ritagliarsi del tempo da dedicare ai propri interessi. C’è chi ama giocare alla roulette, chi adora leggere e chi invece preferisce riunirsi con amici e parenti. L’importante è staccare la spina e distogliere la mente dalle preoccupazioni legate al lavoro.
Fare dell’esercizio fisico. L’attività fisica è un altro rimedio molto efficace contro lo stress, dal momento che l’esercizio regolare permette di migliorare il benessere corporale e aiuta a liberare endorfine, con conseguenze positive sull’umore. In tal senso, allenarsi all’aria aperta rappresenta un’ottima alternativa al rimanere incollati al telefono giocando al casinò, poiché l’aria fresca è un vero e proprio toccasana per il corpo e per la mente.
Rivolgersi a uno specialista. Non c’è nulla di male nel chiedere aiuto quando ci si sente sopraffatti dallo stress. Parlare con colleghi e familiari o, incluso, ricorrere a un professionista aiuta a vedere le cose da un’altra prospettiva e ad alleggerire il peso che lo stress da lavoro comporta.