La galleria d’arte Il Portico di Nuoro fino al 9 settembre ospita la mostra “DDD – Donna Domina del Destino”. L’esposizione è dedicata all’universo femminile, alla sua emancipazione e alla drammaticità dei fatti di cronaca di cui spesso la donna è protagonista e vittima. Per approfondire il tema mercoledì 30 agosto ci sarà una serata speciale, a partire dalle 18:00, in piazza del Popolo, 4.
“Donna: la risposta all’emancipazione femminile non può essere prevaricazione e violenza” è il dibattito a cui parteciperanno esponenti delle istituzioni, delle forze dell’ordine, della cultura e dell’istruzione del panorama cittadino e regionale. Tra gli altri, ci saranno l’assessore alla Cultura del Comune di Nuoro, Salvatore Picconi, l’ispettore della Squadra mobile della Questura di Nuoro, Giuseppe Rindone, il dirigente scolastico del Liceo classico Asproni di Nuoro, Antonio Fadda, e la fondatrice e direttrice dello spazio culturale “Cinema Odissea” di Cagliari, Stefania Medda.
Alle 19:00 ci sarà la lettura-concerto di “Le città invisibili” di Italo Calvino a cura di Chiara Vittone, Gilberto Ganassi, Mostafa Ghoratolhamid. Chiara Vittone è una docente di musica, formatasi al Conservatorio di Cagliari e all’Accademia di Fiesole, che vanta un’intensa attività concertistica col Teatro Lirico di Cagliari e altre importanti organizzazioni concertistiche. Gilberto Ganassi è un magistrato della Procura di Cagliari, da 20 anni dedito alla lettura poetica con accompagnamento musicale. Mostafa Ghoratolhamid è geologo, incisore e cesellatore secondo i canoni dell’antica tradizione iraniana. Autore di un corto sulla figura del celebre regista Kiarostami presentato al Festival di Venezia, da tempo diffonde il patrimonio culturale della sua terra attraverso la lettura poetica pubblica.
La galleria Il Portico propone un percorso costruito sulla visione di diversi artisti, alcuni dei quali, per motivi anagrafici, lontani dall’immaginare la brutalità dei tempi attuali, idealizzano la figura femminile e ci restituiscono un’immagine della stessa onirica, fiabesca, con atmosfere da mille e una notte (Sisinnio Deidda). Altri, rapiti dallo spettacolo naturale della diversità fisica tra l’uomo e la donna ne accarezzano le forme scolpendole sulla trachite o le accentuano come ad omaggiare un passato in cui la donna era dea madre (Efisio Pisano e Paoletta Dessì). La sensibilità artistica delle donne pittrici coglie invece la tenerezza della madre che allatta (Francesca Devoto) o in tempi più recenti la drammaticità del primo mese di confinamento in pandemia, che ha spezzato le vite di undici donne che avevano creduto al vento di una passione malsana (Marina Desogus).