La tutela degli animali e dell’ambiente entra in Costituzione

La Camera ha approvato il disegno di legge costituzionale che inserisce la tutela di ambiente e animali nella Carta fondamentale con la modifica di due articoli

📷 Adobe Stock | isavira

Svolta storica per l’Italia: nel pieno della crisi climatica globale lo scorso 8 febbraio la Camera dei deputati ha ufficialmente aggiunto la tutela ambientale, degli ecosistemi e degli animali alla Costituzione. Dopo anni di lotte da parte delle associazioni animaliste e ambientaliste e di dibattiti e discussioni parlamentari, questa riforma ha finalmente colmato un gravissimo vuoto. Il nostro Paese, in cui si parla ormai da tempo di transizione ecologica, si configura così come il quinto al mondo (dopo Svizzera, Austria, India e Germania) ad inserire ambiente e animali tra i principi fondamentali.

Il disegno di legge era già stato approvato in Senato in seconda lettura a novembre del 2021. La riforma ora è stata approvata a maggioranza con ben 468 voti a favore, 1 contrario e 6 astenuti. L’iter parlamentare si è così concluso e il provvedimento entrerà subito in vigore, senza la necessità di un referendum confermativo poiché votato da oltre due terzi del Parlamento.

Si tratta della prima volta che la prima parte della Costituzione, cioè quella che riguarda i principi fondamentali, viene modificata. Il testo approvato introduce alcuni importanti ritocchi a due articoli, precisamente all’articolo 9 e all’articolo 41. L’articolo 9 prima stabiliva che: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica” e “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. A questi due commi, ne sono stati aggiunti altri tre che prevedono che la Repubblica italiana: “tutela l’ambiente e gli ecosistemi, come diritto fondamentale della persona e della comunità, promuovendo le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Persegue il miglioramento delle condizioni dell’aria, delle acque, del suolo e del territorio, nel complesso e nelle sue componenti, protegge la biodiversità e promuove il rispetto degli animali. La tutela dell’ambiente è fondata sui principi della precauzione, dell’azione preventiva, della responsabilità e della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente”.

È stato poi modificato anche l’articolo 41 che disciplina l’esercizio dell’iniziativa economica. Prima recitava che “l’iniziativa economica privata è libera” e che “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Adesso che la riforma è definitiva è stato aggiunto “alla salute e all’ambiente” e dovrà inoltre “essere indirizzata e coordinata a fini sociali e a fini ambientali”. Sono modifiche che avranno un forte impatto sulle attività imprenditoriali poiché queste non potranno svolgersi recando danno alla salute e all’ambiente. Ad esempio, un’industria che per produrre riverserà liquami in un fiume starà violando anche la Costituzione italiana.

Da una parte quindi la tutela degli animali diventa un tema costituzionale e dall’altra la modifica pone un freno a tutte quelle attività che possono comportare un rischio per l’ambiente. I rappresentanti del WWF, in occasione della prima approvazione della riforma, avevano parlato di un primo storico passo verso il riconoscimento della protezione dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali, nell’interesse delle future generazioni, quale principio fondamentale del nostro ordinamento e si erano augurati, proprio a causa dei lunghi tempi previsti, che l’approvazione definitiva arrivasse prima della conclusione della legislatura. Quindi una riforma attesissima che, sperano le associazioni, potrà servire ad ottenere più tutela e rispetto per natura e animali.

Risultato memorabile anche per il presidente della Camera Roberto Fico che in una nota ha dichiarato che “si tratta di un passaggio storico. Un segnale chiaro del Parlamento che dovrà essere un faro per il presente e il futuro del nostro Paese”. E sull’account Twitter di Palazzo Chigi si legge: “È una giornata storica per il Paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni”. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante il suo discorso di insediamento, aveva chiesto “un’Italia impegnata nella sua tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole della responsabilità nei confronti delle future generazioni”.

L’inserimento della tutela degli animali e dell’ambiente nella Costituzione italiana è un avvenimento storico e sicuramente da festeggiare, ma più che un punto di arrivo dovrebbe essere visto come un punto da cui ripartire.

Exit mobile version