(Adnkronos) – Trump si distanzia e attacca, l’Europa reagisce alla svolta americana. Le “minacce di interferenza” nella vita politica europea contenute nella strategia di sicurezza nazionale Usa sono “inaccettabili”, il monito lanciato dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, parlando oggi all’Istituto Jacques Delors a Parigi.
“Gli Stati Uniti – ricorda – non credono più nel multilateralismo, al sistema internazionale basato sulle regole e credono che il cambiamento climatico sia una bugia. Quindi abbiamo differenze nelle nostre visioni del mondo. Ma va al di là di questo. Certamente, questa strategia continua a parlare dell’Europa come alleato. Questo è positivo ma, se siamo alleati, dobbiamo agire come alleati. E gli alleati non devono interferire nelle scelte politiche interne dei loro alleati”.
Gli alleati, prosegue, “rispettano la sovranità reciproca. Sicuramente molti europei non condividono la stessa visione degli americani su diversi argomenti, ed è naturale che non condividano la nostra stessa visione. Quello che non possiamo accettare è questa minaccia di interferenza nella vita politica dell’Europa. Gli Stati Uniti non possono sostituirsi ai cittadini europei nella scelta di quali partiti sono buoni e quali cattivi”, il monito di Costa.
“Ora è chiaro – ha continuato – che
i discorsi del vicepresidente J.D. Vance a Monaco di Baviera e i numerosi tweet del presidente Donald Trump sono diventati ufficialmente la dottrina statunitense”.
“In quanto tali – continua – dobbiamo riconoscerli e agire di conseguenza. Cosa significa questo? Abbiamo bisogno di qualcosa di più di una semplice energia rinnovata. Dobbiamo concentrarci davvero sulla costruzione di un’Europa che comprenda che i rapporti tra gli Alleati e le alleanze del Secondo Dopoguerra sono cambiati”.
E ancora. In materia di libertà di “espressione” e di “informazione”, è “sovrana” l’Ue e non i “tecno-oligarchi” degli Stati Uniti d’America. Gli Usa, afferma, “non possono sostituire l’Europa nella loro visione della libertà di espressione. Su questo punto, dobbiamo essere chiari: la nostra storia ci ha insegnato che non c’è libertà di espressione senza libertà di informazione. E la libertà di informazione richiede il massimo rispetto del pluralismo. Non ci sarà mai libertà di informazione se gli Stati Uniti avranno il monopolio del software, e non ci sarà libertà di espressione se la libertà di informazione dei cittadini verrà sacrificata per difendere gli oligarchi tecnologici degli Stati Uniti”.
Quindi, prosegue, “dobbiamo essere chiari su questo, dobbiamo evitare malintesi. Gli Stati Uniti rimangono un alleato importante. Gli Stati Uniti sono un partner economico importante, ma la nostra Europa deve essere sovrana”, conclude.
































