Ogni anno, il 20 giugno, il mondo si unisce per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato, una giornata dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile situazione dei rifugiati e a celebrare la loro resilienza. Questa importante giornata è stata designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2000, in occasione del 50º anniversario della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati.
La crisi dei rifugiati che attualmente affligge il mondo rappresenta un solenne monito sull’urgente necessità di cooperazione internazionale. Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, nel 2023 ci saranno circa 117,2 milioni di persone nel mondo costrette a sfollare o senza uno status di cittadinanza, di cui quasi 29,3 milioni sono rifugiati che cercano protezione internazionale.
L’Europa da tempo rappresenta una meta ambita per coloro che cercano protezione e rifugio. Negli ultimi anni, il continente ha affrontato notevoli sfide nella gestione dell’afflusso di migranti e richiedenti asilo. Dopo il picco degli arrivi di migranti nell’UE nel 2015 e nel 2016, mitigato poi dalla pandemia che ha limitato i flussi migratori, i numeri sono tornati ad aumentare nel 2021.
Nel 2022, l’UE ha registrato 881.220 richiedenti asilo per la prima volta, segnando un notevole incremento del 64% rispetto all’anno precedente e il dato più alto dal picco della crisi dei rifugiati nel 2015-2016. Tra coloro che hanno presentato domanda di asilo nell’UE nel 2022, 384.245 persone hanno ottenuto protezione, evidenziando l’impegno dell’Unione Europea nel fornire accoglienza e assistenza a chi ne ha bisogno.

Dei beneficiari, il 44% ha ottenuto lo status di rifugiato, il 31% ha ricevuto protezione sussidiaria e il 25% ha ottenuto uno status umanitario. Attualmente, sono presenti nell’UE quasi 6 milioni di ucraini che beneficiano della Direttiva sulla protezione temporanea, a testimonianza degli sforzi dell’UE nel rispondere alle diverse esigenze delle popolazioni sfollate.
Per alleviare l’onere che gravita sui paesi che confinano con zone di conflitto o che ospitano grandi popolazioni di rifugiati, l’Unione Europea ha istituito un sistema per consentire a tutti gli Stati membri dell’UE di accogliere direttamente i rifugiati provenienti da paesi al di fuori dell’UE. Questo meccanismo, sviluppato in collaborazione con l’Agenzia ONU per i Rifugiati, consente il reinsediamento dei rifugiati direttamente dai campi profughi di paesi come Turchia, Libano e Giordania.
Nel 2023, 17 Stati membri dell’UE si sono impegnati in modo significativo, offrendo oltre 29.000 posti per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria. Ciò dimostra la responsabilità collettiva condivisa dagli Stati membri dell’UE nell’offrire sicurezza e nuove opportunità a coloro che sono costretti a lasciare le proprie case.
Tuttavia, le sfide sono immense e c’è un urgente bisogno di continuare a cooperare, sia all’interno dell’Unione Europea sia a livello globale. Fornire protezione e supporto ai rifugiati richiede sforzi congiunti per affrontare le cause profonde dello sfollamento, migliorare i sistemi di asilo, garantire l’accesso all’istruzione, alla salute e all’occupazione e promuovere l’integrazione sociale.
In questa Giornata Mondiale del Rifugiato del 2023, è fondamentale riconoscere la resilienza e la forza dimostrate dai rifugiati in tutto il mondo. Essi portano con sé competenze, talenti e diversità culturale, arricchendo le società che li accolgono. Promuovendo l’inclusione e offrendo opportunità per il loro potenziamento, possiamo costruire un mondo più compassionevole e giusto per tutti.
































