Sito nella regione storica della Barbagia di Ollolai, il comune di Oniferi (NU) sorge indisturbato in un incantevole quadro naturale composto da querce, olivastri, lecci e sughereti. Con poco più di 850 abitanti, il paesino de “Su Maimone” – maschera caratteristica del Carnevale oniferese – non solo coltiva quotidianamente un presente fatto di attività economiche, sociali ed amministrative, ma si nutre anche di un passato ben radicato, che continua a vivere e farsi conoscere per esempio tramite la necropoli di Sas Concas, peculiare gioiello barbaricino.
Ritenuto uno dei più importanti del territorio comunale, la necropoli di Sas Concas è ad oggi considerata dagli archeologi il più ampio complesso barbaricino ospitante le cosiddette “Domus de Janas”, ossia tombe scavate nella roccia. Letteralmente traducibile come “Casa delle Fate”, tali sepolture appaiono come piccoli pertugi sotterranei e risalirebbero nello specifico all’inizio dell’Età del Rame (2700 a.C. circa), datazione che consacrerebbe il luogo a sito funerario più antico della Barbagia. Tale peculiare aspetto andrebbe poi ad aggiungersi anche ad un’altra caratteristica di Sas Concas relativa alla presenza di più sepolture in un solo luogo, fatto inusuale in Barbagia giacché le tombe appaiono in genere a piccoli gruppi o direttamente isolate.
Conosciute nel resto della Sardegna anche come “forreddus”, “concas”, “grutas” e “concheddas”, le domus de janas possiedono una suggestiva connotazione fin dal loro nome, legato a piccole creature magiche abitanti le cavità e dalla voce melodiosa. Al netto della componente leggendaria, i pertugi avevano anche una funzione più concreta poiché utilizzati come luoghi funerari concepiti in maniera ipogeica, ossia sotterranea. Scavate fin dal IV millennio a.C., le domus de janas nascevano dalla mente di abili artigiani in grado di sbozzare la pietra e creare sepolture che ricordassero un luogo familiare per il defunto, allo scopo di creare un ponte tra vita e morte.
Vere e proprie dimore perpetue, che è possibile ritrovare anche nella straordinaria e complessa planimetria della necropoli di Sas Concas. L’esteso spazio funerario difatti si apre su circa 20 domus de janas scavate nella trachite, tra cui spicca per esempio la Tomba dell’Emiciclo. Tramite un ambiente d’ingresso semicircolare alto oltre 2 metri e da cui deriva il nome della tomba, ancora oggi è possibile entrare in uno spazio circolare con 5 piccole stanze e decorato da evocative incisioni.








Malgrado rappresentino figure essenzialmente antropomorfe e capovolte, le decorazioni possono essere distinte in diverse tipologie (come la forma “a candelabro” o quella “ad ancora”), che si distribuiscono rispettivamente sulla parete in fondo e su una di quelle laterali. Ad ulteriore corredo ornamentale vi sono infine la raffigurazione di un corpo umano capovolto sulla parete d’ingresso – munito di testa, braccia e gambe stilizzate – e diverse coppelle, ossia cavità emisferiche scolpite nella roccia. Dal piccolo diametro, le coppelle caratterizzano anche l’interno della Tomba XVIII, dotata di struttura simile ed arricchita da 3 piccole nicchie.
Semplici nella forma ed enigmatiche nella sostanza, analoghe raffigurazioni sono visibili anche nella Tomba X e nella Tomba Nuova Ovest, quest’ultima accessibile da un lungo corridoio detto “dromos”. Giunti all’area di accesso dotata di due piccole nicchie laterali, si accede a un secondo ambiente con diversi vani e decorazioni poste sulla parte antistante l’ingresso.
Oltre al fascino estetico, a partire dagli anni ’60 e ’70 del ‘900 il sito di Sas Concas ha restituito agli scavi archeologici vari reperti – come cocci di vasi, punte di freccia in ossidiana, ciotole e frammenti d’argilla d’ignoto uso – relativi ad un arco cronologico compreso tra Eneolitico (2100-1800 a.C.) e Bronzo Finale (XII secolo a.C. circa). Legato invece all’età Medievale sarebbe il repertorio scoperto nella Tomba XVIII comprendente parti di una collana, armi e altri utensili in ferro, fattore che potrebbe indicare un possibile riutilizzo della tomba presumibilmente tra VII e VIII secolo d.C.
La necropoli di Sas Concas di trova nell’omonima località a Oniferi, in provincia di Nuoro. Trovandosi in proprietà privata, attualmente il sito non è gestito e non è possibile effettuare visite.
































