Dal 13 al 17 novembre, Carbonia si trasforma in un palcoscenico di cinema e cultura con il Carbonia Film Festival, una manifestazione promossa dalla Società Umanitaria di Carbonia e diretta artisticamente da Francesco Giai Via. Quest’anno, il festival si propone come uno spaccato autentico del nostro tempo, integrando proiezioni, formazione e incontri in un contesto che abbraccia anche la musica e la fotografia.
Mercoledì 13 novembre, la serata inaugurale vedrà la proiezione di “Anywhere Anytime” di Milad Tangshir, un’opera acclamata al festival di Venezia, che narra la storia di un giovane immigrato clandestino, rider, derubato della sua bicicletta nel primo giorno di lavoro. Tangshir incontrerà il pubblico insieme al co-sceneggiatore Daniele Gaglianone, offrendo un’occasione di dialogo diretto con i giovani delle scuole del territorio. Il festival prosegue con “Taxi Monamour” di Ciro De Caro, premiato alle Giornate degli Autori. La trama racconta di un’amicizia tra due giovani donne che trovano rifugio l’una nell’altra, il film verrà presentato giovedì 14 novembre dall’attrice Rosa Palasciano.
Venerdì 15 novembre sarà la volta di “Life is Beautiful” di Mohamed Jabaly, un toccante racconto autobiografico della lotta per i diritti del regista palestinese bloccato in Norvegia mentre i suoi cari affrontano la vita a Gaza. Nella stessa giornata, il pubblico potrà assistere a “Luce”, diretto da Silvia Luzi e Luca Bellino, che esplora le complesse dinamiche di un rapporto padre-figlia e vede la straordinaria interpretazione di Marianna Fontana. Sabato 16 novembre, il festival presenterà “Familia” di Francesco Costabile, una storia di violenza domestica ispirata all’autobiografia di Luigi Celeste, e “Si dice di me” di Isabella Mari, che indaga la forza del teatro come strumento di emancipazione.
Il pomeriggio di domenica 17 novembre sarà dedicato alle produzioni locali con “Spazio Sardegna”, un focus sulle eccellenze del cinema sardo. Tra le proiezioni: “Pasqua pomeriggio” di Stefano Cau, un corto che racconta con toni nostalgici le trasformazioni della Sardegna rurale; il teaser di “Sulcis” di Mario D’Acunto e Gabriele Pappalardo, che offre uno sguardo inedito sulla vita di Carbonia; e “Sembrava non finire mai”, film nato dal progetto Carbonia Cinema Giovani Filming Lab, che intreccia tre storie di un’Italia in evoluzione economica e sociale. Questo laboratorio cinematografico, curato da Daniele Gaglianone e Chicco Angius, offre a giovani talenti l’opportunità di esplorare il territorio attraverso il linguaggio audiovisivo.
Il festival non è solo cinema: Dente, uno dei cantautori più apprezzati d’Italia, domenica 17 novembre al Cine Teatro Centrale chiuderà l’edizione 2024 con “Iperbolica”, un reading musicale che unisce letture e canzoni ispirate al mare e alle stelle, esplorando temi universali di viaggio e scoperta.
In concomitanza con il festival, mercoledì 13 novembre negli spazi della Biblioteca Comunale verrà inaugurata la mostra “Sguardi Plurali sull’Italia Plurale”, che espone i lavori di giovani fotografi con esperienze migratorie. Questa iniziativa, che raccoglie immagini di 24 autori, offre una visione inclusiva e diversificata dell’Italia contemporanea. I vincitori del concorso, Deka Mohamed Osman e Mounir Derbal, saranno presenti all’inaugurazione.
Uno dei principali obiettivi del Carbonia Film Festival è anche la formazione di giovani registi e filmmaker attraverso il Carbonia Cinema Giovani Filming Lab. Sei talenti emergenti avranno l’opportunità di partecipare a una residenza artistica a Carbonia, grazie alla guida di Daniele Gaglianone e Chicco Angius, sociologo e filmmaker. Dal 10 al 25 novembre, i giovani realizzeranno un documentario dedicato al territorio e parteciperanno a incontri e workshop con professionisti del settore presenti al festival.