Nove fotografi raccontano la Marmilla: il nuovo viaggio “dentro le case” del Consorzio Due Giare

150 scatti in nove paesi per svelare il volto più intimo del territorio, tra memoria domestica e identità collettiva. Inaugurazione a Villa Verde il 29 novembre

Assolo. © Simone Mizzotti

Assolo. © Simone Mizzotti

Parte da Villa Verde la nuova edizione del progetto fotografico del Consorzio Turistico Due Giare, che quest’anno entra letteralmente nelle case della Marmilla. Il titolo scelto, “Nove piazze per la fotografia: esplorare il territorio – dentro le case”, sintetizza bene l’obiettivo dell’iniziativa: raccontare il territorio attraverso un punto di vista diverso, più intimo e privato. L’inaugurazione è fissata per sabato 29 novembre alle 16:30, al centro di produzione culturale Move The Box di Villa Verde, sede dello stesso Consorzio, con l’apertura della mostra di Chiara Caredda negli spazi antistanti la biblioteca comunale.

Il progetto, curato dal fotografo e docente Salvatore Ligios, raccoglie 150 scatti realizzati da nove autori in altrettanti comuni della Marmilla: Assolo, Baradili, Baressa, Curcuris, Gonnosnò, Senis, Usellus, Villa Verde e Villa Sant’Antonio. Dopo l’inaugurazione, le esposizioni si sposteranno paese per paese fino al 31 dicembre, mantenendo la formula itinerante che da anni contraddistingue le iniziative del Consorzio.

Ogni fotografo ha interpretato il tema secondo la propria sensibilità e il proprio linguaggio visivo. Ad Assolo sarà esposta “Abitare” di Simone Mizzotti, a Baradili “Casa Lavra, Casa Usai” di Luca Nostri, a Baressa “Giochi universali” di Manuela Vacca e a Curcuris “Dentro le case, sotto la pelle” di Alexa Vinci. A Gonnosnò il contributo è firmato da Alessio Cabras con il progetto “In bidda no c’est mai nudda de fai”, mentre a Senis “La restanza” di Chiara Cordeschi. Luigi Corda presenta a Usellus “Appunti per racconti quotidiani”, Chiara Caredda espone a Villa Verde “Inarrestabile è il tempo”, e Pietro Basoccu a Villa Sant’Antonio “Dall’Alfa all’Omega”.

La scelta di entrare nelle abitazioni apre un orizzonte narrativo nuovo per il progetto Due Giare. Ogni immagine diventa un frammento di vita quotidiana, un documento che intreccia spazi, storie e relazioni. Salvatore Ligios sottolinea come la varietà dei lavori rifletta le esperienze e le scuole di pensiero da cui provengono gli autori: “Le fotografie superano la semplice funzione estetica per diventare strumenti di racconto. Nel tempo dei social e della comunicazione visiva, questo linguaggio conserva una capacità di documentazione autentica.”

Come nelle precedenti edizioni, tutte le opere saranno raccolte in un catalogo che fungerà da archivio e testimonianza. “È una traccia per le nuove generazioni,” aggiunge Ligios, “un documento che mostra come la fotografia possa essere allo stesso tempo arte e mezzo d’indagine sociale.”

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