Si conclude a Cagliari il progetto “Leggere il paesaggio”, promosso dall’associazione Teatro Botanico e diretto artisticamente da Claudia Pupillo, che da agosto ha attraversato diverse località della Sardegna con l’obiettivo di riconnettere territori e comunità attraverso la lettura. L’appuntamento finale, in programma domani, mercoledì 26 novembre, alle 17:30 nel foyer del Teatro Massimo, avrà come protagonista l’attore e regista Marco Baliani, che dialogherà con il giornalista Massimiliano Messina per presentare il suo nuovo libro “Con il cuore in bocca”, pubblicato da Titivillus nel 2025.
Nei giorni scorsi Baliani ha portato la sua voce in due luoghi significativi: il carcere di Badu ‘e Carrus e il Teatro TEN di Nuoro. Le tappe nuoresi hanno costituito un’anteprima dell’incontro conclusivo, che segna la chiusura di un percorso culturale itinerante dedicato alla parola come strumento di relazione e conoscenza, tema centrale del progetto ideato da Teatro Botanico.
“Con il cuore in bocca” raccoglie scritti che nascono da una lunga esperienza di ricerca sulla parola e sulla sua capacità di attraversare spazi, tempi e pubblici diversi. Baliani racconta di un’urgenza narrativa che lo accompagna sin da bambino e che nel corso degli anni si è trasformata in esigenza di condividere visioni e riflessioni. Nel libro, l’autore sottolinea come il passaggio dalla voce alla pagina comporti una diversa forma di durata, poiché la scrittura fissa ciò che l’oralità lascia fluire. Tuttavia, la dimensione sonora rimane parte integrante della sua poetica, rendendo queste pagine un invito alla lettura ad alta voce, vicina per intensità all’esperienza teatrale.
Il testo porta il sottotitolo “readings”, termine che rimanda a una pratica performativa più che a una semplice lettura privata: una “lettura pubblica di componimenti poetici eseguiti dall’autore”, come la definisce lo stesso Baliani. L’opera si pone dunque come ponte tra letteratura e teatro, tra scrittura e voce, confermando il percorso artistico di un autore che ha fatto della narrazione una forma di incontro collettivo.
Marco Baliani, figura di primo piano nel panorama teatrale italiano, è attore, autore e regista. Nel 1989, con lo spettacolo “Kohlhaas”, ha dato origine a un nuovo linguaggio scenico, il teatro di narrazione, segnando una svolta nel modo di raccontare a teatro. Nel corso della sua carriera ha sperimentato forme di drammaturgia corale, firmando progetti che intrecciano impegno civile e ricerca estetica, come “Come gocce di una fiumana” – premiato con l’IDI per la regia – e “Antigone delle città”, ideato in memoria della strage di Bologna del 2 agosto. A queste esperienze si aggiungono iniziative internazionali come “I Porti del Mediterraneo”, che ha coinvolto attori provenienti dai diversi paesi dell’area mediterranea, confermando il suo costante interesse per le relazioni tra culture e linguaggi teatrali.
