Dal 29 aprile all’8 luglio, a Sassari, la Libreria Azuni inaugura “Pianeta Futuro – Quattro libri, quattro sguardi sulla Natura che ci attende”, un nuovo ciclo dedicato al rapporto tra l’essere umano e l’ambiente, realizzato in collaborazione con la Biblioteca Universitaria. La rassegna intreccia saggio, speculative non‑fiction, romanzo d’inchiesta e narrativa per riflettere sul presente climatico e immaginare traiettorie più equilibrate con il pianeta. Protagonisti saranno Stefania Divertito, Fabio Deotto, Loretta B. Angiori e Ferdinando Cotugno, quattro voci che, pur diverse per formazione e stile, convergono su un’esigenza comune: comprendere il collasso ecologico e riconoscere le possibili vie d’uscita. A dialogare con loro sarà il libraio e divulgatore Emiliano Longobardi, che da anni anima il dibattito culturale cittadino.
Il viaggio si avvia martedì 29 aprile, alle 18:30, alla Biblioteca Universitaria. Stefania Divertito, giornalista d’inchiesta insignita del titolo di «cronista dell’anno» per le sue ricerche sull’uranio impoverito, presenta “Uccidere la Natura – come l’umanità distrugge e salva l’ambiente” (Il Saggiatore). Nel libro l’autrice ricostruisce casi emblematici di “ecocidio”: dal fiume Atrato, avvelenato dall’estrazione illegale in Colombia e oggi tutelato come soggetto giuridico, al Whanganui neozelandese, considerato sacro dai maori e ora protetto per legge. Divertito mette in fila le ferite inferte alla Terra e rilancia la proposta di riconoscere l’ecocidio come reato internazionale, ribaltando l’idea di progresso fondata sullo sfruttamento illimitato delle risorse.
Sabato 5 maggio, sempre alle 18:30 alla Biblioteca Universitaria, è la volta di Fabio Deotto con “Come ne usciremo” (Bompiani). Lo scrittore e giornalista, laureato in biotecnologie e docente alla Scuola Holden, coordina la prima raccolta corale di speculative non‑fiction dedicata al futuro post‑crisi. Accanto alla sua voce compaiono quelle di Omar El Akkad, Vincenzo Latronico, Meehan Crist, Sergio del Molino, Claudia Durastanti, Chigozie Obioma, Francesca Coin, Angela Saini che immaginano un domani in cui le emissioni globali si stabilizzano, le disuguaglianze si riducono e il ripristino ambientale procede. Il libro racconta un “atterraggio in corso d’opera”: non l’arrivo a un traguardo, ma un cammino vigile su lavoro, confini e democrazia, dopo aver sfiorato il collasso.
Giovedì 23 maggio, alle 18:30, l’appuntamento si sposta nella sede della Libreria Azuni con Loretta B. Angiori e il suo “Libellule nella rete” (Zona 42). Insegnante di progettazione multimediale all’Accademia di Brera e sviluppatrice web, Angiori attinge a suggestioni Black Mirror e solarpunk per raccontare un mondo post‑catastrofe climatica governato da intelligenze artificiali, dove sistemi di comunicazione integrati promettono benessere e sicurezza. La micro‑influencer Rei, impegnata a promuovere la sostenibilità, e Chiara, amministratrice di sistema in una comunità montana autonoma, s’inoltrano in scuole non convenzionali e feste clandestine, scoprendo crepe profonde sotto la superficie “smart e green”. Il romanzo interroga il significato di libertà, privacy e partecipazione in una società iper‑tecnologica.
Il percorso si chiude lunedì 8 luglio, di nuovo alle 18:30 alla Biblioteca Universitaria, con Ferdinando Cotugno e “Tempo di ritorno – una storia di clima e di fantasmi” (Guanda). Giornalista del quotidiano Domani, voce della newsletter e del podcast Areale, Cotugno intreccia inchiesta climatica e memoir familiare. Ripercorre l’ascesa di una famiglia «fondata sui combustibili fossili» nella zona industriale di Napoli: il nonno operaio Italsider, il padre camionista, la madre imprenditrice. In questo viaggio nel passato emergono le contraddizioni di un Paese che ha costruito il benessere bruciando carbone e gasolio, lasciando in eredità una società di massa post‑traumatica. Cotugno invita a «abitare la contraddizione» per riconoscere la corresponsabilità di ciascuno nel percorso verso un pianeta inabitabile, perché «l’ecologia è l’amore di chi non ha alternative».
Attraverso queste quattro tappe, “Pianeta Futuro” offre al pubblico sassarese un mosaico di prospettive. Ogni autore, con strumenti narrativi differenti, pone domande cruciali: quali tutele giuridiche servono a proteggere gli ecosistemi? Come equilibrare avanzamento tecnologico e libertà individuale? Che forma avrà il lavoro in un mondo in transizione? Il confronto non resta astratto, ma si radica in storie tangibili, famiglie, comunità, territori feriti e al tempo stesso capaci di rigenerarsi.
L’ingresso a tutti gli incontri è libero fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare [email protected] o telefonare allo 079.233454.